Proibizionismo alla bolognese
A Bologna non si potranno più fare piercing nelle parti intime. O meglio nelle “parti anatomiche la cui funzionalità potrebbe essere compromessa da tali trattamenti o in parti la cui cicatrizzazione sia particolarmente difficoltosa“.
Una premessa: mai mi farei un piercing, tantomeno nelle parti intime (quali che siano). Per intenderci ho fatto fatica a trovare una foto da associare a questo post che non mi desse troppo fastidio (e come vedete ho risolto così).
Però questo proibizionismo alla bolognese non lo capisco proprio. A parte che immagino già gli affaroni del negozietto di Tatuaggi e Piercing di San Giovanni in Persiceto, il vero concetto da demolire è che proibendo qualcosa questa cosa d’improvviso sparisca.
E’ pura demagogia, come lo è – lampante – per le sostanze stupefacenti: i ragazzi continueranno a farsi piercing, emigrando (in quel di San Giovanni in Persiceto come ad Altedo o Imola) o, peggio, introducendosi in un giro clandestino di buca e infila che, visto che stiamo parlando di parti delicate, certamente non aiuterà nè la qualità nè la sicurezza degli interventi.
I fenomeni, quali che siano, si devono sapere governare. Le scorciatoie non risolvono mai nulla, spesso complicano solo. Complimenti alla Giunta di Bologna.
Da Repubblica, via antiproibizionisti.it.