«Il no di Hera dovuto alle nuove tariffe»
«Il no di Hera dovuto alle nuove tariffe»
Centrale bis, tra i consiglieri comunali prevale questa spiegazione sul passo indietro. Piace l’idea della geotermia soft
La Nuova Ferrara del 16/12/2014 ed. Nazionale p. 11
L’acqua calda che era incredbilmente scomparsa dal dibattito durante la campagna elettorale. È riemersa in superficie sotto la spinta del ripensamento di Hera, che ha messo proprio una pietra sopra alla Geotermia bis, ma ha impostato la manopola su uno stand by a tempo indeterminato che somiglia a un’ibernazione del progetto. Così ora anziché accapigliarsi sulla Geotermia bis, che non si farà più, si argomenta sui perché Hera abbia fatto marcia indietro. Umori e sensazioni delle diverse parti politiche sono state raccolte ieri nella Sala degli Arazzi dove i consiglieri comunali erano in attesa che decollasse il dibattito sul bilancio preventivo 2015. Leonardo Fiorentini (Sinistra ecologia e libertà). «Fondamentalmente mi dispiace questo ripensamento di Hera. Io non sono mai stato contrario alla geotermia, ho invece sempre insistito su un’attenta Valutazione d’impatto ambientale visto che si doveva trivellare e prelevare acqua a pochi metri da una città sito dell’Unesco e si doveva bonificare l’area di via Conchetta. Le motivazioni addotte da Hera appaiono strumentali, addirittura surreale quella della mancata urbanizzazione a Est, visto quanto si è costruito. Per me la vera ragione è la nuova, attesa regolamentazione delle tariffe della geotermia. Quell’extra-profitto di ieri, domani verrebbe a mancare per cui l’investimento non era più redditizio. Al contrario, io penso che proprio l’attuale sistema di tariffe legato al mercato del petrolio rappresenti un ostacolo allo sfruttamento della geotermia. Se sarà svincolato dal petrolio sarà più vantaggioso per il consumatore. I comitati? Ho sempre avuto perplessità sul loro reale movente ambientalista, ma si sono legittimamente opposti». Ilaria Morghen (Movimento Cinque Stelle). «Il Movimento si è sempre opposto a questo progetto della Geoternia bis, che non aveva proprio nulla di ecologico, ma era solo legato alla sopravvivenza dell’inceneritore di Cassana. La scelta del sito (l’area dell’ex inceneritore di via Conchetta) poi era assolutamente disperata: installarsi su un terreno già fortemente inquinato era sbagliato, poiché si rischiava di reimmettere in circolo la diossina compattata nel terreno, dannosa per il sistema nervoso centrale. Inoltre con lo Sblocca Italia che affida le bonifiche al privato non vi era nessuna garanzia sull’efficacia dell’intervento di risanamento. Siamo contenti della decisione di Hera. Ritengo abbiano inciso e non poco le inchieste aperte dalla procure di di Rovigo, Modena e Mantova sulle trivellazioni; Hera potrebbe aver fatto delle valutazioni in tal senso e deciso che non era il caso di andare avanti col progetto. Noi siamo invece interessati a alla geotermia a bassa entalpia, questo percorso ci appassiona molto». Matteo Fornasini (Forza Italia). «Vogliamo capire bene le ragioni per le quali Hera ha fatto un passo indietro e anche capire cosa succede adesso. Hera ha abbandonato il progetto di Malborghetto e ora vuole gestire la centrale a metano dell’ex Sant’Anna: penso che non voglia gestirla così com’è, ma ampliarla. Allora la prima domanda alla quale rispondere è “quale sarà l’impattoi ambientale?”. Altro tema riguarda la bonifica di via Conchetta, che andrebbe fatta comunque». Paolo Spath (Fratelli d’Italia). « Noi la Geotermia bis non la volevamo e ci sta bene che non si faccia. È stata l’amministrazione comunale a sovraesporsi a favore della centrale, anche a salvaguardia del patrimonio azionario in Hera. Bisognerebbe chiedere al sindaco che intenzioni ha dopo essersi esposto tanto a favore del progetto. Tagliani dice che a rimetterci sarà la città, ma forse non è così, forse un po’ di santa ragione l’avevano i comitati che si sono opposti a questo progetto. Certo il passo indietro repentino di Hera fa specie». Renato Finco (Partito Democratico). «Condivido in pieno quando hanno detto Tagliani e Bratti sull’argomento, questa non è un’occasione persa dall’amministrazione, ma un’opportunità persa dalla città.Nel dibattito sul bilancio interverrò per ribadire l’importanza e la necessità di investire nelle energie rinnovabili. E a proposito di geotermia va bene sia quella ad alta che quella a bassa entalpia. Il ripensamento di Hera credo che sia legato al nuovo sistema tariffario che deve entrare in vigore e che non sarà più associato al prezzo del gas. A quel punto il gestore avrà delle differenze di ricavo ineluttabili». Per Finco, dunque, Hera prima di tornare sulla geotermia dovrà rifare i conti in base ai nuovi prezzi e agli eventuali incentivi. Con o senza bis geotermico «come Pd chiediamo che si proceda comunque alla bonifica del sito di via Conchetta». Giovanni Cavichi (Lega Nord). «Sono da sempre convinto che Hera faccia i suoi interessi e non quelli dei ferraresi, e nemmeno quelli del Comune di Ferrara, basta vedere come ha trattato il sindaco, stile “usa e getta”, gli hanno tagliato la faccia, l’hanno lasciato solo in mezzo al torrente. Sono quindi soddisfatto che non si faccia più niente, così si eviteranno anche i possibili rischi legati alle trivellazioni, mentre non sono soddisfatto del comportamento di Hera. Se è vero che punta a energie meno inquinanti perché ora pensa alla centrale a gas dell’ex S. Anna? Abbiamo combattuto contro la turbogas al petrolchimico e adesso facciamo una bella centrale in pieno centro? La verità è che i cittadini non hanno possibilità di incidere sulle decisioni di queste grosse multiutility. Sarebbe meglio tornare indietro, a cose più piccole, aziende più controllabili nell’interesse della comunità». La retromarcia di Hera Cavicchi se la spiega così: «Forse ha rinunciato perché non riusciva più ad ottenere i fondi dall’Europa. Se è così bastava dirlo a chiare lettere». Francesco Rendine (Giustizia onore libertà). «Ma che grandissima gioia per me che sono stato il primo a sollevare la questione già dal primo progetto di Pontegradella, poi mi sono venuti tutti dietro. La falsa geotermia sarebbe stata una disfatta per la città, si sarebbe continuato a inquinare come e più di adesso. Ora si apre la partita della centrale dell’ex S. Anna che presumilbilmente Hera vorrà utilizzare per integrare il teleriscaldamento. Voglio vederci chiaro, non vorrei che si pensasse di utilizzare come combustibile l’Mtz (medio tenore di zolfo)Interessante invece sarebbe investire sulle micro-centrali geotermiche, quelle a bassa entalpia che attingono acqua calda a bassa profondità. L’acqua vicino alla superficie è meno calda, ma se non la devi trasportare lontano scalda lo stesso. Svanirebbero i rischi legati ai prelievi in profondità e l’Europa potrebbe anche erogare contributi». Marcello Pradarelli
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