• Cosa chiedono in più i turisti che visitano il Castello Estense

    Cosa chiedono in più i turisti che visitano il Castello Estense

    Poche lamentele per gli orari di apertura, ma mancano guide multilingua e spazi di accoglienza migliori

    Il Castello Estense sta vivendo una nuova vita. Da un lato la gestione passata – per ora tramite una convenzione – dalla Provincia al Comune, dall’altro (e soprattutto) la decisione di usare i suoi spazi come una galleria d’arte privilegiata, ma c’è ancora da fare.

    I numeri sono lì a confermare la rinascita. Grazie alla mostra “L’Arte per l’arte”, con alcuni dei più grandi capolavori di Boldini e de Pisis, il Castello ha fatto registrare numeri record nel 2015: 150mila visitatori. Un salto in avanti enorme rispetto agli anni pre terremoto quando, secondo quanto affermato dal vicesindaco Massimo Maisto, i numeri erano sempre sotto i 100mila, e anche rispetto al 2014, altro anno record con 120mila visite. L’obiettivo è ovviamente continuare su questa strada, con il rinnovo della mostra (arrivano Previati e Mentessi) e l’apertura a brevissimo (giugno secondo le previsioni) della Torre dei Leoni.

    Ma c’è qualcosa ancora da migliorare. Secondo quanto affermato dalla dirigente del ‘gruppo Castello’ Ether Guidi in commissione consiliare mercoledì scorso, stimolata da una domanda di Leonardo Fiorentini (Si) “c’è una soddisfazione abbastanza elevata in generale” da parte dei turisti, ma non mancano le lamentele. Tra queste, al contrario di quanto alcuni potrebbero pensare, quelle sugli orari di apertura sono fra le ultime, forse anche perché, come afferma la dirigente “nel 2015 siamo rimasti aperti per 315 giorni, 8 ore al giorno”.

    “Le lamentele maggiori – rivela ancora Guidi – sono per la carenza di strumenti multimediali, l’assistenza alla guida multilingua dato che circa un quarto dei visitatori è straniero, la mancanza di arredi – anche se con la mostra queste lamentele sono calate – e nei mesi di aprile e maggio un po’ di critiche rispetto sugli spazi di accoglienza (quelli in cui attendere e posare borse e oggetti personali, ndr)”.

    Per alcune di queste una soluzione tampone è già stata pensata e messa in atto, come ad esempio il servizio di guida a partenze fisse che aiuta i turisti stranieri. Per il resto le cose sono un po’ complicate, anche per via dei limiti fisici della struttura e del budget disponibile: gli strumenti multimediali costano e prevedere spazi maggiori e migliori per l’accoglienza non è una banalità in un edificio storico come il Castello.

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