• “L’Ici alle scuole paritarie non è questione di democrazia”

    “L’Ici alle scuole paritarie non è questione di democrazia”

    Fiorentini (Si) propone agevolazioni fiscali per tutto ciò che crea valore culturale e sociale

    “La tassazione delle scuole paritarie non è questione di ‘libertà di educazione’ né di ‘democrazia’ ma semplicemente una questione di equità fiscale e di politica educativa e culturale”. Lo asserisce il consigliere comunale Leonardo Fiorentini (Sinistra Italiana) in merito alla lettera scritta dal vescovo Luigi Negri al presidente del Consiglio Matteo Renzi per evitare il pagamento dei tributi Ici e Imu arretrati sulle scuole paritarie richiesto dal Comune.

    Una lettera che ha trovato l’appoggio dello stesso sindaco Tiziano Tagliani e che invece riceve il contrasto di Fiorentini che già a marzo aveva criticato l’idea di “rivendicare privilegi rispetto alla tassazione locale sugli immobili”.

    Il consigliere, piuttosto che “chiedere l’esenzione delle scuole paritarie dalla tassazione sugli immobili in virtù di chissà quale diritto acquisito (leggasi privilegio) rispetto ad una qualsiasi altra attività culturale o sociale della città” propone di “ragionare su un sistema di agevolazioni che permettano alle realtà che investono spazi, persone, risorse e tempo a far crescere culturalmente e socialmente le nostre città di farlo con maggiore tranquillità economica”.

    Agevolazioni concesse quindi non solo alle scuole paritarie, “ma ipotizzate in senso universalistico e impostate come politica fiscale che incentiva tutto ciò che crea valore culturale e sociale”. Agevolazioni che, proprio per questo spirito universalistico, “dovrebbero essere coperte dallo Stato e non lasciate come onere agli enti locali, sempre che non si decida che gli stessi cessino anche la contribuzione volontaria a queste realtà”.

    La richiesta di una maggiore “equità” del trattamento fiscale, partita da una riflessione sull’articolo 33 della Costituzione e sulla sentenza della Cassazione sul caso di Livorno, considera anche un altro tema “che qualcuno abilmente dimentica di ricordare”, ovvero che “nel frattempo, mentre con la mano sinistra il Comune di Ferrara ha giustamente richiesto il pagamento degli arretrati Ici e Imu corrente, con l’altra aveva già aumentato i contributi alle scuole paritarie per adeguarli al livello degli altri comuni della regione, per un importo che a regime va abbondantemente a coprire gli oneri fiscali”.

    Un’ultima considerazione riguarda proprio il ruolo dello Stato nel sistema educativo, in particolare in quello rivolto ai bambini da 0 a 6 anni. “Credo – ma non sono né il primo, né il solo – che sia venuto il momento di aprire una discussione sul fatto che esso sia inserito a pieno titolo nel quadro del sistema educativo pubblico a finanziamento statale e non più lasciato al buon senso delle amministrazioni locali o al buon cuore di qualche parrocchia o fondazione benefica” conclude Fiorentini secondo cui, per avviare questa discussione, “bisogna partire dal modello, comunque di eccellenza, della nostra regione ma che deve superare gelosie, primogeniture e diffidenze e puntare a garantire a tutti i bambini un servizio educativo pubblico di qualità”.

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