• Di Pietro si beve l’acqua di tutti

    Eh sì, pare proprio che Di Pietro abbia presentato i suoi quesiti referendari, uno anche sull’acqua.

    Nonostante vi sia un movimento che da anni ha fatto fronte comune su questo tema e che negli ultimi mesi ha approntato tre quesiti che saranno sottoposti al giudizio dei cittadini dal 24 aprile, giorno dell’inizio della campagna di raccolta firme.

    Non sono servite le sollecitazione e gli incontri con il comitato promotore, volti a mantenere un fronte unitario anche con l’Italia dei Valori. Di Pietro, al suono (più o meno) del voi fate i preti (pare si stesse rivolgendo proprio ad un prelato, indovinate chi) io faccio il politico, ha deciso di andar dritto per la sua strada.

    Sembrerebbe un semplice episodio di consueta strumentalizzazione da parte di un politico drogato dal populismo in cerca della sua dose di visibilità quotidiana. Ma andando nello specifico è interessante vedere come il quesito presentato dall’IDV si limiti ad abrogare la norma del decreto Ronchi che obbliga l’affidamento del servizio idrico a società in maggioranza private. Nulla dice sulla effettiva pubblicizzazione del servizio idrico, nè sul ricarico in bolletta della remunerazione degli investimenti.

    Del resto, in un paese dove la memoria viene spesso lasciata fuori dalla porta insieme all’ombrello, chi era stato nella passata legislatura a osteggiare ogni tentativo di superamento della privatizzazione dei servizi pubblici locali mentre nel frattempo cofirmava questo testo?

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