• Gli ecomostri in galleria

    Libreria - 1502Si è concluso nei giorni scorsi, come ci informa il buon Saponaro sul suo blog, Nonsolopuntaperotti il concorso per mms che scova gli ecomostri in Lombardia. Le immagini sono qui. Quelle vincitrici, per il momento, qui.
    L’anno prossimo il concorso diventerà nazionale e aperto a tutti gli aggeggi che scattano fotografie. Mi sa che sarà una bella (brutta) lotta… Per l’intanto segnalo questo “splendido” edificio sorto in quel di Bastia Umbra in meno di due anni (alla scorsa marcia per la pace non c’era): qualcuno mi puo’ spiegare il senso di quella colonna?

5 Comments

  1. Pedro says: 14 Ottobre 2007 at 21:52

    Se la tirano via viene giù il palazzo 😛

  2. leo says: 15 Ottobre 2007 at 08:39

    infatti dovevano pensarci prima di appoggiarci sopra un palazzo…

  3. Pedro says: 15 Ottobre 2007 at 17:00

    L’area nella foto mi sembrava già un po’ recintata. Basterebbe aggiungere qualche transenna e offrire una gita premio con annessa vendita di pentole agli occupanti…. e via di motopicco sulla colonna 😀

    A parte gli scherzi mi piacerebbe avere una definizione di ecomostro perché IMHO tra le foto del concorso molte sono prossime più ad una soggettiva valutazione estetica (sebbene condivisibile) che ad una valutazione di impatto ambientale e paesaggistico… hai una definizione universamentale riconosciuto… giusto per arrichire il mio (scarso) bagaglio culturale in merito 😉

  4. leo says: 15 Ottobre 2007 at 18:38

    Direi che wikipedia da una buona definizione.

    http://it.wikipedia.org/wiki/Ecomostro

    anche se per quanto mi riguarda comprenderei anche, in un’ottica di ecologia del paesaggio, anche il rapporto fra costruito e costruito, e quindi la compatibilità non solo con l’ambiente ma anche in senso architettonico e urbanistico.

  5. Pedro says: 16 Ottobre 2007 at 09:44

    Grazie per la definizione che si avvicina molto a quella che era la mia idea precostruita di ecomostro 😉

    Il discorso del rapporto tra costruito e costruito può essere giusto ma è comunque troppo labile e suscettibile. Prendi l’esempio del palazzo del collegio dei geometri di Ferrara. Tutto sommato non si discosta tantissimo dallo stato pietoso dei palazzi che lo seguono su entrambi i lati della strada andando verso la torre dell’orologio ma secondo me è pesante,, inguardabile, scarsamente innovativo dal punto di vista architettonico, uno spreco ingiustificato di marmo, … e potrei continuare per pagine e pagine.

    In alcune città europee ci sono edifici che hanno un’architettura totalmente in antitesi con quella esistente ma che secondo me creano un contrasto gradevole con il costruito… e sono convinto di non essere l’unico a vederli in quel modo.

    Il campo e troppo vasto e soggettivo per poterne trarre una definizione accettabile da questo punto di vista.

    In campo paesaggistico è più semplice secondo me 🙂

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