HERA: basta ipocrisie, o dentro o fuori…
Sulla vicenda del ricorso al TAR di Hera sull’AIA della Provincia per l’inceneritore riporto l’intervento dei Verdi di Ferrara:
ASSEMBLEA E CDA DI HERA SI ESPRIMANO SULLA VICENDA FERRARESE. BENE LA PROPOSTA DI LEGAMBIENTE DI UN REFERENDUM PROMOSSO DALLE ISTITUZIONI A DIFESA DI POLITICHE DEI RIFIUTI BASATE SULLA RIDUZIONE, IL RICICLO E RIUSO, LA RACCOLTA DIFFERENZIATA.
RIBADIAMO CHE USCIRE DA HERA SI PUO’ E SI DEVE. CHI RIFIUTA QUESTA OPZIONE FACCIA UNA PROPOSTA ALTERNATIVA CREDIBILE PERCHE’ COSI’ NON SI PUO’ ANDARE AVANTI.Il nodo resta sempre e comunque Hera e i rapporti tra questa Azienda e gli Enti locali soci. Hera s.p.a. si muove come una azienda privata, come una delle peggiori aziende private; invece è a maggioranza pubblica, ma assolutamente indisponibile a rispettare sia gli accordi che essa stessa firma sia le politiche territoriali decise da Enti Locali suoi soci. E i soci pubblici sono imbrigliati da questo ruolo e da un quadro di grandi ambiguità.
Era tutto previsto e prevedibile, ma così non si può andare avanti.
I vertici di Hera – proprio grazie al fatto che è “pubblica” – sono nominati sulla base di accordi politici e istituzionali e non è pensabile che continuino a non rispondere a questi soggetti così come che vi siano forze politiche con un piede in due staffe.
Le dichiarazioni a mezzo stampa, gli incontri formali e informali, gli organismi di partecipazione e di controllo non sono sufficienti vista l’arroganza dei vertici di Hera. Siamo convinti che il Sindaco di Ferrara e Mauro Cavallini, consigliere di amministrazione di Hera S.p.a. intendano davvero difendere le scelte condivise dalla maggioranza dei rappresentanti della comunità locale, ma proprio per questo ora è necessario mettere in campo atti concreti da parte di chi ricopre ruoli all’interno di Hera. Occorre che Sateriale e Cavallini chiedano, rispettivamente, all’assemblea dei soci e al Cda di Hera S.p.a. di discutere e decidere in relazione alla vicenda ferrarese, e la decisione che verrà assunta dovrà determinare le scelte successive del Comune di Ferrara. E’ arrivato il momento di una presa di posizione chiara da parte di tutti, compreso il Cda di Hera Sot Ferrara che sembra aver scelto la parte del pesce in barile.Da mesi abbiamo proposto di prevedere un percorso di uscita da Hera del Comune di Ferrara, la vendita delle quote e l’utilizzo del denaro per costituire un Ente di Diritto Pubblico proprietario della rete e del servizio idrico, per acquistare tutte le reti del gas, per costruire un ufficio comunale in grado davvero di controllare la gestione dei servizi pubblici e i contratti, per abbattere il debito del Comune. Chi rifiuta questa ipotesi non può limitarsi a dire “no”, ma deve indicare una alternativa credibile che consenta di uscire dalla situazione attuale così fortemente condizionata da questa azienda. Una nuova fusione tra Hera e altre aziende simili non è certo la soluzione, anzi significherebbe ingigantire ulteriormente i problemi di oggi.
Non è accettabile che Hera pretenda di determinare le scelte degli Enti Locali, che voglia gestire l’inceneritore senza rispettare i limiti definiti dalla programmazione provinciale; a questo punto Provincia e Comune di Ferrara non possono limitarsi ad azioni difensive, hanno il diritto e il dovere di chiedere ai cittadini di esprimersi. Nelle scorse settimane Legambiente ha proposto che siano gli Enti locali a promuovere un Referendum in risposta alle pretese di Hera, un Referendum che consenta alla comunità di dire se vuole o no una politica dei rifiuti basata sulla riduzione, sul riciclo e il riuso, sulla raccolta differenziata e dunque su una progressiva diminuzione di utilizzo di inceneritore e discariche. E’ una proposta che appoggiamo e che porteremo già nei prossimi giorni nelle sedi istituzionali.Barbara Diolaiti
Presidente Federazione provinciale dei Verdi