Il PSC e la partecipazione
Succedono cose curiose a Ferrara. Come nel resto del mondo. Ma a Ferrara hanno sempre quel tocco di provincia che le rende preziose cartine di tornasole della nostra società. Venerdì scorso è stato approvato (ops, adottato) il Piano Strutturale Comunale della Città. Appuntamento importante, che ha sollevato (negli ultimi 3 mesi) molte polemiche e prese di posizione da parte di partiti, categorie e della “società civile”. Un percorso lungo che parte ormai 6 anni fa con la presentazione della Bozza. Un percorso che ha visto numerosi passaggi consiliari, in comune come nelle circoscrizioni e numerosi convegni, dibattiti e assemblee. Insomma le possibilità di partecipare non sono mancate. Ebbene, la querelle di luglio (non c’e’ stato abbastanza tempo per approfondire) di parte della maggioranza e dell’opposizione, si è squagliata come neve al sole estivo di fronte alle trattative sotterranee che hanno portato al voto finale. Il voto sugli emendamenti e sulle risoluzioni di venerdì, è stata una bella lezione di trasparenza, peccato abbia raccolto ben 3 spettatori (fra cui il sottoscritto) e 1 giornalista. Era Venerdì pomeriggio, e certamente non mi aspettavo le masse di cittadini ma, diamine, almeno i giornalisti… Non so sinceramente se si tratta dello scollamento tra politica e cittadini che tanto piace ricordare in questi giorni o piuttosto un disinteresse della società civile verso l’interesse generale rispetto all’interesse specifico (la mia zona edificabile come la mia puzza, il mio rumore molesto, il mio passo carraio). Evidentemente piacciono le cose facili. Quelle difficili non si ha mai il “tempo” per affrontarle.
PS: ah, per chi ama le cose difficili qui trova emendamenti e risoluzioni dei Verdi.