• Rifiuti, Pecoraro, l’appello e il Senato..

    discaricaSui rifiuti (non solo in Campania) si è detto tanto, su Pecoraro anche, ma il problema – che non si risolve certamente con la sfiducia del Ministro e nemmeno con la demagogia – è in effetti giunto ad un punto di svolta (Mercoledì al Senato).

    Alcuni esponenti del mondo culturale hanno redatto questo appello, che merita di essere segnalato, proprio perchè dalla Campania si potrebbe ripartire con una politica sensata (e per una volta) a medio e lungo termine: riduzione dei rifiuti alla fonte, riuso, avvio al riciclaggio, e quindi smaltimento del residuo nelle modalità meno impattanti e più efficienti (e qui io continuo a preferire un inceneritore ad una discarica…). Tutte cose che già erano previste per legge, nel decreto Ronchi, ma attuate solo in parte (e in particolare nella parte, drogata dai finanziamenti del Cip6, della termovalorizzazione). Negli ultimi anni molto si è dibattuto sul come smaltire il residuo, ben poco si è detto (e soprattutto fatto) per la riduzione alla fonte. A parte qualche Amministrazione locale illuminata

    La finanziaria ha posto un obiettivo – 60% di differenziata entro il 2011 –  ambizioso per la maggior parte delle realtà italiane. Per far questo occorre anche (e forse soprattutto) una grande campagna culturale ma anche buone leggi sulla riduzione di ciò che buttiamo. Ne dico tre: riduzione degli imballaggi, re-introduzione del vuoto a rendere, promozione delle plastiche da materia vegetale. Poi buone politiche di raccolta che coinvolgano i cittadini nella presa in carico del problema, senza pero’ far cadere sopra loro tutto il fardello e la responsabilità, incentivi reali per chi produce meno rifiuti e autosufficienza dei territori per lo smaltimento.

    Mercoledì al Senato temo non si parlerà di questo. Ovvero, forse si parlerà di questo, ma almeno Dini penserà a ben altro…

2 Comments

  1. Sofia Astori says: 2 Febbraio 2008 at 18:43

    Complimenti per il blog!
    Interessante; l’ho aggiunto nel mio segnalibri.
    Grazie per il tuo contributo ad una informazione corretta!
    Ciao, Sofia.

    P.S. Ho curiosato su qualche tags; su “le mille bolle blu” riportano una notizia del sito del quotidiano di Firenze che preannuncia una prossima catastrofe simil-campana per carenza di discariche in toscana e sentenzia rimedi urgenti (fossero anche i vituperati inceneritori). A seguire una sfilza di percentuali su rifiuti urbani e speciali (più del 70% del totale nel 2006), differenziazioni, sempre per questi ultimi, elevate e un minimo risibile che finisce nell’inceneritore.
    A me risulta che in Toscana ci sono già 25 inceneritori e che la differenziata (non mi sono mai chiesta se si tratta solo di quella urbana) arriva al 5%, proprio per non lasciare le già numerose imprese fumine senza materia prima.

  2. leo says: 4 Febbraio 2008 at 09:46

    I dati della toscana mi risultano migliori. Qui dovresti trovare dati più precisi, scusami ma richiede la registrazione e non ho tempo di farlo
    http://www.arrr.it/
    qui invece dati più trasparenti:
    http://www.presidente.regione.toscana.it/img/db_file/25645_rifiuti_toscana.ppt
    “La raccolta differenziata nel 2006 è stata del 33,4%. L’obiettivo al 31 dicembre 07 era il 40%.”

    ps: comunque i rifiuti speciali dovrebbero essere esclusi dal calcolo della differenziata (sono speciali, appunto), che viene calcolata sugli RSU.

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