Solidarietà agli assonnati
Non ho mai capito perchè la vita quotidiana debba obbligatoriamente cominciare prima delle 11 di mattina, ora in cui i miei due neuroni (viaggiano in coppia come i carabinieri) cominciano ad interagire con il mondo esterno. Al di là delle utopie, credo che solidarizzare con gli studenti di Vicenza costretti a presentarsi a lezione alle 7,30 di mattina sia quanto meno doveroso. Pagano, con ore di sonno perso, la disorganizzazione e la incapacità dell’azienda di trasporti locale, che non avendo abbastanza mezzi (vedi l’articolo di repubblica) ha deciso di scaglionare l’arrivo a scuola, primo turno 7,30, secondo 8,10. Nessun ragionamento sui tempi della città a monte, almeno così pare dalle notizie che ci vengono dalla città veneta. E nessun dirigente scolastico che abbia proposto un posticipo dell’entrata sfruttando l’apertura pomeridiana tanto sbandierata dalle scuole nell’era dell’autonomia. Certo mancano i finanziamenti (per i trasporti pubblici come per la scuola), ma certo l’Amministrazione Scolastica, il Comune di Vicenza e la sua azienda trasporti non mi pare ci facciano bella figura.
1 Comment
Idealmente della stessa pasta dell’autore, impossibilitato però dagli eventi, non posso che solidarizzare anch’io con gli studenti…
Una violenza inenarrabile… odieranno la scuola ancora di più e, immagino, seguiranno mezzi rincoglioniti le prime ore di lezione…