• La disfida delle palle di neve

    Lettera aperta al Sindaco di Ferrara, Tiziano Tagliani

    Caro Signor Sindaco,

    chi le scrive ha avuto modo di esaminare in consiglio circoscrizionale l’aggiornamento del Regolamento di Polizia Urbana del Comune di Ferrara che sarà presto oggetto di dibattito in aula consiliare. Questo regolamento, lo ricordo per chi legge, si prefigge di intervenire dettando regole di buon comportamento ai cittadini ferraresi, dalle più semplici e ovvie come “non gettare le cicche per terra” a quelle meno conosciute ma non meno importanti come lo sgombero dei marciapiedi in caso di nevicata.

    Fra queste norme però ce ne sono alcune, probabilmente eredità di un lontano passato, che non si fa fatica a giudicare superate, a volte antistoriche o addirittura insensate.

    La prima su cui mi preme portare l’attenzione sua e dei consiglieri comunali è la previsione dell’art. 7, comma 2, che vieta oltre al lancio di pietre, frutta “o qualunque altro oggetto o cosa che possa risultare di pregiudizio alle persone ed alle proprietà altrui” anche il lancio delle “palle di neve“. Ebbene sì, nella nostra città – ho scoperto con un certo stupore – è vietato lanciare palle di neve (la previsione fa già parte del regolamento in vigore, e probabilmente deriva direttamente dalla Repubblica Cisalpina). Si potrà dire che l’articolo non è mai stato applicato, che il buon senso dei nostri Vigili non porterà mai a multare i bambini che si tirano le palle di neve all’uscita da scuola, ma tanto è, il regolamento è chiaro: a Ferrara è vietato fare a palle di neve. Visto anche l’arrivo dell’inverno mi sono permesso di proporre una sobria e moderata modifica che punti a colpire solo chi “non fa buon uso” dello splendido regalo che è il poter giocare, e che in sostanze dica che “è vietato il lancio di palle di neve che cagioni molestia o pericolo alle persone, intralci la circolazione oppure danneggi la proprietà altrui“.

    La seconda previsione che trovo oggi fuori dalla storia è il divieto, previsto dall’articolo 31, comma 1, punto b di coricarsi nei luoghi erbosi dei giardini e parchi pubblici. Anche qui, non so quante multe siano state fatte in questi anni, ma resta la sorpresa di ritrovare vietato un comportamento che fa ormai parte dell’uso quotidiano dei nostri giardini (si pensi solo al Parco Urbano da aprile in poi), comportamento in astratto punito con una sanzione pecuniaria dal nostro Regolamento. Converrà anche lei che una tale norma, probabilmente concepita in tempi in cui le signore giravano con l’ombrellino per il sole e gli uomini con i pantaloni alla zuava, non sia attuale e attuabile nella società in cui viviamo e per come concepiamo oggi l’uso comunitario del verde pubblico. Per questo ho proposto anche qui un altro sobrio  e moderato emendamento: vietare semplicemente il “calpestare o coricarsi nelle aiuole fiorite od in altro luogo segnalato da apposito cartello di divieto”.

    Possono sembrare questioni stupide – probabilmente lo sono di fronte ad altri ben più gravi problemi – ma a me paiono molto rilevanti, perché hanno a che fare con l’idea che abbiamo della nostra comunità locale. Io non credo che una comunità che vieta la battaglia con le palle di neve, o l’oziare distesi su un prato sia una comunità che possa dirsi felice, o almeno che voglia puntare ad esserlo.

    Ma non c’è solo questo. Ho presentato anche altri emendamenti con lo spirito di adeguare il regolamento alla città che abbiamo costruito in questi anni: come è possibile che la città dei Buskers impedisca ai suonatori di strada di fermarsi per più di 15 minuti in un luogo, o che la città delle biciclette vieti giustamente una serie di consuetudini di parcheggio delle bici, ma senza spiegare al cittadino dove e come parcheggiare correttamente?

    Non mi pare qui il caso di continuare con gli altri emendamenti proposti, discussi e approvati dal Consiglio della Circoscrizione 1 anche se mi preme sottolineare il costruttivo, e come sempre attento, lavoro fatto in consiglio. Volevo portare la sua attenzione, e quella dei nostri concittadini, su questo passaggio istituzionale perché spero che lei e il Consiglio Comunale possiate riflettere, anche ascoltando i cittadini, sul senso da dare alle norme sul comune vivere civile che state per discutere e approvare in Consiglio Comunale.

    Leonardo Fiorentini
    Consigliere ecologista Circoscrizione 1

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    Scarica il testo della proposta di Regolamento di Polizia Urbana del Comune di Ferrara

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