Le olimpiadi sono finite
A questo giro, incredibilmente, non ho visto le Olimpiadi. Neanche una gara in diretta, e anche le cronache devo ammettere che non mi hanno molto entusiasmato.
Era mia intenzione non vederle, per un impegno personale verso quel boicottaggio che continuo a ritenere giustificato. Ma non credevo di riuscirci, sono sincero. Ad oggi gli unici dispiaceri sono di non aver visto in diretta quella saetta di Bolt, e di non aver potuto gioire insieme alla Idem, quella che “Peccato aver perso per così poco ma va bene lo stesso. Spero di avervi regalato belle emozioni. Avete visto che vecchietta?”
Anche Mura ha fatto fatica ad arrivare in fondo. Ma ora che in fondo ci siamo arrivati lancio il sondaggio, rigorosamente nello spirito anti-olimpico ormai imperante…
Quale di questi momenti secondo voi incarna peggio lo “Spirito Olimpico”?
- L’epulsione del portiere dell’Italia Emiliano Viviano contro il Belgio (calcio)
- Ara Abrahamian che butta la medaglia di bronzo (lotta)
- I quattro cavalli dopati scoperti durante le gare di equitazione
- Il cubano Angel Valodia Matos che colpisce con calci e pugni gli arbitri del suo match (taekwondo)
- Gli atleti azzurri che litigano sui biglietti aerei di economica e business
- Gli atleti italiani che chiedono la detassazione dei premi del CONI
- le ginnaste cinesi (sospette) bambine
Per votare o per aggiungere il vostro “momento olimpico” preferito qui sotto (o nella colonna di lato)
La vignetta è di Mauro Biani.
1 Comment
Ho votato il cubano perché è la cosa più schifosa e allo stesso tempo più prossima allo sport. Ce ne sono altre in quella lista che avrebbero meritato il mio voto ma che ho escluso perché un po’ fuori dal tema sportivo spicciolo.
Le due sugli atleti italiani ad esempio sono orrende ma forse hanno preso spunto da qualche politico per il trattamento di favore sugli aerei. Sulla detassazione poi non mi esprimo nemmeno… sarei curioso di sapere quanto guadagna il più povero dei nostri atleti. Ricordando che lo sport è una scelta e se non ti va bene vai a lavorare.