Notizie della settimana (01.2010)
Buon anno con la Pisanu. Prorogata la legge Pisanu che obbliga il WiFi negli esercizi pubblici ad autorizzazione preventiva e identificazione degli utenti. Sconfitta la carta dei 100 per il libero wifi. Ultimo appello in aula, alla conversione del decreto milleproroghe, ma le speranze sono davvero poche. (via Sergio Maistrello)
Brunetta e il significato del Nulla. Dopo aver riposto la frusta nel cassetto, il Ministro Brunetta apre il 2010 anno delle Riforme e dell’Amore con una proposta shock di riforma costituzionale inclusa in un’intervista a Libero: “stabilire che l’Italia è una Repubblica democratica fondata sul lavoro non significa assolutamente nulla”. In rete già ci si chiede cosa dia più fastidio al ministro: dove si dice che “L’Italia è una Repubblica democratica” o dove dice “fondata sul lavoro”? (via Cave Canem)
Grillo Censurato? Il Movimento a 5 stelle è censurato da wikipedia! O almeno così appare leggendo il post di Vittorio Bertola sul suo tentativo di (re)inserire la pagine sulla compagine elettorale di Grillo. Un problema di censura o un’interessante caso di scuola per la definizione di enciclopedicità di una voce inserita in Wikipedia? Una discussione in corso che mette insieme la riflessione sulla partecipazione dal basso, sulle regole delle comunità virtuali, e sulla condivisione del sapere e sulla fallibilità di tutto questo. Cose da approfondire prima di preapararsi a dire “che bello, sto inserendo una voce su wikipedia”. (via Frieda)
L’invidia di Facebook. Se anche Gasparri se la prende con Facebook e lascia nel dimenticatoio gli odiati blog, per un blogger comincia il tempo delle riflessioni. Così Galatea ha aperto un momento di approfondimento sull’evoluzione del mondo dei blog. Una svolta per la blogosfera? (Via Il Nuovo mondo di Galatea)
Quel fattaccio brutto di Ryan Air. Ryan Air ha annunciato la sospensione dal 23 gennaio delle tratte nazionali per un dissidio con ANAC sulle modalità di identificazione dei passeggeri, limitati a Carta d’Identità e Passaporto per la compagnia Low Cost ma che l’ente italiano vuole estendere anche a tutti i documenti di identificazione ammessi dalla legge italiana (patente, tesserini dei ministeri e così via). Alla base della disputa secondo il Corriere della Sera la richiesta da parte della giovanissima deputata Giammanco (che ha poi smentito dopo che la notizia ha fatto il giro dei blog) e di alti papaveri di Stato di salire a bordo esibendo i tesserini delle singole amministrazioni in luogo di una più comune, forse troppo comune, e soprattutto riconoscibile Carta d’identità. (via Marcello Saponaro)