• Problemi di comprensione

    pandaDi solito dopo le batoste elettorali ci sono due modi di uscirne: dire di non aver compreso l’elettorato, o dire che l’elettorato non ci ha compreso. Poi ce ne è una terza, ovvero quella di dare agli elettori degli “irresponsabili“, che è la linea seguita da Giulio Barbieri e da Io Amo Ferrara per analizzare il voto (di chi non l’ha votato), ma la teniamo nel folklore locale.

    E’ troppo facile dire che l’elettorato non ci ha compreso. Che forse è anche vero, ma che puo’ essere facilmente ribaltato in un “non ci siamo fatti capire”, che non rende comunque giustizia ad un risultato come quello ottenuto dai Verdi in Provincia, in Comune, nelle Circoscrizioni.

    Nessun eletto a Ferrara, a parte forse il sottoscritto alla Circoscrizione Centro-GAD (il physique du rôle del Panda ce l’ho), e soprattutto una sentenza di chiusura dell’esperienza dei Verdi così come sono. Il dato è più o meno uniforme in tutta Italia, e si differenzia di poco a seconda delle alleanze. I Verdi, questi Verdi (che dovevano ancora scontare l’effetto Pecoraro, e che sono scomparsi dal video a vantaggio di Sinistra e Libertà, ndr) hanno chiuso il loro ciclo.

    Sembra grottesco (scusate ma chi scrive ha vissuto la sua intera esperienza politica con il sole che ride): proprio nel momento in cui in America le istanze ecologiste sono la chiave di risoluzione della crisi, in cui in tutta europa i Verdi crescono (ed in Francia, con una situazione simile alla nostra – il maggior partito della sinistra allo sbando – dilagano), in cui l’ENEL per vender meglio le sue azioni parla di energia verde (l’Enel, quella di Porto Tolle), beh, i Verdi scompaiono, o perchè non prendono voti o perchè si annullano in una esperienza (Sinistra e Libertà) che non riesce a sfondare la soglia del 4%. E vogliono perseverare

    E’ evidente che non solo non ci facciamo capire dagli elettori ma ripetiamo errori già fatti (girasole, sinistra arcobaleno, sinistra e libertà) e ci manca il coraggio per aprire una vera fase costituente di un nuovo Partito Ecologista, che racchiuda in se tutte quelle esperienze che hanno condiviso negli anni il percorso verde e che ne sono scappate, vuoi perchè disgustate dalla gestione, vuoi perchè accasate in altri lidi più sicuri. Rimettersi in gioco, veramente. E magari affidarne la guida ad un verde straniero (ogni riferimento a Daniel Cohn Bendit è voluto) che non abbia il problema di farsi eleggere in parlamento al prossimo giro.

    PS: io poi confesso, a volte, di non capirlo proprio l’elettorato. Un elettorato che continua, nonostante tutto, a idolatrare Berlusconi, a votare Lega, ad accettare le peggio cose in nome della difesa del proprio stile di vita (incuranti dello stile di vita degli altri). In quest’Italia succede questo, questo e questo. Impunemente. Ed io non capisco.

1 Comment

  1. Alessandro Ronchi says: 12 Luglio 2009 at 19:58

    Ti invito a partecipare al dibattito per un nuovo manifesto ecologista:
    http://www.baseverde.org/forum/viewforum.php?f=19

    Ci serve anche il tuo contributo.

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