rivoluzione verde
Una telefonata, i militari in una stanza, il risultato cambiato. Questo il racconto del regista Makhmalbaf e della scrittrice Satrapi oggi in conferenza stampa con Daniel Cohn Bendit. Dal Corriere della Sera. La diretta su Repubblica.it. Non è troppo difficile capire con chi stare.
conferenza stampa al parlamento europeo a bruxelles
«Colpo di Stato, Ahmadinejad ha il 12%»
La denuncia del regista Makhmalbaf e della scrittrice Satrapi, che hanno mostrato i presunti risultati veriBRUXELLES – In Iran c’è stato un colpo di Stato che ha spodestato Mousavi, vero vincitore delle elezioni presidenziali del 12 giugno. Lo hanno detto due noti intellettuali iraniani, il regista Mohsen Makhmalbaf, che è rappresentante ad honorem di Mousavi, e la scrittrice Marjani Satrapi, autrice del libro a fumetti «Persepolis». Hanno parlato alla stampa nella sede del Parlamento europeo a Bruxelles, nel corso di una conferenza del leader verde Daniel Cohn-Bendit.
«AD AHMADINEJAD IL 12%» – A sostegno della loro tesi, Makhmalbaf e Satrapi hanno presentato un documento in fotocopia che sarebbe una certificazione del risultato del voto della Commissione elettorale iraniana. A Mousavi risultano assegnati 19.075.423 voti, 13.387.103 a Mehdi Karrubi, ex presidente del Parlamento, e soltanto 5.498.217 a Mahmoud Ahmadinejad. Non vi sono però certezze sull’autenticità del documento. «Ahmadinejad ha avuto solo il 12%, non il 65% dei voti» denuncia Satrapi. E Makhmalbaf: «Alla fine dello spoglio dei voti Mousavi fu chiamato dalla Commissione elettorale che gli comunicava la vittoria e gli diceva di prepararsi per il discorso. Poco dopo alcuni militari sono entrati nel suo ufficio, gli hanno detto che non avrebbero consentito una rivoluzione verde. Poi, la televisione di Stato ha annunciato la vittoria di Ahmadinejad». Makhmalbaf ha esortato «la comunità internazionale a non riconoscere ufficialmente la vittoria di Ahmadinejad. «Se qualcuno si chiedeva se il popolo iraniano è pronto per la democrazia, la risposta è sì, lo abbiamo espresso nel voto, ma siamo stati derubati del voto. Ora abbiamo bisogno del sostegno internazionale».