• Digiuno per una legge

    da oggi partecipo, sino al 17 febbraio, al digiuno a staffetta iniziato 14 giorni fa da Franco Corleone, per aprire un dialogo con la Presidenza della Camera ed avviare la discussione sulla riforma delle politiche sulle droghe nel nostro paese. Non è stato infatti ancora nominato il relatore della proposta di legge Boato, sostenuta da oltre 40 parlamentari di tutta l’Unione, che modifica profondamente l’attuale legislazione derivante dalla Fini-Giovanardi. Con questo digiuno si chiede semplicemente che il Parlamento discuta sulla legislazione sulle sostanze, e trovi una via possibile per il superamento della Legge Fini-Giovanardi.
    La legge attuale, approvata a colpi di fiducia insieme al decreto sulle olimpiadi, non ha avuto neanche un secondo di discussione in aula. Ma continua a fare danni, e vittime, per le nostre strade. Dal primo gennaio: sequestrati 997,1 kg di droghe leggere, 646,9 kg di droghe pesanti, 11.454,0 dosi di droghe sintetiche, 30 piante cannabis; Per un totale di 12 morti, 4 feriti, 915 arresti e 621 giorni di reclusione comminati (dati Aduc).
    La guerra alla droga è una guerra contro noi stessi, contro i nostri figli, nipoti o cugini (nel mio caso amici o conoscenti) che fanno uso, a volte problematico, a volte no, di sostanze. Sono in larga parte italiani coloro che si servono presso gli spacciatori, alla Stazione di Padova come in via Baluardi o al Grattacielo a Ferrara.
    E servono a poco gli interventi delle forze dell’ordine se non a spostare il problema qualche via più in là. Sarebbe necessario invertire la rotta, affrontare i problemi senza ideologia, senza ipocrisia e possibilmente ascoltando un poco la scienza.
    Fra l’altro ci accontenteremmo, in questa visione minimalista, di depenalizzare il consumo e la coltivazione personale, di avviare campagne di informazione e prevenzione dell’abuso di sostanze (alcol compreso) che non siano inquinate dall’ipocrisia di chi accosta sostanze diverse con effetti diversi, di facilitare le forme alternative al carcere per i tossicodipendenti e di avviare finalmente politiche di riduzione del danno come in tutta Europa accade. Insomma una proposta in linea con il programma dell’Unione. Basterà?

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