• Vaffanculo Fiorentini

    BastoySiccome non capisco perchè persone che hanno scontato condanne passate in giudicato, una volta riottenuti i diritti politici, non possano essere candidate e sedere in parlamento (se votate dai cittadini) mi mando a fare in culo da solo. Siccome non comprendo come si possano mettere nello stesso calderone persone che sono in parlamento per evitare la galera con persone che la galera l’hanno fatta ed ora sono in parlamento dopo il voto popolare mi mando per la seconda volta a fare in culo da solo. Siccome credo ancora in qualche articolo della nostra Costituzione mi mando affanculo da solo. Siccome questo paese mi piace sempre di meno e puo’ sempre essere che prima o poi venga arrestato vi prego di mandarmi a quel paese (letteralmente) e di lottare per la mia estradizione in questo carcere norvegese.

2 Comments

  1. FED3RICO says: 9 Settembre 2007 at 20:53

    Siccome non capisco perchè

    Ah, beh, te lo spiego io: prima viene varata ‘sta legge, prima tutti questi attivisti della domenica anzi del sabato possono tornare a fregarsene della politica.

  2. leo says: 10 Settembre 2007 at 08:50

    Il fatto che io non sia d’accordo su 2 su 3 non è particolarmente rilevante, è forse più rilevante la probabile incostituzionalità delle 2 proposte (ineleggibilità e doppio mandato). La terza (la preferenza) è sacrosanta e peraltro in una certa contrapposizione con le prime due… segnalo questo articolo di Carta, mi pare intelligente. E di cose intelligenti in questo paese ne succedono poche…

    Vaffanculo a chi?
    Giuliano Santoro
    Un paese che, senza soluzione di continuità, si stringe attorno alle salme di Gigi Sabani e Luciano Pavarotti e che si sente assediato da misteriose (e virtuali) orde di lavavetri e writers, si prepara alla giornata della vendetta dell’Uomo qualunque.
    Questa giornata è il «Vaffanculo day», indetta dal blog più letto nel nostro paese, quello di Beppe Grillo, comico epurato dalla tv di stato e predicatore adorato dalle masse in cerca di punti di riferimento.
    Grillo è diventato il fenomeno dell’antipolitica, della rivincita del cittadino vessato dalla Casta, della Verità contro le Bugie dei mass-media. Tanto che anche noi di Carta, che in quasi dieci anni vissuti pericolosamente non ci siamo fatti proprio la fama di essere un giornale affine ai Palazzi, ci siamo sentiti rivolgere la domanda: «Come mai non avete aderito?».
    Già, come mai non abbiamo aderito? Abbiamo incrociato molto spesso i seguaci di Beppe Grillo, c’erano ad esempio alle manifestazioni contro la Tav in Val di Susa e contro la base Usa di Vicenza. E sventolavano il faccione del Grillo parlante che li ispira. Il primo punto è proprio questo, è una questione di metodo (anzi di stile, verrebbe da dire) prima che di merito. Il «grillismo» è la spia di fenomeni che è difficile negare. La diffidenza della gente per le verità ufficiali di RaiSet e dei principali giornali, l’uso di internet come strumento di comunicazione orizzontale, l’abisso che divide la Politica dalla Società. Sono cose sotto gli occhi di tutti, per certi versi sono l’acqua in cui naviga la barchetta di Carta.
    Daniele Luttazzi è un altro comico epurato dalla Rai. Tempo fa, con garbo e understatement, facendo un bilancio dell’esperienza del suo blog, ha suggerito che internet rischia di trasformarsi in un pericoloso pulpito da cui sciorinare prediche. «La logica del potere è il numero – ha affermato Daniele – ‘Più di centomila contatti al giorno!’ E il blog relativo diventa potente. E temuto. E rispettato. E strumentalizzato (specie da chi lo fa). Ho notato che un blog tende ad assecondare le derive populistiche (di chiunque). Per bloccarle sul nascere, questo blog torna a essere slow e one-to-one. Io torno a studiare. Appuntamento qui fra dieci anni».
    Anche nel caso del «Vaffanculo day» la prima cosa che balza agli occhi, è il populismo telematico che caratterizza l’iper-attivismo di Beppe Grillo. Le campagne ambientaliste di Grillo e quelle sulle malefatte del capitalismo straccione italiano sono sacrosante. Altri temi sembra vengano agitati apposta per accarezzare gli istinti peggiori dell’Uomo qualunque. Grillo si è schierato [e non manca di sottolinearlo] contro l’indulto, ha coccolato alcuni degli umori xenofobi che circolano nel nostro paese, ha gridato allo scandalo dei finanziamenti all’editoria puntando il mirino del suo bazooka telematico contro le piccole cooperative editoriali invece che contro i giganti della stampa.
    Dev’essere per questo che uno come Claudio Scajola [scusate la parola] ha serenamente aderito alla richiesta dei «vaffanculisti» di rendere ineleggibili i pregiudicati [categoria cui appartiene Grillo, peraltro]. Dev’essere per questo che i siti dell’estrema desta hanno pubblicato l’appello per il «Vaffanculo day».
    Dev’essere per lo stesso motivo che uno come Massimo Fini [che ha fondato, sulla falsa riga di Beppe Grillo, il Movimento Zero i cui dirigenti locali hanno più di un legame con le micro-formazioni dell’estrema destra italiana] lo supporta.
    Se provate a cercare su You Tube «Vaffanculo day», troverete i video che i gruppi locali di supporto all’iniziativa grilliana hanno realizzato per invitare la gente a scendere in piazza con loro. Il video del gruppo di Treviso alterna le parole d’ordine del pulpito virtuale a slogan leghisti [«Padroni a casa nostra»], il volto di Beppe Grillo e il profilo di Giancarlo Gentilini, l’archetipo padano del sindaco-sceriffo che oggi va tanto di moda.
    Insomma, attorno ai comizi telematici di Grillo e a tante cose giuste che il comico genovese denuncia, c’è molta confusione. Per questo i nostri vaffanculo ce li teniamo per occasioni migliori, che sicuramente non mancheranno.

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