• a proposito di fannulloni (l’ufficio stampa di brunetta)

    Siccome al peggio non c’è mai fine, dopo aver concesso ai donatori di sangue di donare senza rimetterci lo stipendio, il Ministro Brunetta lancia sul sito internet del Ministero (giuro) il concorso per cercare una vignetta che metta in cattiva luce se stesso. Il suo ufficio stampa non sarebbe riuscito a trovarne.

    Regolamento del concorso per la migliore vignetta anti-Brunetta
    Da diverse settimane consultiamo tutti i quotidiani e le riviste in edicola alla ricerca di una qualsiasi vignetta che metta alla berlina il ministro Renato Brunetta e la sua politica di riforma della Pubblica Amministrazione. Invano. Abbiamo così deciso di rivolgerci al Paese per superare questa anomalia senza precedenti. Viene quindi aperto un pubblico concorso aperto a tutti i cittadini che vogliano finalmente disegnare una feroce vignetta satirica contro il ministro e le sue idee. Vi possono prendere parte anche i dipendenti pubblici, beninteso a condizione che la vignetta sia stata da loro pensata e disegnata durante le ferie, la pausa pranzo o i permessi per malattia.
    Le vignette devono essere inviate in formato immagine (.pdf o .jpg) entro e non oltre il 10 agosto all’indirizzo ufficiostampa@funzionepubblica.it, accompagnate da nome e cognome dell’autore nonché da un suo recapito telefonico e di posta elettronica personale. Lunedì 11 agosto verranno quindi pubblicate in contemporanea in una apposita sezione di questo sito e per un mese tutti potranno vederle e votarle. Sarà possibile esprimere un solo voto di preferenza e il sito darà costantemente conto sia dei votanti complessivi sia delle preferenze accordate a ciascuna vignetta. Il 10 settembre una giuria imparziale (ha già accettato di farne parte il disegnatore Vincino) si riunirà per decretare la vignetta vincente tra le cinque che nel frattempo risulteranno essere state le più cliccate. Il suo autore verrà ricevuto e premiato a Palazzo Vidoni dallo stesso ministro Brunetta. La sfida è quindi lanciata! Pur restando entro i limiti della buona educazione, siate cattivi e pungenti: non ne possiamo più di raccogliere solo consensi….

    Ora mi pare che se proprio vogliamo parlare di fannulloni, il sinistro Ministro dovrebbe prendersela prima di tutto con il suo ufficio stampa incapace di trovare vignette che facilmente sono riuscito a reperire qui, qui, qui, qui e qui. E’ bastato digitare su google brunetta+vignetta…

    Non sono dipendente pubblico, ma lavoro con dipendenti pubblici ogni giorno. E so cosa vuol dire avere un contratto a tempo. Per questo concordo con il giudizio di Cristian Conti, che visto il livello a cui sono arrivate le istituzioni italiane, mi pare anche troppo educato.

    Anche su lucacicca su altri blog (da blogbabel).

4 Comments

  1. FreeDoom!!! says: 12 Agosto 2008 at 15:56

    dal forum del dito http://www.precari.org

    8 domande al ministro Brunetta

    di osservatoriosullalegalita.org

    1- Perche’ i ministri e sottosegretari di questo governo, anche quando sono completamente assenti dalle aule parlamentari (come l’on. Berlusconi, ma nemmeno lei, Brunetta, e’ molto presente) percepiscono il compenso come eletti del parlamento? Non sono forse assenteisti? E il loro compenso – che pure e’ significativo (ben oltre 10 volte quello di un impiegato statale, piu’ vari benefit e la superpensione, e il tutto per lavorare solo dal martedi’ al venerdi’) – non dovrebbe essere tagliato per ogni seduta disertata, in base ai principi ispiratori delle nuove norme da lei varate? O, in alternativa, perche’ non si dimettono da parlamentari?

    2- E’ vero che quando era parlamentare europeo lei fu assente dagli scranni di Bruxelles per circa la meta’ del mandato? Sbagliamo se pensiamo che non presento’ alcuna giustificazione, non fu sottoposto ad alcun controllo e non provvide a restituire allo Stato i soldi che le venivano comunque erogati per il ruolo? E come avveniva la gestione delle sue assenze come professore universitario – statale – mentre era parlamentare europeo?

    3- Perche’ con le sue norme solo dal terzo episodio di malattia si deve presentare un certificato dell’ospedale o del medico di base? Per favorire i medici privati e chi puo’ avvalersi economicamente della loro prestazione? Non sarebbe maggiormente di garanzia un trattamento uniforme per tutti e sempre?

    4- La visita fiscale e’ un controllo sulla effettiva patologia dell’impiegato in malattia e sulla congruita’ del periodo d’assenza prescritto. Perche’ deve trasformarsi in una punizione (anzi, in arresti domiciliari) per il malato tenendolo inchiodato in casa dalle 8 alle 13 e dalle 14 alle 20? Diverse patologie – anche se invalidanti (come un braccio o una gamba ingessati o come la depressione) – non comportano immobilita’, o addirittura necessitano di uscite durante il giorno, rimedio di cui con il suo metodo non sara’ piu’ possibile avvalersi. Ma nemmeno il riposo durante il giorno sara’ piu’ possibile, per chi vive solo, dovendo questi restare per quasi 12 ore in attesa dello squillo del campanello.

    5- Perche’ ci deve essere sperequazione tra un malato, poniamo oncologico, leucemico o con grave depressione, della Pubblica amministrazione e un malato impiegato nel privato con le stesse patologie e che deve essere reperibile per la visita fiscale solo dalle 10 alle 12 e dalle 17 alle 19? Un malato e’ un malato e come tale va rispettato e curato.

    6- Perche’ tagliare di circa un terzo lo stipendio per i primi dieci giorni di ogni episodio di malattia? Cosa puo’ farci chi e’ colpito frequentemente da problemi di breve durata che fanno accumulare uno-due mesi di malattia l’anno mentre magari il collega infortunato (ma in questo caso dovremmo dire fortunato) sta a casa per sei mesi per un solo episodio di malattia? Si vuole forse scoraggiare l’emicrania dal tormentare i malcapitati che ne soffrono o le malattie da raffreddamento dal perseguitare chi opera in luoghi di lavoro freddi o umidi (come certi tribunali)? Dubitiamo che le malattie vere si facciano condizionare da simili metodi, cosi’ come fa un po’ senso pensare che per stanare chi denuncia malattie false si penalizzi chi sta male veramente.

    7- Perche’ il personale vittima di cause di servizio deve perdere comunque il 30 per cento circa dello stipendio nei primi 10 giorni di malattia? Solo molto dopo l’approvazione del decreto il sen. Gasparri ha parlato di esentare polizia ed esercito dall’odioso balzello, ma – a parte il fatto che potrebbero esserci altre categorie vittima di cause di servizio, ad es. medici o personale a contatto con il pubblico o infine soggetti mobbizzati – al momento si prevede per tutti la punizione extra in caso di malattie o infortuni professionali e il trattamento piu’ favorevole viene mantenuto SOLO se il contratto lo prevede.

    8- Poiche’ timbrare e uscire configurava gia’ prima del suo decreto i reati di falso, truffa e talora anche abbandono del posto di lavoro, la diffusione della pratica non solo evidenzia il fatto che l’inefficienza pubblica e’ da attribuirsi in buona parte ai falsi presenti in buona salute, ma denuncia pure una connivenza dei dirigenti che non hanno mai provveduto a chiamare le forze dell’ordine per la constatazione dei reati. Come pensa di porre rimedio a questa situazione? Non crede che sia scorretto penalizzare economicamente (e non solo) chi sta male, quando si fa poco o nulla per una pratica sicuramente illecita e generatrice di inefficienze realizzata da chi sta bene e da dirigenti ben pagati?

    In definitiva, dato che i soldi dello Stato sono i nostri, e il rispetto dei diritti umani del malato e’ un dovere in primis dello Stato anche per chi fa parte dell’ormai odiata categoria della PA, ci sembrerebbe doveroso che Lei spiegasse perche’ per la sua brillante idea devono rimetterci i malati veri e perche’ per lei e i suoi colleghi di governo oggi parlamentari italiani e ieri parlamentari UE che si sottraggano al servizio deve valere un trattamento morale ed economico diverso da quello dei normali impiegati della PA, visto che sono tutti pagati dallo stesso datore di lavoro.

    http://www.laprovinciadicomo.it/stories/Cara Provincia/21862/

    L’indignazione degli statali onesti e corretti

    Alla Camera e al Senato risulta, al primo posto come assenteista, proprio il Pdl di Berlusconi, di Bossi e delle destre che se la prende con i dipendenti pubblici
    Egregio direttore, sono settimane che vengono pubblicati dati che io prenderei con le pinze sulla diminuzione dell’assenteismo e sui cosiddetti “fannulloni”: ora basta, non se ne può più. Questo fra Cristoforo manzoniano, con il dito alzato, che sembra dire: «Guai a voi se vi ammalate», ormai provoca la più profonda indignazione da parte di quegli italiani che sono, purtroppo, finiti nel suo calderone.
    I dati denunciati solo nei confronti dei lavoratori, fatti in questo periodo, sono poco attendibili perché bisogna considerare molte cose, gli straordinari non pagati, le ferie accumulate che devono essere fatte entro l’anno e quant’altro. Occorre essere meno bacchettoni verso gli indifesi e, al contrario, sempre secondo le tabelle pubblicate, essere più severi, onesti e corretti quando si siede al potere. Proclamato dagli stessi cittadini che ora vengono sbeffeggiati e terrorizzati dal ministro Brunetta, accompagnato da altri. Alla Camera e al Senato risulta, al primo posto come assenteista, proprio il Pdl di Berlusconi, di Bossi e delle destre. Anche da qui la mia collera. E vengono pagati profumatamente. Non sarebbe il caso di dare davvero una lezione esemplare a partire da loro? Sembra che ad onorevoli e senatori, dipendenti dello Stato, non possano essere applicate le stesse regole.
    Il loro stipendio di un mese è pari a quello di quasi un anno di un impiegato pubblico, che inoltre non può accedere a tutte le agevolazioni di cui godono ministri & Co. Ma la vogliamo smettere di fare esternazioni nei confronti di insegnanti meridionali, di dipendenti fannulloni che “rubano lo stipendio”? Il rispetto è a senso unico, in questo paese, come accade ai “piccoli” verso i “grandi”, viceversa i governati possono permettersi di ridicolizzare e prendere di mira ogni dipendente pubblico. Non mancheranno quelli che certamente approveranno questa ostentazione, perché semplicemente non sopportano di stare qualche minuto in più in coda davanti a uno sportello di qualsiasi ufficio pubblico. Personalmente ho assistito a scenate indecenti, con insulti e minacce, perché uno sportello postale non era operativo. Ma i tempi, i lavori e i turni non vengono stabiliti da un dirigente? Naturalmente Brunetta infierisce anche contro i dipendenti degli ospedali e della scuola: allora perché non ci spiega come mai vengono effettuati pesanti tagli che ne riducono l’efficienza? Sono nata nel profondo Nord, a Varese, sono stata dipendente statale del Nord, sono un’ex insegnante del Nord in pensione regolare e mi offendono certe affermazioni.

    http://www.imgpress.it/notizia.asp?idnotizia=35571&idsezione=1

    LE CONTRADDIZIONI DI BRUNETTA

    (11/08/2008) –

    Navigando su internet (google) scopriamo che Renato Brunetta, colui che della legge cosiddetta “antifannulloni” ha fatto cavallo di battaglia del ministero che dirige, non sembra essere così rispettoso al dovere come vuole apparire. Il suo idolo è un macellaio, dichiara a panorama.it, e noi gli crediamo. Al ministro Renato Brunetta, che passerà la sue vacanze tra Ravello e Todi dove ha casa, e sostiene di non voler più girare perché “per nove anni” ha “fatto il pendolare fra Roma, Bruxelles, Venezia”, vorremmo ricordare che ci sono dipendenti pubblici, quali gli insegnanti, che da oltre 15 anni fanno la spola da una città all’altra per portare a casa un misero stipendio di soli 1.200 euro e senza alcun rimborso per le spese di viaggio sostenute. Vorremmo anche porgli qualche domanda quando dice che “i dipendenti pubblici sono i primi a voler essere recepiti in modo diverso”. Diverso da cosa o da chi? E inoltre, sull’affermazione che individua i responsabili sostenendo che “la colpa non è loro, ma del datore di lavoro, che è l’uomo politico: non si può essere menager del settore pubblico cercando il consenso anziché il profitto ed efficienza”. Si rende conto della gravità delle accuse, quale l’affermazione, da parte di un ministro della repubblica, che l’uomo politico è il datore di lavoro della pubblica amministrazione? E ancora, i “maneger” di cui parla, sono tra i più appartenenti al PDL, dato che governano in buona parte dei comuni e delle regioni d’Italia? Crediamo che le risposte non arriveranno mai. Il “venditore di gondolette”, come lui stesso si definisce, trasformista della prima ora con sostituzioni di casacca in cambio di incarichi pubblici e governativi, da europarlamentare socialista a ministro del PDL nel 1999, (ed è proprio nel periodo che ha avuto incarichi del governo con Craxi Presidente del Consiglio, che il debito pubblico passò dal 70% al 126%), fu uno dei più assenteisti, con uno stipendio non di 1.200 euro al mese come un qualsiasi comune mortale che lavora nella pubblica amministrazione, ma di ben 12.000 euro, infatti si piazza al 611 posto come presenze con una percentuale del 48% (fonte sito web radicale “fai notizia”). Professore ordinario presso l’Università di Tor Vergata, dove insegna Economia del Lavoro, è stato oggetto di una richiesta tendente a rendere pubblici i dati pertinenti all’impegno del professore e i relativi compensi per gli anni in cui era parlamentare europeo, fatta dal Presidente della Provincia di Genova. Il ministro Renato Brunetta (che ricopre anche l’incarico di Vicepresidente della Commissione per l’Industria, la Ricerca e l’Energia, ed è inoltre membro della Delegazione alla commissione per le relazioni con la Repubblica Popolare Cinese, oltre che responsabile del settore programma di Forza Italia di cui dal 2007 è vice coordinatore nazionale), pare non rispettare neppure l’impegno richiesto dal suo PDL, cioè non sommare gli incarichi: chi è ministro o sottosegretario dovrebbe (il condizionale è d’obbligo in questo caso) dimettersi da parlamentare. Ma nonostante i richiami, anche a mezzo stampa, mantiene entrambi, con doppio stipendio .. assieme a tanti altri. A noi pare che il miniministro predichi bene e razzoli male, anzi peggio.

    PDCI MESSINA

    PS appresa da questo blog la lieta novella vado a comprarmi un antiemetico

  2. goldrake says: 12 Agosto 2008 at 15:58

    ma costui non ha bisogno di caricature va bene così come è.

  3. il somaro says: 11 Novembre 2008 at 22:19

    Gli insegnanti non sono solo fannulloni.
    Insegnano anche male, con il loro pessimo comportamento.
    Demotivano i migliori studenti, per una rivendicazione storica.
    Alimentando quell’odio, di associazione comportamento dell’insegnante, con l’amore per lo studio.

  4. leo says: 13 Novembre 2008 at 10:29

    @il somaro
    come al solito a far di tutta un’erba un fascio poi si è portati a far commenti privi di senso (imho)…

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