Il Paradiso ed il Purgatorio.
Questo è l’ultimo post pre campagna elettorale sulla Sinistra Arcobaleno ed i Verdi. Dopodichè, a meno di cattive sorprese nelle liste, sosterrò da bravo soldatino di latta la lista unitaria della sinistra. Pero’ Luca Conti (e reds) ha ragione quando si interroga sul vero significato dell’alleanza e soprattutto sul futuro del pensiero ecologista.
La vedo da un’ottica un po’ diversa: io ritengo che i Verdi siano una forza di estrema sinistra, e che rappresentino in fondo la rivoluzione, gentile ed ecologista, di chi finalmente fa i conti con il limite. Lo facevano 20anni fa, inascoltati. Ora che la storia da ragione alle istanze ecologista ci ritroviamo rinchiusi in una compagine, spero solo elettorale, che non ha nessun senso del limite (basterà vedere le candidature) e che racchiude in se tutte le ipocrisie di una sinistra che non ha mai saputo confrontarsi con le proprie sconfitte, almeno da 30anni a questa parte.
Nel mio paradiso elettorale ci sarebbe un partito comunista, in cui confluiscono coloro (e sono tanti) che guardano con nostalgia alla storia (peraltro fondamentale per il nostro paese) del PCI e chiedono da tempo l’unità della sinistra tradizionale e, alla sua sinistra (o come direbbe qualcun’altro, “oltre”), un partito ecologista in cui confluiscano le forze che, preso atto che l’ottocento è finito da un pezzo, ed anche il novecento è passato, hanno deciso di fare i conti con il futuro del nostro pianeta.
Purtroppo il paradiso è per pochi. Speriamo solo che il purgatorio duri poco…
2 Comments
secondo me hai le idee un po’ confuse. non lo dico in senso polemico ma costru
ttivo. E’ evidente che in Italia come nel resto del mondo il progetto di un partito
di scopo ecologista è fallito. Questo perchè non estende la propria riflessione
al mondo del conflitto sociale. Non è un’idea da ottocento, in quanto il conflitto
sociale su salari, diritti civili, pol.estera non lo si attua più come classe ma come
moltitudine ( anche se la classe continua ad esistere). Affrontare queste tematiche
come tangenziali, saltando sui carri delle vertenze che funzionano come hanno
fatto i verdi dal 90 ad oggi non paga ed è riduttivo. annaquarsi in salsa social
democratica come in germania ancora meno. quindi l’unica uscita è una sinistra
unita e plurale in cui l’ambiente sia un tema centrale ma non l’unico. Quando
Bonelli non canta bella ciao si autoproclama un…
ndr: mi vedo costretto a censurare, per la prima volta su questo blog, parte di un commento. Mi spiace ma rimango convinto che si possa fare un ragionamento politico senza necessariamente offendere gli altri.
Avrò le idee sicuramente confuse, ma il vero problema è considerare il partito ecologista un partito di scopo (e che sia fallito in tutto il mondo). Lo hanno fatto spesso gli elettori (preoccupati dell’abero davanti a casa ma insensibili alla carenza di acqua in africa), lo hanno fatto i dirigenti politici, che si sono accontentati in questi decenni di vivacchiare sulle emergenze ambientali perdendo il senso vero della trasformazione ecologista della società. Lo hanno poi ribadito accettando un’alleanza che ha il solo scopo di salvaguardare i quadri dirigenti e che, mi spiace, non ha nulla della costruzione di un soggetto veramente politico, perchè, purtroppo, le differenze ci sono, e non sono solo il cantare o meno Bella Ciao (che peraltro canto da tempi non sospetti).