tutti in divisa
«Una maggiore compostezza è assolutamente indispensabile e l’introduzione del voto sulla condotta è già un segnale in questa senso», spiega il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi. E, interrogato a proposito dei casi di bullismo nelle scuole, il premier si è detto anche favorevole all’ipotesi di rientrodurre l’uso del grembiule: «Per le classi che chiamavamo elementari e ora sono primarie credo non sia una cosa da scartarsi a priori – osserva -. So che le autorità scolastiche con il ministro Gelmini stanno ragionando sul ritorno della divisa. I ragazzi potranno differenziarsi tra loro per come si comportano, e per come profittano dello studio».
Silvio Berlusconi da la Stampa
Il grembiule contro il bullismo, fantasmagorica chiave di volta della riforma scolastica, secondo il nostro sinistro governo.
5 Comments
Contro il bullismo ovviamente non serve a nulla, ma contro la gara alla maglietta firmata sicuramente sì.
Se c’è una cosa che sopporto veramente poco è vedere i ragazzini di 8-9 anni che si confrontano sulla marca delle scarpe, ed i genitori costretti a seguire le mode da centinaia di euro per non fare sentire i loro figli in secondo piano.
Ben venga il grembiulino, allora 🙂
ma i genitori devono obbligatoriamente abdicare al loro ruolo educativo?
Oppure togliamo un po’ di alibi alle famiglie e cominciamo a responsabilizzarle?
anche perchè se il ragionamento è legato alla moda bisognerebbe obbligare alla divisa almeno sino all’università…
😉
Tutti balilla e figli della lupa… dai che con un po’ di impegno si torna al ventennio. La censura c’è già, il diritto di manifestare viene assicurato da accomodanti forze dell’ordine in stile Genova e se non bastano loro c’è anche l’esercito.
@ Ronchi
Perché secondo te mettere la divisina ai bimbi cambierebbe qualcosa? E soprattutto non pensi che siano i genitori stessi a comprare le scarpine e i vestitini firmati ai loro figli perché così sono più meglio di quelli degli altri?
@Pedro: è ovvio che sono i genitori ad impartire spesso una educaione sbagliata. Ma quello che purtroppo accade è che i figli dei genitori che NON si comportano in maniera sbagliata si sentono (purtroppo) meno giusti degli altri.
Cosa facciamo? Andiamo a picchiare i genitori che comprano i vestiti alla moda ai figli, dopo averli martellati con pubblicità e telegiornali sulla bontà del marchio?
Per questo penso che sia giusto cercare strumenti che aiutino.
Il bello è che con 8 miliardi di tagli all’istruzione stiamo parlando del grembiule. Questo si chiama far politica.
Non credo che ci voglia molto ad un genitore con la testa a posto a spiegare a suo figlio che sentirsi giusto (o valido se vogliamo dirla alla nostra con una bella “L” alla ferrarese) non significa avere i vestiti firmati. Io da piccolo ho portato il grembiulino e non ho ricordi ne positivi ne negativi in merito a questo fatto, l’unico commento che ricordo di quei tempi lontani era lo sbuffo dei miei genitori che dovevano comprarmi una boiata del genere per niente. Negli anni successivi poi l’obbligatorietà è fortunatamente scomparsa e non ho mai avuto problemi ad avere vestiti diversi dalla moda dal momento.
Non dico di andare a malmenare i genitori modaioli ma nemmeno di appoggiare un’idea così ipocrita e priva di utilità solo perché è più facile che cambiare il modo di pensare della gente.
Concordo con te sul fatto che questo sia l’argomento più marginale e insignificante del quale si potesse discutere, ma questo è un blog e si commentano i post di chi lo gestisce con proprio personale arbitrio (e se me la passi non mi sembra neanche malaccio come blog ;))
Ciao ciao