Il Sacconi di ieri e quello di oggi…
Il Ministro Sacconi, un genio della coerenza, un luminare dell’integrazione europea, il vate della libera circolazione dei cittadini comunitari oggi ha detto:
Scioperi anti-italiani, parla Sacconi: “Libera circolazione lavoratori diritto Ue”
ROMA – “La libera circolazione dei lavoratori è un principio fondante dell’Unione europea che non può in alcun modo essere messo in discussione, pena la crisi del patto comunitario di Schengen”. Così il ministro del Lavoro Maurizio Sacconi, commenta l’ondata di scioperi in Gran Bretagna contro i dipendenti italiani di un’azienda siciliana che ha ottenuto una commessa nella raffineria di Grimsby.
“Nel caso specifico, inoltre – ha aggiunto il ministro interpellato a margine della presentazione del rapporto del Cnel, alla Camera – l’azienda italiana si avvale di propri lavoratori specializzati non altrimenti sostituibili nel breve periodo imposto dall’immediata esecuzione dei lavori”.
Lo stesso Ministro Sacconi, il genio della coerenza, il luminare dell’integrazione europea, un vate della libera circolazione dei cittadini comunitari, ieri (per la verità il 14 gennaio) ha fatto:
Lavoro: ecco le restrizioni per romeni e bulgari
Roma – 14 gennaio 2009 – Anche per il 2009 i cittadini bulgari e romeni non potranno accedere liberamente a tutti i settori del mercato del lavoro in Italia. Come abbiamo scritto nei giorni scorsi, il governo ha confermato le restrizioni per i neocomunitari e oggi i ministeri dell’Interno e del Lavoro hanno chiarito che rimarrà in vigore il sistema a doppio binario degli anni passati.Una circolare congiunta firmata da Roberto Maroni e Maurizio Sacconi ribadisce innanzitutto i settori liberalizzati, nei quali romeni e bulgari possono essere assunti come se fosse cittadini italiani: “agricolo e turistico alberghiero; lavoro domestico e di assistenza alla persona; edilizio; metalmeccanico, dirigenziale e altamente qualificato, compresi i casi previsti dall’articolo 27 del T.U. sull’immigrazione e lavoro stagionale”.
“Per tutti i restanti settori produttivi, – conferma invece circolare – l’assunzione dei lavoratori romeni e bulgari avviene attraverso al presentazione di richieste di nulla osta allo sportello unico per l’immigrazione – mediante spedizione postale (raccomandata A/R) – utilizzando l’apposta modulistica (mod. sub neocomunitari)”.
Ricordiamo che non sono previsti dei tetti numerici per le autorizzazioni al lavoro. Inoltre, questo sistema vale solo per la prima assunzione: chi è già assunto regolarmente in Italia può cambiare posto senza particolari autorizzazioni.
Si puo’ scaricare la circolare, se proprio non ci si vuole credere…
Ormai non si dice manco più “io non sono razzista, ma”…
8 Comments
condivido le tue osservazioni e ho anche il linkato questo post dal mio blog. http://briciolecaotiche.wordpress.com/
ho solo un dubbio, non essendo un esperto di diritto comunitario, che via sia una differenza tra gli Stati della UE che aderiscono anche al Trattato di Schengen e quelli che invece ne sono ancora fuori, come Romania e Bulgaria, appunto. Penso che questo sia alla base della direttiva a cui tu fai riferimento e spiegherebbe perché il ministro Sacconi nella sua dichiarazione si riferisca anche al Trattato di Schengen. Rimangono comunque inalterate le considerazioni politiche sull’ipocrisia nel trattare i 2 casi.
Grazie
michele merola
io avrei alcune domande da porle, e spero di avere una risposta esauriente:
come mai si parla sempre dei problemi dei lavoratori, e della crisi dei posti di lavoro, e non si parla mai della mia categoria, cioe’ dell’occupazione o meglio disoccupazione degli ultra cinquantenni?
Io sono disoccupata da Dicembre del 2004, da allora ho lavorato con 2 contratti a progetto in 2 periodi diversi,di 6 mesi ciascuno “difficile vivere in questo modo!”
Nel frattempo avevo mio marito gravemente ammalato, e so io come ho vissuto.
Ora sono rimasta vedova, con una pensione di reversibilita’ integrata al minimo, un affitto da pagare piu’ alto della pensione,spese condominiali, riscaldamento, bollette ecc. dato che non riesco a trovare lavoro per via della mia eta’ “ho 57 anni” ho chiesto che mi venisse anticipata la mia pensione, mi e’ stata negata perche’ ritenuta giovane.
Ora per cortesia, mi puo’ dire come devo fare a vivere, se, non mi viene dato un lavoro perche vecchia, ne la pensine perche’ giovane?
Non posso nemmeno prostituirmi perche’ ci sarebbe troppa concorrenza con le ragazze giovani e bellisime dell’est, e allora mi dice cosa devo fare? Lo stato pensa a tutelare extracomunitari e le persone che gia’ un lavoro lo hanno, e noi? possibile che nessuno ci veda e si accorga di noi?
Si parla di aiutare le aziende in crisi perche’ vanno male, ma quando le aziende vanno bene, dividono le loro entrate con noi? Come pensiamo di poter andare avanti, se le aziende chiudono in Italia per riaprire all’estero perche’ la manodopera costa meno? Poi pero’ vengono in Italia a rivendere i loro prodotti ma non a prezzi inferiori!
Lei al mio posto cosa farebbe? Attendo con molta ansia una risposta, spero non da una segretaria ma da lei personalmente, e non mi risponda che nella mia situazione c’e’ parecchia gente perche’ lo so, ed il punto grave e’ proprio questo, CI NEGATE LA POSSIBILITA’ DI VIVERE UNA VITA DIGNITOSA , OLTRE QUELLA DI FARCI UNA PENSIONE, SIAMO PERSONE INVISIBILI PER TUTTA LA SOCIETA’.
Oggi, mi sono recata dai sindacati per la compilazione del bonus straordinario, lo stato mi dara’ 200 euro, ma solo perche’ posseggo una pensione di reversiblita’ altrimenti per i disoccupati niente! (ALTRO CHE OLOCAUSTO!). Lei che dice” mi basteranno per vivere tutto l’anno? Adesso, potro’ dormire sonni tranquilli? Che umiliazione!
Grazie per l’attenzione
Il problema che pone è reale sia per i lavoratori come lei che son diventati disoccupati ad un’età “avanzata”, sia per coloro che come molti miei coetanei (ed io stesso) non potrebbero usufruire degli ammortizzatori sociali perchè mai assunti (cococo da una vita) o che addirittura non hanno mai potuto lavorare.
Magari lei ha potuto usufruire dell’indennità di disoccupazione e, purtroppo, della pensione di reversibilità. Ci sono persone che a 30 anni sanno già che se andrà bene avranno la pensione minima, forse a 70/75 anni visto l’andazzo della previdenza nostrana.
E’ questo un problema che solo recentemente il mondo politico si è posto (qualcuno per primo, ma lasciamo stare) e che in un momento di crisi andrebbe risolto, per tutti. Oggi si parla tanto dei problemi dei cassintegrati, che pero’ la cassintegrazione ce l’hanno. Gli altri (compresa lei) per le statistiche non esistono. E non è un problema di “immigrati che ci rubano posti di lavoro” perchè la verità è che la maggior parte sono sfruttati, e quando gli “va bene” semplicemente usufruiscono degli stessi diritti di chi, come loro, lavora onestamente in Italia. C’e’ da lavorare, sull’etica delle imprese, sulla compartecipazione degli utili (e non solo delle perdite…) sul sistema previdenziale e degli ammortizzatori sociali (e il bonus o la social card NON SONO risposte accettabili).
Possibilmente senza farci imbottigliare nella solita guerra fra poveri in cui facilmente ci fanno cadere.
PS: non ho segretarie, faccio il presidente di circoscrizione. Tengo a precisare che mi prendo le mie responsabilità: fondamentalmente su portabici e cestini, sul sistema previdenziale italiano mi sento un po’ meno colpevole…
@michele merola
in punta di diritto si puo’ provare tutto ed il contrario di tutto. Sacconi ha citato i principi fondanti dell’UE. Sono quelli che mi interessano… 😉
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