L’overdose di Fini
Fini attacca la riduzione del danno ed i Sert. Ovvero come copiare il fallimento americano.
Il Vice Presidente del Consiglio Fini ha annunciato alla platea compiacente di San Patrignano che il Governo italiano “cambierà radicalmente” le politiche sulle droghe in Italia. Non stupisce troppo questa presa di posizione. Stupisce di più il disinvolto disinteresse per la scienza (che ha dimostrato nella pratica la necessità di perseguire politiche di riduzione del danno) e la volontà di copiare pedissequamente modelli fallimentari (come quello americano della war on drugs) ed in via di abbandono in tutta Europa.
Giusto due giorni fa l’Inghilterra ha annunciato la declassificazione della Marijuana dalla classe B a quella C della tabella che regola le sostanze stupefacenti. Andrà a far compagnia a valium e anabolizzanti: ciò permetterà di prescriverla per l’uso medico (come richiedono migliaia di malati in tutto il mondo) e di limitare l’intervento repressivo (come richiesto un anno fa dalla Polizia inglese). Senza parlare della storica esperienza olandese, o di quella Svizzera di somministrazione controllata dell’eroina che è stata stimolo per esperimenti in molti paesi (fra i quali Spagna, Germania, Australia). Fini nega l’evidenza e dice che non condivide la distinzione fra droghe pesanti e leggere: nega la scienza in nome del proprio interesse politico repressivo. Nega il riconoscimento dell’enorme lavoro dei Sert che in Italia hanno rappresentato per gli oltre 140.000 utenti (dati Ministero Sanità 2000, a fronte delle poche migliaia assistiti dalle comunità) una reale possibilità di essere curati.
L’iniziativa del Governo, sulla falsariga delle politiche repressive da sempre care ad Alleanza Nazionale, è una pericolosissima ed irresponsabile scelta di abbandono di politiche efficaci in nome del proprio interesse di bottega. E’ una scelta ideologica di repressione che deve essere contrastata con forza da chi crede che le politiche sulle sostanze stupefacenti (legali e illegali) non vadano fatte a colpi di codice penale (in Italia già ora metà dei detenuti sono carcerati per violazione della legge 309/90 sugli stupefacenti).
Leonardo Fiorentini
Verdi di Ferrara
Ferrara, 26 ottobre 2001