Mi son perso qualcosa?
E anche la residua preferenza unica venne poco dopo cassata a furor di popolo.
Giovanni Sartori scrive sul Corriere della Sera un intervento in parte condivisibile, in altre come questa sopra, completamente incomprensibile e addirittura favorevole alle preferenze multiple. Che, forse è bene precisarlo, non servivano solo a fare “accordi tra «cordate» di aspiranti atte a pacificarle (le correnti)” ma anche e soprattutto a controllare mafiosamente il voto.
Comunque, tornando al punto precedente: io non ricordo popoli furenti contro la preferenza unica, mentre ricordo un ministro per le riforme, un parlamento succube di una maggioranza che aveva paura di perdere le elezioni, e una legge porcata a pochi mesi dal voto.
Voi?
2 Comments
già, perchè adesso che non c’è più la preferenza multipla a Napoli non c’è più chi si vende il voto per un telefonino, o anche meno…
no figuriamoci. ma agevolare queste pratiche non mi pare aiuti certo a risolvere il problema… la preferenza unica da la possibilità di scegliere e nello stesso tempo limita le “combinazioni” possibili per controllare (anche se rimangono le maiuscole e le minuscole…)