• Il Fantuttone

    Il mitico Brunetta non si smentisce mai. Dal suo blog, che non linkiamo per non farci sorpassare nella classifica di blogbabel, rinvendica la sua scelta di candidarsi a Sindaco senza lasciare la poltrona da Ministro.

    Ora degli altri lavori del sig. Brunetta abbiamo già parlato in passato, qui però la cosa sta diventando patologica e pericolosa. Perchè il lavoro di Sindaco è un lavoro impegnativo che richiede una presenza costante sul territorio, e perchè stiamo parlando di una una città delicata come Venezia. E non serve dire che Agnelli “se fosse rimasto tutta la vita a Torino non avrebbe fatto della Fiat quello che è diventata“, a meno di non capire nulla di amministrazioni pubbliche (appunto).

    Il fantuttone, come lo ha soprannominato Francesco Merlo su Repubblica, ha insomma la vocazione dell’assenteista provetto, uno di quelli  che – citando testualmente Brunetta «in Italia sono quelli che fanno due lavori» – “fanno male due lavori, non potendone o non volendone fare uno bene”.

    Non posso che condividere la risposta di Merlo alla replica del nostro eroe:

    “Lei, signor ministro, condanna come vizio il doppio lavoro degli altri e lo esalta, per sé, come virtù. Il fantuttone, le ricordo, non è il contrario del fannullone, ma è un fannullone indaffarato. Faccio infine notare che la legge sull’incompatibilità (1953) è molto controversa perché vieta al sindaco di diventare deputato ma dal 2002, grazie ad un’interpretazione “allegra”, non vieta al deputato di diventare sindaco.”

    PS: non pago di quanto sopra pare che il nostro, evidentemente non conoscendo o fingendo di non conoscere il patto di stabilità che sta letteralmente congelando le attività degli enti locali italiani, se ne è uscito con un annuncio shock: 25 miliardi di euro per Venezia, e addirittura lo spostamento degli uffici comunali a palazzo Ducale (non commentabile…).

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