• Rendine, il tampone e l’urina.

    Il Consigliere di AN del Comune di Ferrara Francesco Rendine ha chiesto di sottoporre tutti i consiglieri ed assessori al test tossicologico reso famoso dalle iene in settimana. Ecco la risposta dei Verdi di Ferrara.

    La prima reazione all’iniziativa del Consigliere comunale di AN Rendine sarebbe non troppo originale: invitare tutti (assessori e consiglieri comunali ma anche presidenti e consiglieri circoscrizionali e perchè no tutti i cittadini) a inviare la provetta con le proprie urine direttamente al Gruppo Consiliare di AN. Ma questa potrebbe esser interpretata come una risposta volgare, o peggio ancora, come un implicito assenso al controllo tossicologico invocato dal consigliere nazionalalleato.

    Ci scusi, Consigliere Rendine, ma la privacy sul proprio stato di salute, sulle proprie abitudini o sui propri gusti alimentari o sessuali è una cosa importante (vedi nota). Se poi l’obiettivo, per Rendine, è che i politici debbano dare il buon esempio ai nostri giovani, (ma qual’è il “buon esempio” tanto richiamato?), il vero interrogativo è come fare per verificarlo a tutto tondo. Bisognerà incaricare agenzie di investigazione per verificare che i consiglieri non tradiscano le proprie mogli o mariti, magari controllando – già che ci siamo – i gusti sessuali dei malcapitati rappresentanti dei cittadini (il kamasutra è un buon o cattivo esempio?). E, a proposito di salubrità, sarà di miglior esempio per un giovane un politico che mangia cappellacci e salamina o uno che va al Mac Donald’s? O ancora, per stare in tema, chi ha il colesterolo alto od è obeso ha il diritto morale di rappresentare i cittadini? E per finire, chissà se gli uomini possono stare con i capelli lunghi o le donne portare i pantaloni?

    Forse ogni tanto vale la pena di ricordarlo: in politica valgono le idee, i comportamenti istituzionali e le azioni amministrative poste in essere durante il proprio mandato, non gli esami tossicologici. L’ipocrita ventata di interesse sui costumi altrui che ha scatenato l’inchiesta delle Iene non cessa di stupire: i parlamentari consumatori, che hanno approvato l’orrida legge sulle sostanze dovrebbero trovare semplicemente lo scatto di orgoglio di uscire allo scoperto e chiederne l’abolizione. Dubitiamo che ciò avverrà, mentre contiamo che il Governo provveda al più presto ad abolire una legge che, come è evidente, continua a fare danni penali, sociali e culturali al nostro paese.

    I Verdi di Ferrara

    Nota a margine
    Vale la pena ricordare alcune questioni giuridiche: il consumo di sostanze, anche con la legge Fini-Giovanardi, non è reato penale di per sè (ma lo diventa se in possesso di un determinato quantitativo – molto basso – di principio attivo). Il semplice assuntore puo’ invece essere sottoposto a sanzioni amministrative: ritiro del passaporto e della patente le più importanti e le più vessatorie per le centinaia di migliaia di persone che in questo decennio ne sono state colpite. Manca, ce ne dispiace per Rendine, l’esclusione dai pubblici uffici (che tanto non tiene fuori manco il condannato in via definitiva Cesare Previti dal Parlamento Italiano). E non è un caso che il Garante della Privacy, oltre a bloccare il programma delle Iene, abbia – in tempi non sospetti – tutelato fortemente il diritto alla privacy sullo stato di salute delle persone (anche di lavoratori le cui mansioni possono comportare rischi per la sicurezza, l’incolumità e la salute dei terzi. cfr parere GdP 5.12.05).

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