Ferrara, la Curia e l’esenzione ICI
http://youtu.be/R34Co6rIKfg
Inchiesta dei Radicali Ferrara su alcuni immobili della Curia di Ferrara esenti dall’ICI.
PS: è finita anche sul Corriere della Sera.
PS2: qui sotto un lettore ha riportato la rettifica fatta nel pomeriggio di venerdì: in soldoni l’amministrazione ha fornito dati sbagliati ai Radicali, la curia per quegli immobili paga l’ICI. Per quel che mi riguarda, ristabilita la verità dei fatti, esprimo solidarietà ai Radicali, incolpevolvemente oggetto in questi giorni di accuse di “strumentalizzazione politica”: e cosa dovevano fare di quella notizia (ufficialmente comunicata su carta intestata del Comune), tenersela per loro?
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RETTIFICA DEL SINDACO E DELL’ASSESSORE MARATTIN: L’ARCIDIOCESI DI FERRARA – COMACCHIO HA SEMPRE PAGATO L’ ICI PER LE PROPRIETÀ CHE NON SONO ESENTI
Oggi, venerdì 17 febbraio alle 15, nella sala di Giunta della residenza Municipale, il sindaco Tiziano Tagliani e l’assessore Luigi Marattin hanno incontrato i giornalisti per fornire alcuni chiarimenti sul tema Ici e immobili dell’Arcidiocesi di Ferrara – Comacchio.
In merito al video prodotto dai Radicali su tre immobili appartenenti all’Arcidiocesi di Ferrara che vengono dichiarati esenti dall’imposta comunale è stato precisato che tale informazione non corrisponde al vero a causa di una nota errata inviata da questa Amministrazione.
Il Sindaco e l’Assessore al bilancio hanno chiesto scusa a Monsignor Danillo Bisarello, a Don Marco Bezzi e all’Arcidiocesi tutta, per l’errore commesso garantendo che chiederanno, ai realizzatori del video, di ritirarlo essendo basato su dati, forniti dall’Amministrazione comunale, non corretti.
Certo, dovevano tenersela per loro almeno sino a quando non avessero svolto le opportune verifiche con gli interessati: hanno fatto decine di telefonate ai malcapitati gestori di quelle strutture (a proposito, esiste ancora il reato di molestie o è stato abrogato?), potevano farne una in più per sincerarsi, ma poi rischiavano di vedersi sottrarre il goloso gelato dalle mani, come resistere alla succulenta tentazione di realizzare un filmato professionale, sofisticatissimo e che senz’altro ha richiesto molto più tempo di una semplice telefonata, che avrebbe in modo così esilarante messo alla berlina gli odiatissimi “preti” e avrebbe – perchè no – fatto anche vedere quanto fossero bravi a fare film. No, davvero, l’occasione era troppo ghiotta per farsela sfuggire solo per tutelare la dignità, l’onorabilità e il decoro degli interessati. Il tempo per fare accertamenti al comune ce l’hanno, quello per realizzare un film drammatico pure, ma fare una telefonata agli interessati no, che scherziamo, mica possono distrarsi dal set cinematografico…
Al limite potevano limitarsi a pubblicare uno scritto di poche righe dove dicevano “il comune di Ferrara ci dice così e così” e aspettare eventuali repliche, ma poi la Radicali Goldwin Mayer come avrebbe reagito, la produzione cinematografica deve essere continua, assidua…
Poi una domanda: perchè il Comune di Ferrara ha risposto a quei signori. Non risulta infatti nè che avessero un interesse personale diretto alla questione, nè che fossero consiglieri comunali (come Cappato nel caso delle false accuse alla Casa del clero di Milano, ingiustamente accusata anche lì di non pagare l’ICI quando invece l’aveva pagata e pure salata), nè magistrati o esponenti delle forze di polizia, e nemmeno giornalisti, altrimenti avrebbero conosciuto i rudimenti essenziali del mestiere e della verifica delle fonti. Allora, a che titolo hanno ottenuto quella risposta? Io se scrivo al Comune per farmi gli affari degli altri vengo respinto, e giustamente, perchè questi spacciatori di dicerie invece vengono accolti così benevolmente? Mistero.
beh, qualcosa di più ufficiale di una lettera del Comune, era difficile ottenere. Come verifica della fonte mi pare sufficiente. Peraltro i Radicali non sono una testata giornalistica, bensì un partito politico. Certo si può discutere se il Comune doveva o no rispondere alla richiesta dei radicali, ma per quanto mi riguarda la trovo una scelta di trasparenza (sempre che le notizie divulgate siano esatte, e sempre che non riguardino dati considerati sensibili, e qui potremmo discuterne a lungo). Del resto i Radicali avrebbero potuto avere le stesse informazioni, magari esatte, chiedendo ad un qualche consigliere di presentare un’interrogazione. Io stesso sarei stato disponibile.