• Ristretta, radicale ed ideologica

    Purtroppo, nella nostra città, da molto tempo il governo comunale è influenzato da una ristretta, radicale ed ideologica visione ambientalista, che ha penalizzato lo sviluppo della città.

    Sarà mai il comuicato di Forza Italia a Ferrara? NO.

    Per caso è AN? NO!

    O è l’UDC estense? Certo che NO!

    La Lega? NO!

    Trattasi del comunicato della “Segreteria cittadina del PdCI Sezione di Ferrara, riunitasi venerdì 5 dicembre 2008” che evidentemente non aveva ancora digerito bene l’approvazione del PSC…

    E poi si chiedono ancora perchè la sinistra arcobaleno è stata un disastro…

  • PSC verso l’approvazione

    Nei giorni scorsi è approdato in Circoscrizione il PSC per il parere sulle controdeduzioni alle osservazioni dei cittadini e della Provincia.

    Ecco il documento di accompagnamento al parere favorevole approvato dalla Circoscrizione Centro Cittadino:

    Circoscrizione Centro Cittadino
    Documento di raccomandazioni in occasione del parere sulla delibera di approvazione del PSC del Comune di Ferrara.

    Il Consiglio della Circoscrizione Centro Cittadino riunito in data 13 novembre 2008

    Preso atto
    con soddisfazione che la gran parte delle proposte di questa Circoscrizione in sede di bozza e di adozione del PSC sono state recepite dall’Amministrazione,

    Valutata
    la proposta di controdeduzioni alle osservazioni e quindi di approvazione del nuovo documento di programmazione urbanistica,

    Raccomanda
    all’amministrazione di tenere conto di queste ulteriori proposte:
    •    Per quel che riguarda l’accordo di pianificazione relativo alla cessione del 50% della proprietà “Corte Fossa” sita di Via Bologna 1 (sottomura di Via Baluardi, la cosiddetta “casa del pollaio”) in cambio dell’edificabilità dell’area già individuata in via Pioppa, si chiede che l’atto allegato al provvedimento consiliare venga modificato in modo che la cessione avvenga in concomitanza con la stipula della convenzione di attuazione del Piano Urbanistico Attuativo relativo all’area di Ponte Travagli.
    •    Per quel che riguarda l’ambito in deroga del Sant’Anna si chiede di riconsiderare l’osservazione 964 e che quindi venga eliminata la possibilità di un aumento di volumetria nell’ambito in deroga, viste anche le determinazioni del tavolo tecnico istituito fra Regione, Comune, Azienda Ospedaliera e Soprintendenze che non prevede nel futuro un aumento di volume nell’area.

    Documento approvato con 10 voti favorevoli (6 PD, 1 Verdi, 1 PRC, 1 PRI, 1 IDV) e 6 astenuti (3 FI, 3 AN)

  • Don Gallo Vs Giovanardi

    L’incontro fra Don Gallo e Carlo Giovanardi. Lo spettacolo è assicurato.

    Da Youtube.

  • andava ai 61 all’ora (con limite dei 50). e naturalmente farà ricorso.

    A Ferrara ora c’è la moda di prendersela con i vigili. Addirittura alcuni consiglieri del PDL raccolgono firme e adesioni per una fantomatica Associazione vittime dei Vigili Urbani. Dopo la levata di scudi contro MUSA (il sistema elettronico che dovrebbe semplicemente controllare che in ZTL entrino coloro che ne hanno diritto) ora tocca ai vigili in carne e ossa.

    Del resto il Partito delle Libertà fa il suo lavoro, se il suo sinistro presidente del consiglio puo’ fare quello che gli pare, anche gli altri devono poterlo fare. A patto che siano italiani, abbiano almeno un SUV, parcheggino abitualmente in divieto di sosta o in doppia fila e siano almeno un po’ predisposti alla prepotenza.

    Insomma un po’ come l’abolizione del semaforo rosso ai tempi dei referendum di cuore: “Per spazzare via tutti i lacci e lacciuoli burocratici che hanno finora bloccato gli investimenti in campo stradale“.

    Una volta in questa città il clima era diverso: ad esempio la didascalia della foto qui sopra, fonte comune.fe.it, sarebbe “Consegna di doni ai vigili in occasione delle festività natalizie”. Per la Befana del 1955 per la precisione.

    Oggi invece non ci si stupisce troppo se escono delle lettere così (in questo caso c’entra la Polizia Stradale di Codigoro, ma spiega il clima lo stesso):

    Multato sulla Romea a 61 km orari
    Caro Carlino,
    Vorrei raccontare brevemente quello che mi è successo il giorno 11 agosto 2008. Stavo percorrendo con la mia automobile la statale Romea 309 in direzione Venezia-Ravenna. Avevo due persone a bordo, quando siamo giunti davanti alla caserma della Polizia stradale di Codigoro, passando abbiamo notato l’autovelox, nascosto a fianco del guardrail posizionato su di un piccolo ponte che permette l’accesso alla suddetta caserma. L’autovelox era incustodito, non vi era nessun agente nei paraggi e l’autovettura della polizia stradale era all’interno della recinzione del distaccamento con le portiere aperte anch’essa abbandonata.
    Sul verbale si legge: «Non è stata eseguita la contestazione immediata in quanto la velocità e la tipologia della strada non hanno consentito di intimare l’alt in condizioni di sicurezza; quando di nostra spontanea volontà ci siamo fermati nella stazione di servizio pochi metri più avanti per accertarci che tutto ciò che avevamo visto fosse realtà. Sosteniamo che a 61 Km orari su una strada come la Romea ti fermano ovunque: come accennavamo prima, attigua alla caserma è situata una stazione di servizio dotata di ampio parcheggio.
    Riguardo al cartello per il controllo elettronico della velocità nessuno di noi lo ha notato, forse non c’era nemmeno il 14 ottobre 2008; mi hanno recapitato la contravvenzione con 5 punti e 158 euro. Naturalmente farò ricorso, il limite di velocità in quel tratto di strada è fissato a 50 km orari e dal verbale la mia velocità rilevata era di 61 km orari. Mi chiedo: se gli autovelox servono per fare prevenzione oppure solamente per fare cassa?

    Andrea Grazioli

    Ripeto per chi non avesse colto il ragionamento: “Naturalmente farò ricorso, il limite di velocità in quel tratto di strada è fissato a 50 km orari e dal verbale la mia velocità rilevata era di 61 km orari.

    Ma Perdincibacco! E i limiti di velocità servono come addobbo prenatalizio sulla strada, o per prevenire incidenti nella strada più mortale d’italia (SS 309, Romea. Incidenti per chilometro: 1,70. Morti per incidente: 0,10. Morti per chilometro: 0.17 – fonte ISTAT)?

  • Regali, allarmi e aiuti

    Avete mai sentito un commerciante non lamentarsi? Io sinceramente no. A volte a ragione, un po’ più spesso a torto. Questa volta è probabile che abbiano pure ragione, ma leggere, il 17 di ottobre il titolo dell’articolo di Repubblica “Natale, allarme dei commercianti: Tra i peggiori degli ultimi 40 anni” fa un po’ sorridere.
    L’anno scorso era colpa del fisco (ma al govrno c’erano altri), quest’anno c’è la crisi finanziaria, il prossimo ci sarà la crisi dell’economia reale.

    Ed in tutto questo il nostro sinistro Presidente del Consiglio a cosa va a pensare come regalo di natale agli italiani? Agli aiuti di Stato alle imprese, vecchio sistema per creare consenso fra imprenditori (che si vedono pubblicizzare le loro perdite) e lavoratori (che forse salvano il posto di lavoro).

    E questa volta il nostro sinistro Presidente del Consiglio non ha neanche cercato di nascondersi dietro un lessico democratico:

    “Ieri erano un peccato mortale oggi gli aiuti di Stato sono un imperativo categorico subito invocato”.

  • la mara che non ti aspetti (o sì?)

  • arrampicarsi sugli specchi…

    “Tutti gli attacchi della sinistra oggi a Berlusconi sono altrettante arrampicate sugli specchi che confermano la mancanza di ogni volonta’ di dialogo nell’opposizione”. Lo afferma in una nota il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Paolo Bonaiuti.

    Giusto ieri il nostro sinistro Presidente del Consiglio aveva detto:

    “Per aiutarci a risolvere la crisi c’è chi va in piazza a protestare contro il governo. Da questa opposizione non c’è mai stato un suggerimento”. “Non bastano le parole, nei fatti non c’è alcuna possibilità concreta di dialogo con questa sinistra”

    Oggi il nostro sinistro Presidente del consiglio è riuscito a dire alle 15,46 (NB: a borse aperte)

    “La crisi è globale e serve una risposta globale. Si parla di una nuova Bretton Woods per scrivere nuove regole e di sospendere i mercati per il tempo necessario per scrivere queste nuove regole”.

    Salvo poi smentire, ma solo un pochino, 3 minuti dopo:

    “Qualcuno ha avanzato l’ipotesi di riscrivere le regole. Ne stiamo parlando, ma non c’è ancora nulla”

    E un po’ di più un’oretta dopo:

    ‘Questa ipotesi non è stata ventilata da nessun leader e tantomeno da me’

    Alle 17,11, non pago, si è messo a fare il promotore finanziario

    “E’ il momento di comprare Eni ed Enel, con quei rendimenti dovranno per forza tornare ai valori di Borsa originali”

    Chi è che si sta arrampicando sugli specchi?

  • i conti in rosso, il bagaglino e i cracksmen

    Il presidente del Consiglio garantisce che “nessuna banca italiana fallirà e nessun risparmiatore rischia”. Tremonti va oltre: “Il sistema italiano è solido e liquido”. E, tanto per fare un esempio, “le Poste non falliranno mai. I governi passano, le Poste restano”. A conferma del fatto che “gli italiani non devono essere preoccupati”, il premier in serata, finito il Consiglio dei ministri, è andato a teatro, al Bagaglino, a vedere l’amico Mariano Apicella.

    E’ in momenti come questi che uno si sente quasi sollevato ad avere il conto corrente in rosso…

    Da Repubblica.it.

    PS: sempre da Repubblica senalo questo emendamentino salva “cracksmen” contenuto nella legge salva Alitalia, con una considerazione, un poco acida: possibile che nessuno dell’opposizione se ne sia accorto prima? Dobbiamo eleggere la Gabanelli al Senato?

  • voto elettronico

  • …ogni tanto…

    Dall’Avvenire, via Diary

    “La politica deve avere la forza non dico di fare pulizia, ma di stare attenta al proprio interno. La mafia si combatte con il coraggio delle scelte, la mafia non è di sinistra o di destra, ma ama il potere e occorre avere la consapevolezza e la responsabilità di chi è stato eletto di dire ogni tanto qualche no”

    Renato Schifani, Avvenire, 07.08.2008

  • Ricordi?

    Ricordo che da bambino, più o meno dagli 8 ai 12 anni, divenni un fervente repubblicano. Repubblicano del PRI: Giovanni Spadolini aveva reintrodotto la befana come giornata di festa.

    Una grande mossa a lungo termine che ha incocciato solo contro tangentopoli (e per il sottoscritto un po’ di formazione politica successiva ai fatti…).

    Oggi Mariastella Gelmini ci riprova:

    Gelmini: “Troppo tempo sui banchi l’orario scolastico va ridotto”
    I tagli previsti dal ministero: elementari e materne in classe solo di mattina. Più colpiti tecnici e professionali. Su richiesta, possibile prolungare le lezioni.

    Da Repubblica.it

    NB: scopro che parrebbe non esser stato Spadolini a reintrudurre la Befana, bensì Craxi dopo la ratifica della revisione del Concordato con la Santa Sede. Il che confligge con i miei ricordi di giovane repubblicano e mi mette non poco in crisi… Qualcuno mi puo’ venire in aiuto?

  • Copyright

    Matarrese e le celle negli stadi

    Matarrese e le celle negli stadi

    Vignetta di Mauro Biani.

  • Il vero buco nero (della democrazia)

    Per un attimo vorrei che accontonaste il fatto che chi scrive milita in un partito che solo nei sogni ha superato la soglia del 5% in Italia.

    Vorrei che ragionaste un po’ con me sul significato delle elezioni europee: esse sono elezioni che, a differenza di quelle politiche o amministrative non devono garantire sia la rappresentanza che la governabilità. La commissione europea è infatti nominata dai Governi nazionali, il Parlamento Europeo ha solo funzione di rappresentanza e di indirizzo. Per capirci meglio vale la pena segnalare che addirittura la patria del maggioritario, la Gran Bretagna, ha introdotto nel ’98 il metodo proporzionale (senza sbarramento mi pare) per le elezioni del PE.

    Quindi a cosa serve mettere uno sbarramento al 5% (più alto che alle politiche)? A nulla perchè, allo stato attuale, l’unico effetto è quello di estromettere milioni di persone dall’essere rappresentate in europa. Peraltro in un momento in cui l’istituzione europea più che una risorsa e una prospettiva da perseguire è diventata, agli occhi di molti italiani, un pericolo. Direi quindi che si tratta di un geniale (e machiavellico) provvedimento, degno di questo sinistro governo: un buco nero in cui finiranno milioni di voti alla faccia della democrazia rappresentativa.

    E cosa dire dell’abolizione della preferenza? Vi ricordate i tanti “bisogna riavvicinare i cittadini alla politica”, “basta con gli eletti decisi dalle segreterie partitiche”? Eccoci qua, una volti giunti al successivo nodo da sciogliere, pronti a eliminare le preferenze pure dalle elezioni europee.

    Vergogna, roba da referendum. Questa sì.

    L. ELETTORALE: RONCHI, ACCORDO PER EUROPEE SU SOGLIA 5%
    Nel corso del vertice a Palazzo Grazioli si e’ discusso anche di legge elettorale per le europee e su questo si e’ trovato “un accordo sinergico, di tutti, sulla proposta che e’ gia’ stata presentata in Parlamento che prevede lo sbarramento al 5 per cento e senza preferenze”. Lo ha reso noto Andrea Ronchi (An) lasciando palazzo Grazioli al termine del vertice sul federalismo fiscale. Per riformare la legge elettorale europea “si partira’ dalle proposte presentate in Parlamento”. Quindi, non ci sara’ una proposta del governo? “Non serve”. Cosi’ Roberto Calderoli ha risposto ai giornalisti al termine del vertice a palazzo Grazioli sul federalismo fiscale nel quale si e’ parlato anche di riforma elettorale europea. “La proposta governativa – ha spiegato il ministro per la Semplificazione legislativa – voleva essere di stimolo. Ma visto che le proposte in Parlamento erano vicine o similari a quella governativa e visto che la Commissione competente era in grado di partire subito da quelle proposte, allora si partira’ da quelle”.

  • Giovanardi, la storia e la matematica

    Carlo Giovanardi si disseta

    Carlo Giovanardi si disseta

    Eh sì qualche problema per Giovanardi, in storia e matermatica. Chissà se è mai stato rimandato a settembre?

    L’ho pubblicato su fuoriluogo, lo ripubblico qui.

    I numeri secondo Giovanardi

    Non c’è strada che porti alla pace che non sia la pace, l’intelligenza e la verità.
    Gandhi

    Chiariamo subito: i morti sulle strade sono una (fra le tante) tragedia nazionale. Però questo non significa che ogni mezzo sia lecito per affrontare il problema.

    Prendiamo, a puro titolo esemplificativo, il nostro Carlo Giovanardi, che dopo lo scandalo delle cifre truccate sui test antidroga sulle strade, continua imperterrito nell’opera di disinformazione terroristica: nel corso del programma di Raidue ‘Insieme sul Due’, intervistato a proposito delle stragi del sabato sera, Giovanardi ha infatto ricordato che oltre “250 mila persone hanno perso la vita (in 50 anni? ndr), un numero non lontano dalle perdite che l’Italia ha avuto nella prima Guerra Mondiale.” (fonte notiziario Aduc)

    Ecco: che il bilancio di circa 5000 morti l’anno sia un bilancio comunque tragico non c’e’ dubbio. Che questi siano tutti dovuti alla guida sotto effetti di sostanze ne dubitiamo un po’ di più. In effetti su questo ci viene in aiuto uno studio ACI-ISTAT che per il 2006 conta il 2% di incidenti (pur gravi) dovuti allo stato psico fisico del conducente (1,5% per alcol o sostanze psicotrope).

    Lo stato psico-fisico alterato del conducente, pur non rappresentando una percentuale elevata del totale dei casi (2%), va segnalato per la gravità degli eventi. Le cause principali che rientrano in tale categoria sono: l’ebbrezza da alcool (4.246 casi pari al 71% della categoria), il malore, l’ingestione di sostanze stupefacenti o psicotrope ed il sonno che con 1.586 casi pesano per il 26,4%.

    Comunque sia, 5000 morti l’anno sulle strade potrebbe essere un dato di per sè preoccupante. Invece no, Giovanardi ha bisogno di rincarare la dose, e spiega come questo numero sia “non lontano alle perdite che l’Italia ha avuto nella prima Guerra Mondiale”. Come dire: è come una guerra, e come sappiamo in guerra tutti i mezzi sono leciti, soprattutto quelli repressivi. Peccato che la storia ci dica (confrontate qui, qui e qui) che i morti italiani nel primo conflitto mondiale siano stati oltre 650.000 (che diventa il triplo di 250.000 se calcoliamo anche le vittime civili).

    Insomma pur di creare allarme, sociale e politico, si fa di tutto. Anche sparare cifre a caso. Se questo poi serve solo a pizzicare qualche ragazzino che si è fatto una canna la settimana prima, in fondo non è colpa di Giovanardi. E’ che ormai l’hanno abituato così…

  • E se lo dice lui… (3)

    “Le prigioni sono piene di stranieri liberiamocene senza altri indulti”

    Dice il Ministro Alfano in una intervista su Repubblica.it. Non senza generare polemiche dai suoi colleghi, con il buon La Russa che non sapendo più che farne di tante caserme (riutilizzarle per aiutare a risolvere i tanti problemi urbanistici delle città che le ospitano no, vero?), cerca di piazzarle a chiunque passi di lì, prima come CPT, ora come prigioni wireless per detenuti con braccialetto…

    Detto, d’accordo con Corleone, che quella del Braccialetto elettronico è una misura inutile e costosa (da Repubblica.it), la domanda successiva è quella che pone D’Avanzo:

    Domanda: il ministro di Giustizia, Angelino Alfano, e il suo scudiero Franco Ionta, direttore dell’amministrazione penitenziaria, sono due ingenui dilettanti allo sbaraglio o due ambiziosi furbacchioni che credono di poter raggirare tutti in tutte le occasioni?
    Se invento nuovi reati e nuove aggravanti; se inasprisco le pene; se faccio di ogni erba un fascio e cancello ogni ragionevole confine tra inciviltà, micro-devianza e criminalità (e anche tra i diversi tipi di criminalità).
    Se non punisco più il fatto, ma castigo l’identità, l’appartenenza ad alcune categorie di “umani” che giudico, di per se stesse, pericolose; se – in soldoni – penso di risolvere ogni problema sociale (dalla tossicodipendenza a quello – epocale – dell’immigrazione) con il diritto penale e la galera, non posso poi stupirmi se le carceri scoppiano.

    Meditate, gente, meditate…

  • E se lo dice lui… (2)

    Scuola, scontro Bossi-Gelmini
    Bossi su Gelmini: incompetente
    “Maestro unico rovina i bambini”. Il Senatùr: “La prossima volta prendiamo noi il ministero”. La replica del ministro: “Sono stupefatta della sua confusione mentale”

    Da Repubblica.it.

  • HERA: basta ipocrisie, o dentro o fuori…

    L'inceneritore di Ferrara

    L'inceneritore

    Sulla vicenda del ricorso al TAR di Hera sull’AIA della Provincia per l’inceneritore riporto l’intervento dei Verdi di Ferrara:

    ASSEMBLEA E CDA DI HERA SI ESPRIMANO SULLA VICENDA FERRARESE. BENE LA PROPOSTA DI LEGAMBIENTE DI UN REFERENDUM PROMOSSO DALLE ISTITUZIONI A DIFESA DI POLITICHE DEI RIFIUTI BASATE SULLA RIDUZIONE, IL RICICLO E RIUSO, LA RACCOLTA DIFFERENZIATA.
    RIBADIAMO CHE USCIRE DA HERA SI PUO’ E SI DEVE. CHI RIFIUTA QUESTA OPZIONE FACCIA UNA PROPOSTA ALTERNATIVA CREDIBILE PERCHE’ COSI’ NON SI PUO’ ANDARE AVANTI.

    Il nodo resta sempre e comunque Hera e i rapporti tra questa Azienda e gli Enti locali soci. Hera s.p.a. si muove come una azienda privata, come una delle peggiori aziende private; invece è a maggioranza pubblica, ma assolutamente indisponibile a rispettare sia gli accordi che essa stessa firma sia le politiche territoriali decise da Enti Locali suoi soci. E i soci pubblici sono imbrigliati da questo ruolo e da un quadro di grandi ambiguità.
    Era tutto previsto e prevedibile, ma così non si può andare avanti.
    I vertici di Hera – proprio grazie al fatto che è “pubblica” – sono nominati sulla base di accordi politici e istituzionali e non è pensabile che continuino a non rispondere a questi soggetti così come che vi siano forze politiche con un piede in due staffe.
    Le dichiarazioni a mezzo stampa, gli incontri formali e informali, gli organismi di partecipazione e di controllo non sono sufficienti vista l’arroganza dei vertici di Hera. Siamo convinti che il Sindaco di Ferrara e Mauro Cavallini, consigliere di amministrazione di Hera S.p.a. intendano davvero difendere le scelte condivise dalla maggioranza dei rappresentanti della comunità locale, ma proprio per questo ora è necessario mettere in campo atti concreti da parte di chi ricopre ruoli all’interno di Hera. Occorre che Sateriale e Cavallini chiedano, rispettivamente, all’assemblea dei soci e al Cda di Hera S.p.a. di discutere e decidere in relazione alla vicenda ferrarese, e la decisione che verrà assunta dovrà determinare le scelte successive del Comune di Ferrara. E’ arrivato il momento di una presa di posizione chiara da parte di tutti, compreso il Cda di Hera Sot Ferrara che sembra aver scelto la parte del pesce in barile.

    Da mesi abbiamo proposto di prevedere un percorso di uscita da Hera del Comune di Ferrara, la vendita delle quote e l’utilizzo del denaro per costituire un Ente di Diritto Pubblico proprietario della rete e del servizio idrico, per acquistare tutte le reti del gas, per costruire un ufficio comunale in grado davvero di controllare la gestione dei servizi pubblici e i contratti, per abbattere il debito del Comune. Chi rifiuta questa ipotesi non può limitarsi a dire “no”, ma deve indicare una alternativa credibile che consenta di uscire dalla situazione attuale così fortemente condizionata da questa azienda. Una nuova fusione tra Hera e altre aziende simili non è certo la soluzione, anzi significherebbe ingigantire ulteriormente i problemi di oggi.
    Non è accettabile che Hera pretenda di determinare le scelte degli Enti Locali, che voglia gestire l’inceneritore senza rispettare i limiti definiti dalla programmazione provinciale; a questo punto Provincia e Comune di Ferrara non possono limitarsi ad azioni difensive, hanno il diritto e il dovere di chiedere ai cittadini di esprimersi. Nelle scorse settimane Legambiente ha proposto che siano gli Enti locali a promuovere un Referendum in risposta alle pretese di Hera, un Referendum che consenta alla comunità di dire se vuole o no una politica dei rifiuti basata sulla riduzione, sul riciclo e il riuso, sulla raccolta differenziata e dunque su una progressiva diminuzione di utilizzo di inceneritore e discariche. E’ una proposta che appoggiamo e che porteremo già nei prossimi giorni nelle sedi istituzionali.

    Barbara Diolaiti
    Presidente Federazione provinciale dei Verdi

  • Scelte drastiche

    Maroni: servono scelte drastiche. Tra le ipotesi anche la sospensione di tutte le trasferte per due settimane

    Minchia dopo i fatti del terno Napoli-Roma, addirittura due (2, lo riscrivo non si sa mai) settimane di stop alle trasferte delle tifoserie calcistiche.

    Per fortuna che c’è il Comitato di analisi istituito da Bobo Maroni che si affianca all’Osservatorio sulle manifestazioni sportive istituito da Amato (o da Pisanu, non ricordo), sennò come avremmo mai fatto?

    Da Repubblica.it.

  • questioni di metodo

    Da quando l’ultimatum per i sindacati è un “buon metodo”?

    Sulla vicenda Alitalia ho sempre meno parole.

    Marcello un po’ di più.

  • Alitalia, il tg3 e le palle degli italiani…

    Della vicenda Alitalia abbiamo detto già molto. Questo post in effetti è una scusa per farvi vedere il lapsus del giornalista del tg3 che l’altro giorno si è assicurato la fama su youtube.

    E per citare quest’articolo di Tito Boeri su Repubblica dal titolo esaustivo (Costi Pubblici, Profitti Privati) via macchianera