Unioni Civili: #svegliatitalia sabato 23 i diritti si affermano in Piazza Municipale
Il DDL Cirinnà rappresenta l’ultima mediazione possibile rispetto al riconoscimento delle unioni civili. Abbassare ancora l’asticella, ormai da Guinness dei primati di “Limbo”, significa semplicemente trasformare i diritti delle coppie same sex in “gentili concessioni” di uno Stato incapace di interpretare razionalmente l’evoluzione della società.
L’attuale articolato non è certamente la migliore legge possibile, ma pare essere al momento l’unica possibilità per permettere alle persone che si amano di vedere riconosciuti i diritti fondamentali dell’essere famiglia. E’ davvero triste constatarlo, ma bisogna prenderne atto e sostenere con forza la sua approvazione, rifiutando ogni possibile ulteriore mediazione al ribasso.
Le polemiche di questi giorni su adozioni e “costituzionalità” del testo Cirinnà, infondate sia nel merito che dal punto di vista giuridico e costituzionale, rappresentano solo l’estremo tentativo di una parte largamente minoritaria nella società di imporre il proprio punto di vista. Un punto di vista che appare solo frutto di un cieco fondamentalismo reso incapace dalla paura delle diversità di confrontarsi con la società in cui viviamo.
Per questo sarò anch’io in piazza Municipale a Ferrara il 23 gennaio insieme a tutti coloro che in questi anni hanno lottato per l’affermazione dei diritti di tutte le famiglie, di tutti i padri, di tutte le madri e di tutti i figli.
Leonardo Fiorentini
Presidente gruppo consiliare Sinistra Ecologia e Libertà del Comune di Ferrara
Trascrizioni: dopo appena un mese già 600 firme!
[Ricevo e volentieri pubblico] Dal 14 febbraio, data di inizio della raccolta firme TRASCRIVIAMO per le trascrizioni di tutti i matrimoni contratti all’estero, sono già ben 600 i cittadini ferraresi che hanno sposato la causa e hanno firmato affinché anche a Ferrara prevalga il diritto e il rispetto per tutti: dalla neo diciottenne Martina, che si è detta orgogliosa di poter firmare, alla settantanovenne sig.ra Anna, convinta che sia giusto che ci si possa sposare tutti, oppure nessuno.
Nonostante le recenti sentenze del Tribunale di Grosseto prima e del TAR del Lazio ultimamente (il quale ha finalmente chiarito che le circolari del Ministro degli Interni ai Prefetti non possono annullare le trascrizioni dei matrimoni celebrati all’estero), permane ancora il vuoto politico e tanti cittadini e le loro famiglie restano senza tutele: una volta rientrati in Italia perdono infatti lo status di coniuge e/o genitore riconosciuto nella maggior parte degli Stati europei.
Le associazioni LGBT di Ferrara (Circomassimo Arcigay e Arcilesbica, Agedo e Famiglie Arcobaleno), promotori dell’iniziativa TRASCRIVIAMO, invitano tutti gli schieramenti politici, l’amministrazione comunale e le associazioni ferraresi ad aderire a questa iniziativa perché, lo ricordiamo, i diritti sono tali se sono per tutti.
Le associazioni LGBT si mettono inoltre a disposizione di tutte le associazioni, partiti, amministrazioni che vorranno organizzare un incontro su questi temi o anche semplicemente discutere della situazione attuale e del significato di questa iniziativa.
È triste pensare che l’Italia sia al 39mo posto (su 49) in Europa per i diritti delle persone LGBT, quando invece dovremmo stare a parlare del colore della cravatta o del vestito da indossare al matrimonio di fratelli, figli, amici e colleghi.
Il prossimo appuntamento per la raccolta firme a sostengo delle trascrizioni è per SABATO 14 MARZO DALLE 10.00 ALLE 12.00 e DALLE 15.00 ALLE 17.00: vi aspettiamo sotto il Volto del Cavallo, nei pressi di P.zza del Municipio, per dare il vostro sostegno con una semplice firma a questa civile iniziativa: TRASCRIVIAMO.
Vuoi questo per tuo figlio?
http://youtu.be/9ixb1XTewsw
Umorismo involontario a cura dell’Associazione Provita. Perchè il lato oscuro della forza perderà sempre…
Cattolicesimo e Islam, geocentrismo ed eliocentrismo
La cosa più surreale è che a “denunciare” l’Islam geocentrista è proprio chi ci riporterebbe molto volentieri ai tempi un cui la Chiesa metteva al rogo Giordano Bruno e chiedeva che «Galileo fosse interrogato sulla sua intenzione, anche comminandogli la tortura e se l’avesse sostenuta, previa abiura de vehementi di fronte alla Congregazione, fosse condannato al carcere ad arbitrio della Santa Congregazione, con l’ingiunzione di non trattare più, né per scritto né verbalmente, sulla mobilità della Terra e sull’immobilità del Sole».
Nel frattempo non serve tradurre l’arabo per avere nozioni sul perchè Galileo was wrong. Basta conoscere un po’ di inglese, sborsare 50$ e recarsi ad una conferenza cattolica sul geocentrismo (USA, 2010)
Crisi: per il Vescovo di Ferrara colpa dell’aborto
“La legge contro l’omofobia è un delitto contro Dio e contro l’umanità. La legge sull’aborto invece non ha consentito di venire al mondo ad oltre sei milioni di italiani e la scarsità di figli ci ha fatto sprofondare in questa crisi economica” [cit. Luigi Negri, Vescovo di Ferrara, fonte http://www.estense.com/?p=436801]
Se ben conosciamo le idee di Luigi Negri sulla legge sull’omofobia, scopriamo oggi che per il nostro Vescovo la causa della crisi economica è la legge sull’aborto. Niente bolla immobiliare, niente crisi dei mutui subprime, niente crisi del debito, niente crisi da sovrapproduzione. L’aborto.
Comprendo che il Vescovo di Ferrara debba coltivarsi il proprio orticello nell’ultradestra cattolica, continuando a contrapporre, in una rinnovata crociata, la sua visione assolutistica a quello Stato laico nato dal Risorgimento e dalla Resistenza. Una contrapposizione che parte dal rivalutare le crociate dimenticando nel contempo la breccia di Porta Pia, la fine del potere temporale dei Papi e addirittura il Concordato, per non parlare poi di Darwin, del metodo scientifico (e forse anche dello stesso Galileo) e – ultimi in ordine di tempo – di 400 anni di teoria economica. E’ la crociata di chi non riesce evidentemente a misurarsi con serenità con il nostro tempo. Figuriamoci cosa può quindi capitare quando si affrontano temi come il diritto all’autodeterminazione della donna, la speranza di una coppia sterile di avere un bambino, o il diritto delle persone di vivere la propria vita ed i propri amori liberamente.
Faccio un po’ più fatica a capire come tutto questo possa aiutare la comunità cattolica ferrarese che egli presiede, ma questa è questione che lascio, volentieri, ai cattolici.
Leonardo Fiorentini
Presidente Gruppo Consiliare Sinistra Ecologia e Libertà
Comune di Ferrara
ps: per chi mi contesterà il fatto che io “contesti” le parole del Vescovo: avete ragione, come ho spesso ribadito il Vescovo può dire quello che vuole e peraltro, visto quello che dice, mi butterei la zappa sui piedi ad impedirglielo. Io però, a costituzione vigente, posso commentare liberamente.
Per Natale regalerò un calendario al Vescovo di Ferrara
Ci vorrebbe sempre la consulenza di un buon medievalista per interpretare le parole del Vescovo di Ferrara Luigi Negri che sembra essere legato affettivamente un po’ troppo al tempo che fu delle crociate e del potere temporale della chiesa. Purtroppo per lui il Papa ha smesso di essere Re a Ferrara nel 1859, e gli annuncio, casomai non se ne fosse accorto, che da allora la dottrina cattolica non è legge in questo Stato.
Nessuno vuole imporre a Negri di officiare matrimoni fra omosessuali, anche se credo molte coppie gay credenti aspirerebbero a sposarsi in chiesa (magari non da Negri): semplicemente con la trascrizione dei matrimoni all’estero e presto, mi auguro, anche con la regolamentazione di unioni di fatto e matrimoni omosessuali si vuole che lo Stato garantisca a persone che si amano la tutela di diritti e doveri.
Davvero non si capisce perché il Vescovo di Ferrara voglia continuare ad imporre la sua visione, incattivita, del mondo. Forse è solo un tentativo di guadagnare medagliette per accreditarsi fra chi si oppone al nuovo corso di Papa Francesco, che mi pare abbia, su molti temi (ma non su tutti), posizioni ben più aperte e moderne.
Almeno so cosa regalagli per Natale: un calendario del 2015, così che ogni giorno possa ricordarsi che il medioevo è finito da tempo.
Perchè nessuno pensa ai bambini?
Ieri è stata approvata in Toscana (qui l’articolo su Fuoriluogo) la prima legge regionale per l’utilizzo dei derivati della cannabis in medicina. Il Centro Culturale Lepanto, che come sapete continua a pregare per noi peccatori, ha lanciato anche una petizione contro queste leggi, anche perchè:
la Carta dei Diritti dell’Infanzia, all’art. 33, riconosce al giovane il «diritto di essere protetto dalle droghe illegali», non a trovarle gratis in farmacia promosse a farmaci benefici dai partiti politici e movimenti ideologici.
Insomma, diciamocelo chiaro e tondo: Perchè, perchè nessuno pensa ai bambini?
PS: adoro questo Bernabei, ho sempre sognato di usare questo stralcio di Simpson in un post…
C’è chi prega per noi
«Ieri il Centro Culturale Lepanto ha dato inizio alla Crociata del Rosario per la conversione dei cuori e delle menti dei leader dei gruppi di pressione antiproibizionisti affinché si ravvedano e riconsiderino le loro istanze. Mi faccia sapere se anche lei puo’ unirsi, e in quale giorno, alle preghiere alla Santa Vergine con questa intenzione.
Fabio Bernabei
Presidente Centro Culturale Lepanto».
Dal blog di Alessandro Gilioli.
Ferrara, la Curia e l’esenzione ICI
http://youtu.be/R34Co6rIKfg
Inchiesta dei Radicali Ferrara su alcuni immobili della Curia di Ferrara esenti dall’ICI.
PS: è finita anche sul Corriere della Sera.
PS2: qui sotto un lettore ha riportato la rettifica fatta nel pomeriggio di venerdì: in soldoni l’amministrazione ha fornito dati sbagliati ai Radicali, la curia per quegli immobili paga l’ICI. Per quel che mi riguarda, ristabilita la verità dei fatti, esprimo solidarietà ai Radicali, incolpevolvemente oggetto in questi giorni di accuse di “strumentalizzazione politica”: e cosa dovevano fare di quella notizia (ufficialmente comunicata su carta intestata del Comune), tenersela per loro?
I Cavalieri Templari proteggeranno il Papa nel suo viaggio in Messico
Detta così parrebbe solo un servizio di sicurezza po’ antiquato, non fosse che i “Caballeros Templarios” sono in effetti un cartello della droga (nato da una costola del cartello La Familia) che ha risposto con una proposta di tregua all’appello dell’arcivescovo di León, José Guadalupe Martin Rabago, che nei giorni scorsi in vista della prossima visita del Papa in Messico ha chiesto ai “malfattori” di lavorare insieme per creare un’atmosfera di pace e di non provocare “una esperienza di dolore e di morte”.
I Cavalieri Templari hanno quindi esposto ieri una serie di lenzuoli in giro per León, la capitale dello Stato di Guanajuato dove Benedetto XVI terrà una serie di incontri e cerimonie tra il 23 e il 26 marzo, in cui propongono una cessazione delle violenze, chiedendo in cambio che nessun gruppo rivale entri nella regione in quei giorni. Il messaggio è in particolare rivolto a “Nueva Generación” una nuova formazione nata dal Cártel de Sinaloa dopo la morte del capo Ignacio “Nacho” Coronel in un’operazione dell’esercito nel 2010.
Mentre il Nunzio Apostolico in Messico, Christophe Pierre, ha tenuto a precisare che la Chiesa non ha chiesto una tregua, bensì un “cambiamento di mentalità”, il segretario agli interni Alejandro Poiré ha assicurato che “la sicurezza nello stato di Guanajuato sarà basata sulla legge”, confermando così la linea di rifiuto di ogni trattativa con i narcos del Presidente Calderon.
Negli ultimi mesi i Cavalieri Templari, con altri messaggi su lenzuoli e una serie volantinaggi, hanno rivendicato un loro ruolo come “organizzazione che combatte la povertà, la tirannia e l’ingiustizia”.
Benedetto XVI dopo aver visitato la città di Leon Guanajuato, concluderà il suo secondo viaggio in America Latina andando a Cuba.
Negli ultimi cinque anni sono morte oltre 50mila persone nella guerra fra i cartelli del narcotraffico messicano.
La contromanovra Fiorentini
Siccome ogni giorno se ne sentiva una, mi sembrava il caso che anche da questo blog si contribuisse al dibattito agostano sulla manovra anticrisi. Siccome poi gli eventi della vita hanno preso il sopravvento, non ho fatto in tempo a condividere con il mondo queste quattro/cinque ovvietà politico-contabili. E siccome finalmente la questione della spesa militare sembra uscire dal limbo dei soliti quattro gatti, mi pare opportuno contribuire a farla emergere ancora un poco.
Ecco quindi la contro manovra Fiorentini imperniata su liberalizzazioni e legalizzazioni (vere), e risparmi di spesa inutile (veramente inutile).
Minori uscite
- Taglio del 50% dell’8 per mille (che diventa 4 per mille): 500.000.000 di euro (strutturali)
- Taglio del 20% alle spese militari: 4.000.000.000 di euro (strutturali)
- Ritiro dall’Afghanistan: 750.000.000 di euro (strutturali)
- Obbligo di utilizzo di soluzione Open Source nelle amministrazioni pubbliche: 2.000.000.000 di euro (strutturali)
Maggiori Entrate
- Patrimoniale 5/1000 su patrimoni oltre 3.000.000 euro (ipotesi Sbilanciamoci): 10.500.ooo.000 euro (strutturali)
- Tobin Tax sulle transazioni finanziarie e valutarie (0,02, il resto 0,03 potrebbe andare a finanziare i fondi strutturali europei): 800.000.000 di euro (strutturali, ma la stima è stata attualizzata da dati 2000)
- Taglio agevolazioni IRES Chiesa cattolica: 1.ooo.ooo.ooo di euro (Strutturali)
- ICI su immobili non dedicati al culto della Chiesa Cattolica 400.000.000 di euro (strutturali)
- Aumento di 0,50 euro della tassazione sui derivati del tabacco: 1.400.000.000 di euro (strutturali)
- tassazione rendite finanziarie al 23%: 2.000.000.000 di euro (strutturali)
- tassa automobilistica sull’emmissione di Co2: 500.000.000 di euro (strutturali)
Legalizzazione dei derivati della cannabis:
- Minori costi del proibizionismo sulle sostanze: 2.000.000 di euro (strutturali)
- Entrate da legalizzazione derivati della Cannabis: 4.000.000.000 di euro, esclusa la tassazione del nuovo indotto portato alla luce (strutturali)
Legalizzazione della prostituzione:
- Stima delle maggiori entrate dall’emersione: 1.000.000.000 di euro (strutturali e molto prudenziali)
- non si hanno dati per stimare il costo della repressione, ma visto come stimano al ministero delle entrate la riduzione dei costi della politica, possiamo azzardare una cifra: 250.000.000 di euro
Questi importi fanno circa 31.000.000.000 di euro all’anno, per tre anni fanno oltre 90 miliardi di euro che possono bastare per pareggiare il bilancio e forse anche per fare un po’ delle cose qui sotto indicate:
Piccoli interventi per la “solidarietà generazionale” (da stimare e finanziabili in parte con il saldo positivo della gestione separata)
- Cumulabilità della contribuzione ordinaria con la gestione separata
- Previsione di restituzione ai fini di “TFR” della contribuzione versata come gestione separata e non utile ad ottenere una pensione.
- ammortizzatori sociali per co.pro e parasubordinati: costo 3.600.000.000 euro
Liberalizzazioni, accesso alle professioni e al pubblico impiego
- abolizione del valore legale del titolo di studio
- abolizione degli ordini professionali
Costi della Politica
- dimezzamento delle indennità dei consiglieri regionali
- dimezzamento delle indennità dei parlamentari
- ripristino dei livelli di rappresentanza nei consigli comunali e provinciali
- ripristino delle circoscrizioni nei comuni con più di 100.000 abitanti e capoluoghi di provincia
- mantenimento delle province e trasferimento su di loro di tutte le competenze ora in capo ad ATO ed Agenzie varie di livello sovracomunale, eventuale trasferimento del servizio idrico integrato (da discutere).
Se poi andiamo agli investimenti, vediamo un po’ che cosa potrebbe succedere nel “meraviglioso mondo” sognato da questo blog:
Minori spese per investimenti
- Taglio dei programmi di spesa per acquisto di mezzi militari: 43.000.000.000
- Taglio delle grandi opere inutili: 8.000.000.000
Maggiori spese per investimenti
- Trasporto pubblico locale: 10.000.000.000 euro
- Implementazione rete ferroviaria “periferica”: 10.000.000.000 euro
- Interventi di efficienza energetica sul patrimonio edilizio pubblico (in primis scuole): 10.000.000.000 euro
- Interventi di salvaguardia del suolo: 10.000.000.000 euro
- Interventi per la realizzazione di nuovi asili: 5.000.000.000 euro
- Fondo per la ripubblicizzazione dell’acqua: 5.000.000.000 euro
- Incentivazione ricerca e sviluppo fonti energetiche rinnovabili: 2.000.000.000 euro
ma la droga, quella proprio no
“Sì, che frequentasse dei ragazzi si sapeva, ma la droga, quella proprio no”. Terminata la messa, i fedeli commentano l’arresto. Ad ascoltare le voci dei parrocchiani, emerge l’altra faccia di don Riccardo, quella che gli era valsa il soprannome “il prete della notte”. Nel quartiere molti raccontano delle sue serate in alcuni locali di via Sampierdarena.
I fedeli commentano così l’arresto del parroco di Genova accusato di pedofilia. (via piste)
150 anni buttati nel cesso?
Ma ci sono anche esempi positivi: ad Adro, per rendere sicura una nuova scuola, l’hanno imbullonata a un crocifisso.
Da Spinoza, giusto giusto per rilanciare l’appuntamento del prossimo XX settembre, giorno in cui i Radicali e l’Associazione Coscioni di Ferrara organizzano per l’undicesima volta la commemoriazione della presa di Porta Pia.
L’appuntamento è alle 17,30 in Sala dell’Arengo, con gli interventi di Luigi Pepe e Davide Mantovani su Stato, Chiese e risorgimento introdotti da Mario Zamorani. Seguirà la deposizione di una corona d’alloro presso la lapide sotto il volto del Cavallo e una cena laica.
Partecipate.
RU486. La pillola della discordia
Verdi verso la Costituente ecologista
in collaborazione con il Gruppo Consiliare dei Verdi Circoscrizione 1
Mercoledì 15 settembre, ore 17:00
Ferrara, Sala Arengo (Piazza Municipale 2)
RU486. La pillola della discordia
Uno sguardo sulle ragioni che, dietro la bandiera della protezione della salute della donna, hanno indotto ieri i politici ad ostacolare fino all’ultimo l’ ingresso della Ru486 in Italia, e oggi a boicottare l’aborto medico imponendo le regole più rigide del mondo.
Introduce
Lina Pavanelli Coportavoce Verdi Ferrara
Aborto farmacologico: vantaggi e limiti.
Perchè Chiesa e Politica ostacolano la diffusione dell’aborto farmacologico?
Intervengono
Avv. Zobeide Luana Pastorelli
Aborto farmacologico e legge 194: sono compatibili?
Luana Vecchi U.D.I.
Autodeterminazione della donna: diritto acquisito o minacciato?
Discussione
Conclusioni
Gabriella Meo Consigliera Regionale Verdi
Scarica la cartolina in formato pdf: acqua1015low.pdf
Dal sito dei Verdi di Ferrara.
Dio punisce per amore
Secondo il sig. Andreas Laun, alto prelato di Salisburgo, la tragedia di Duisburg è una punizione di Dio per i peccati della Love Parade. Almeno così pare aver scritto su Kath.net.
Dio quindi non solo esiste, ma parrebbe pure molto incazzato con questa gioventù ormai perduta.
Così la punisce, per amore…
Poi noi qui, pure a San Lorenzo, a preoccuparci del lavoro e della pensione che non avremo mai…
Sogni che non si avverano
Non so voi, ma io a leggere questo titolo di Repubblica.it di primo acchito avevo capito che alle 12,30 era partita l’invasione della Città del Vaticano…
Trattasi invece di una inutile polemica sportiva…
Spose bisognose e di buona condotta morale e civile
Siccome al peggio non c’è mai fine vi riporto qui sotto il bando del Comune di Torre del Greco che ha deciso di premiare i maritaggi (non si chiamavano matrimoni?) in chiesa delle proprie figliuole bisognose e di buona condotta morale e civile.
E se qualche miscredente si volesse sposare in Comune? Probabilmente bollo sulle pubblicazioni raddoppiato, mentre si è in attesa dell’asta CONSIP per la gogna da mettere in uscita dal Palazzo Municipale..
Commenti anche da UAAR, il mondo di galatea, Femminismo a Sud e Alberto Cane.
Città di Torre del Greco
Provincia di Napoli
3^ Area –Servizio Politiche Socio-EducativeA V V I S O P U B B L I C O
PREMIO MARITAGGIO A FAVORE DI FANCIULLE BISOGNOSE
anno 2010
L’Amministrazione Comunale come per gli anni decorsi, intende intervenire in favore di fanciulle bisognose residenti in questo Comune con la concessione di un premio maritaggio.
Detti premi verranno assegnati secondo apposita graduatoria che determinerà l’ entità del premio da concedere alle richiedenti.
Le interessate di età non superiore a 30 anni possono presentare istanza di ammissione al beneficio dal 07/06/2010 al 06/07/2010 corredandola della seguente documentazione .
- Domanda in carta semplice
- Attestazione ISEE
- Attestato delle avvenute pubblicazioni rilasciate dall’Uff. Matrimonio
- Certificato di buona condotta morale e civile dello sposo e della sposa rilasciata dalla chiesa
- Scambio di promessa di matrimonio rilasciata dalla chiesa
- Atto notorio della sposa
- Certificato di disoccupazione di tutti i componenti familiari
- CERTIFICATO DI AVVENUTO MATRIMONIO RILASCIATO DALLA CHIESA
Il modello di domanda è scaricabile sul sito ufficiale del Comune di Torre del Greco-sezione modulistica- ed è disponibile c/o Ufficio URP (Complesso La Salle) e Ufficio Servizi Sociali Via delle Forze Armate 49 P.Bonanno.
Per chiarimenti ed ulteriori informazioni le interessate possono rivolgersi al Servizio Politiche Socio-Educative – Via Circumvallazione n° 49/PP (Parco Bonanno) nei giorni lunedì-mercoledì-giovedì dalle ore 10,00 alle ore 13,00
Ora anche basta
Nativi americani
Dal blog di Luigi Castaldi
The Canadian Holocaust
Per ultimo ne ha parlato Marco Cinque, su il manifesto di domenica 4 aprile (Genocidio canadese), ma i fatti erano noti già dal 2008, grazie alle testimonianze giurate di decine e decine di sopravvissuti, raccolte da Kevin Annet in un volume (The Canadian Holocaust) e in un documentario che allego in coda (da arcoiris.tv, sottotitolato in italiano).
Parliamo di 50.000 bambini morti nelle scuole residenziali cattoliche del Canada tra il 1922 e il 1994, parliamo di torture e abusi sessuali, di una incredibile sequenza di crudeltà durata per tre quarti di secolo, con la complicità del governo canadese. Scariche elettriche alla testa, agli arti e ai genitali, aghi infilati in mani, guance, lingue, orecchie e genitali, docce gelate, somministrazione di cibi avariati, percosse, stupri, incredibili violenze fisiche e psicologiche, e tutto ai danni di bambini anche di soli 5 anni, con una sola colpa: essere indiani nativi, refrattari al cristianesimo.
Un orrore senza fine, l’ennesimo di quelli consumati dalla più schifosa razza che mai abbia abitato la terra, quella dei preti cattolici. Un altro capitolo di violenza ai danni di minori che tornano a galla dall’inabissamento in capsule di omertosa complicità.
Armatevi di stomaco prima di cliccare play.
Catechismo. Lezione uno.
Lungi dal solidalizzare con Caffarra, ma qualcuno gliel’ha provato a spiegare a Balboni che di solito nella tradizione cattolica la quaresima e il carnevale non vanno proprio d’accordo?
“Carnevale e Via Crucis si potevano conciliare”
Per Balboni c’era una soluzione per non dover scegliere tra uno dei due eventiL’”allungo” del Carnevale di Cento, causa il debutto rinviato causa neve il 31 gennaio scorso, non manca di suscitare reazioni a catena. Dal futuro Comitato che difende i riti cristiani quale la tradizionale Via Crucis (leggi http://www.estense.com/il-carnevale-vale-di-piu-della-via-crucis-028244.html) alla querelle squisitamente politica che ha visto entrare il gioco anche il Senatore Alberto Balboni.
“Chi come il PD parla di sesta giornata di carnevale di Cento dimentica che la prima non si è tenuta a causa dell’eccezionale nevicata che ha colpito tutta l’alta Italia e Cento in particolare lo scorso 28 gennaio” è l’incipit della nota stampa diffusa dall’esponente Pdl.
“Spiace certamente che la Curia abbia deciso di annullare la “Via Crucis” ma non credo che nella decisione della giunta comunale ci fosse la benché minima intenzione di mancare di rispetto al sentimento religioso dei cittadini centesi.
Il carnevale è un momento di festa e non è in alcun modo in contrasto con la religione cattolica. Anzi, coinvolge in modo sano e pulito tante famiglie, bambini in particolare, centinaia di carristi e oltretutto aiuta l’economia centese in un momento di grave crisi, portando migliaia di persone a Cento e facendola conoscere in tutta Italia grazie agli innumerevoli servizi televisivi che se ne occupano”.
Balboni sostiene che “c’era il modo di conciliare Carnevale e Via Crucis, lavorando sulla non sovrapposizione dei tempi e su due diversi percorsi. E mi risulta che per questa soluzione abbia lavorato l’amministrazione comunale ed il sindaco in particolare. Spiace molto che non sia stata accettata questa mediazione. Né comprendo che senso abbia scandalizzarsi per il Carnevale di Cento perché eccezionalmente ed “una tantum” sconfina nella terza domenica di Quaresima, quando in quella stessa giornata (e anche oltre) sono decine le manifestazioni delle stesso genere in programma anche in comuni molto vicini (a cominciare da Pieve di Cento)”.
“Per l’anno prossimo credo comunque che sarà necessario anticipare eventualmente il calendario della manifestazione per evitare che possa ripetersi una simile spiacevole situazione”.