• Foto Comune di Ferrara

    Scuole davvero più sicure? Droghe, la prevenzione all’incontrario della Giunta Fabbri

    Diciamo le cose come stanno. L’operazione “Scuole sicure”, lanciata in pompa magna dallo stakanovista del dovere istituzionale, l’ex Ministro della Paura Salvini, è stato un ridicolo fallimento. Pochi chili di sostanza sequestrata, molti giovani segnalati alla prefettura per garantirne il disagio sociale, e 4 milioni di euro buttati al vento. Del resto il Ministro trasvolatore è sempre quello che, mentre aumentavano del 20% in due anni i morti per overdose, ha dichiarato guerra alla cannabis light, ovvero il vecchio e ben conosciuto a Ferrara canapone. Pur non avendo effetti psicoattivi, avere la cannabis nelle vetrine dei negozi dava così fastidio che è stata oggetto di una campagna persecutoria che forse oggi grazie alla prossima finanziaria finalmente finirà. Oggi, a tempo scaduto, l’amministrazione ferrarese decide di lanciarsi nella crociata, guardacaso con una canna sulla locandina.

    La parificazione delle sostanze, ovvero la DROGA al singolare rivendicata dal Vice Sindaco e dall’Assessora Kusiak, pare essere la base ideologica (vecchia) che guiderà i prossimi interventi di “prevenzione” dell’amministrazione comunale di Ferrara. Una “prevenzione” all’incontrario che porta da un lato alla banalizzazione delle sostanze più pericolose, in quanto equiparate alla cannabis i cui effetti sono i primi conosciuti dai ragazzi visto il consumo ormai normalizzato nella società; dall’altro questa assimilazione ha portato all’aumento spropositato delle azioni delle forze dell’ordine nei confronti della cannabis a scapito di quelle contro cocaina ed eroina (i dati della diminuzione delle operazioni contro queste ultime sono piuttosto sconcertanti a seguito della Fini-Giovanardi).

    Anche l’ultima relazione del governo uscite l’altro giorno – ma che doveva essere consegnata lo scorso 30 giugno dall’altro stakanovista Ministro leghista Fontana che però in un anno è stato troppo impegnato a lottare contro la “modica quantità” (che non esiste più da 30 anni) per poter assolvere i propri doveri istituzionali – conferma che anche fra i giovani i consumi di cannabis sono sostanzialmente stabili, mentre a salire sono quelli di sostanze molto più pericolose, come l’eroina. Eppure viene rivendicata la scelta dello “spinello fumante” in locandina, quasi a confermare la teoria della cannabis droga di passaggio. Teoria smentita prima dalla logica, il 99% degli eroinomani hanno cominciato con il latte materno (per poi passare a caffè e sigarette), e poi dalle ricerche che confermano come non vi sia alcun legame fra consumo di cannabis e eroina se non il mercato illegale a cui le persone si rivolgono. Anzi, le ricerche ci dicono che l’uso di cannabis, in particolare un uso molto frequente, ha un effetto deterrente all’uso di altre sostanze. Del resto il 95% delle persone che hanno consumato cannabis non hanno mai consumato eroina nella vita.

    Eppure siamo ancora lì. Si buttano a mare anni di lavoro ben fatto a Ferrara da Promeco e ci si affida all’ideologizzazione della lotta alla DROGA. Invece di spiegare che le sostanze sono diverse, hanno diversi effetti e differenti pericoli, a Ferrara siamo ritornati, contro ogni evidenza scientifica e dato pratico, alla DROGA al singolare. Già l’operazione panchine ha reso nudo un (vice)Re incapace di andare oltre l’operazione di facciata. Non conta neanche che la lotta allo spaccino fatta con la rimozione dell’arredo urbano sia cosa ridicola in sè, addirittura oggi pare si pensi di rimuovere addirittura i portabiciclette. I fenomeni sociali non si arrestano nè impoverendo la città del suo patrimonio urbano, nè con la repressione dello spaccio, nè con quella del consumo e nemmeno con qualche telecamera davanti alle scuole. O, peggio, delegando educazione e prevenzione ai cani che annusano gli zaini dei ragazzi che vanno a Scuola. Sono 30 anni che la dura repressione sulle droghe vige in italia, 50 nel mondo, eppure le sostanze illecite non sono mai state così diffuse come oggi. Che si portino la sedia da casa, che appoggino la bici ad un muro, gli spacciatori al limite si sposteranno altrove. Come hanno già fatto, generando allarme sociale in altri contesti. E non serve nemmeno “arrestarli tutti” e tenerli in prigione come vorrebbe la Ministra Lamorgese. E’ già così: oggi le prigioni sono piene di spacciatori: rappresentano infatti il 35% della popolazione detenuta. Il tasso di successo dei processi per droga è superiore al 50%, contro il 10% dei processi per resti contro la persona o la proprietà. E comunque sia le organizzazioni criminali continueranno ad avere mano d’opera a basso costo e a bassa speranza grazie a leggi criminogene come Bossi-Fini e Decreti Minniti-Salvini.

    Oggi, non si avesse il paraocchi, si comprenderebbe anche in Italia che è tempo di cominciare a pensare come regolare legalmente questi fenomeni sociali, a partire dal regolare mercati e consumi, oggi più liberi che mai. E che bisogna cominciare a farlo a partire dalla sostanza più diffusa e meno pericolosa come succede in Uruguay, Canada e 11 stati USA. Parliamo proprio della cannabis, quella della locandina della “prevenzione” all’incontrario di Lodi e Kusiak.

  • carcere emilia romagna

    10 dicembre: si parla di Carcere, a Ferrara e non solo

    carcere ferraraSi terrà domani, martedì 10 dicembre 2019 alle ore 18 presso la Sala Convitto del Consorzio Factory Grisù la presentazione del Primo Rapporto sulle condizioni di detenzione in Emilia Romagna realizzato dalla sede regionale dell’Associazione Antigone.

    L’iniziativa, promossa da la Società della Ragione e da Antigone, proprio il 10 dicembre Giornata mondiale dei Diritti dell’Uomo, vuole ricordare che solo con il rispetto di questi è possibile rendere effettivo il dettato costituzionale che vede la pena come mezzo per il reinserimento nella società del reo. L’incontro inizierà con i saluti del Garante delle persone private della libertà della Regione Emilia Romagna, il ferrarese Marcello Marighelli e di Alvise Sbraccia, Coordinatore del comitato scientifico di Antigone. Interverrano la Prof.ssa Stefania Carnevale, Garante dei Diritti dei detenuti del Comune di Ferrara, Giulia Fabini di fra le curatrici del rapporto per Antigone Emilia Romagna e il Prof. Andrea Pugiotto, Ordinario di Diritto Costituzionale Università di Ferrara. Coordinerà i lavori Leonardo Fiorentini, La Società della Ragione ONLUS.

    Da alcuni anni gli osservatori e le osservatrici di Antigone presenti in regione garantiscono che ciascun carcere sia visitato almeno una volta all’anno, assicurando continuità nell’attività di monitoraggio e scambio con gli operatori e le operatrici del settore. Altrettanti\e militanti dell’associazione si occupano di raccogliere informazioni sugli istituti provenienti da altre fonti, cercando, archiviando e analizzando contributi giornalistici, comunicati sindacali, report provenienti da altre associazioni e dagli uffici dei garanti (regionale e comunali) e realizzando talvolta colloqui e interviste con testimoni privilegiati all’esterno del carcere. L’integrazione di questi strumenti ha spinto Antigone a lavorare al primo rapporto regionale sulle condizioni di detenzione con l’intento di comporre un quadro regionale sulla base del confronto dei materiali raccolti con riferimento alle singole strutture: le case circondariali di Bologna, Ferrara, Forlì, Modena, Ravenna, Piacenza, Reggio Emilia e Rimini; la casa di reclusione di Parma, la casa di lavoro di Castelfranco Emilia. Il rapporto regionale, suddiviso in otto capitoli, traccia un quadro di tutti gli istituti di pena presenti nel territorio regionale procedendo per area tematica, dopo una panoramica di sintesi sui dati statistici disponibili a partire da fonti istituzionali, ma soprattutto dai dati raccolti direttamente dagli osservatori nel corso delle visite e dai e dalle militanti prima e dopo di queste, offre una descrizione delle attività dell’Osservatorio parallelo. Il capitolo 4 è dedicato alla dimensione architettonico-strutturale delle prigioni collocate in regione. I capitoli 5 e 6 affrontano le specificità regionali della detenzione minorile e femminile. Nel capitolo 7 è analizzata la delicatissima questione dell’organizzazione delle modalità di sorveglianza, nel tentativo di tracciare un primo bilancio regionale degli effetti prodotti dalle circolari ministeriali che hanno ridefinito, in particolare, gli assetti normativi e gestionali del lavoro di polizia nelle sezioni detentive (sorveglianza dinamica e regime a celle aperte) nell’ultimo quinquennio. Il capitolo di chiusura è interamente dedicato all’area della sanità penitenziaria. Le osservazioni proposte afferiscono peraltro anche alle dimensioni gestionali, rendendo conto delle differenze di carattere organizzativo che si possono riscontrare in Emilia-Romagna nelle aree sanitarie delle prigioni.

    Ecco il programma:

    Sala Convitto
    Consorzio Factory Grisù
    Via Poledrelli 21 – Ferrara
    Ore 18.00 – 20.00

    Presentazione del
    PRIMO RAPPORTO SULLE CONDIZIONI DI DETENZIONE
    IN EMILIA ROMAGNA
    ANNO 2018
    A cura di Antigone Emilia-Romagna

    Saluti iniziali
    Marcello Marighelli
    Garante delle persone private della libertà della Regione Emilia Romagna

    Alvise Sbraccia
    Coordinatore del comitato scientifico di Antigone

    Intervengono
    Stefania Carnevale
    Garante dei Diritti dei detenuti del Comune di Ferrara
    Giulia Fabini
    Antigone Emilia Romagna
    Andrea Pugiotto
    Ordinario di Diritto Costituzionale Università di Ferrara

    Coordina
    Leonardo Fiorentini
    La Società della Ragione ONLUS

  • Cannabis, presentate a Roberto Fico le firme per la legalizzazione della cannabis

    Legalizzazione cannabis. Aprire la discussione, subito

    Ieri pomeriggio Leonardo Fiorentini è stato ricevuto dal Presidente della Camera Roberto Fico insieme ad una delegazione della manifestazione promossa da Associazione Luca Coscioni, Radicali Italiani, Forum Droghe, Fuoriluogo, la Società della Ragione, A Buon Diritto, Antigone a sostegno dell’inizio della discussione della legge di iniziativa popolare per la legalizzazione della cannabis. Nell’occasione Antonella Soldo (Radicali Italiani), Filomena Gallo e Marco Perduca (Associazione Luca Coscioni) hanno consegnato le 25.000 firme raccolte sulla petizione per avviare il dibattito in Parlamento sulla legalizzazione della cannabis a partire dalla legge di iniziativa popolare su cui si sono raccolte oltre 67.000 firme nel 2016. Fiorentini, che è Direttore di Fuoriluogo.it e tesoriere de la Società della Ragione, ha invece consegnato al Presidente Fico il decimo Libro Bianco sulle droghe, che lo vede fra i curatori. Con loro c’era anche Walter De Benedetto, il paziente toscano che nelle settimane scorse ha subito il sequestro delle piante che era costretto a coltivarsi per curarsi, vista l’inadeguatezza dell’approvigionamento di cannabis terapeutica. Un suo amico che lo aiutava nella cura delle piante è stato denunciato per coltivazione, ed oggi rischia da 2 a 6 anni di carcere.

    E’ stato molto importante poter presentare al Presidente della Camera – racconta Fiorentini – non solo i dati dell’inefficacia e dei danni delle attuali politiche repressive, ma anche il volto di una delle sue più recenti vittime, Walter De Benedetto. Siamo di fronte al paradosso che chi coltiva la propria pianta per evitare di foraggiare le narcomafie viene colpito con pene spesso spropositate, come potrebbe succedere agli amici che hanno aiutato Walter a casa sua. Addirittura nel suo caso ci si accanisce contro persone malate proprio mentre continuano i problemi di approvigionamento della cannabis terapeutica“.

    “La repressione colpisce i pesci piccoli, ed in particolare la cannabis come dimostriamo nel Libro Bianco. Ne è un esempio anche l’ultima operazione antidroga ferrarese, pur preannunciata in pompa magna dai novelli amministratori locali, dove non è stato contestato alcun reato associativo. Le forze dell’ordine sono costrette ad un enorme sforzo, i tribunali sono sommersi di procedimenti per droga con il solo risultato che non ci sarebbe sovraffollamento carcerario senza i detenuti per spaccio. Il sistema della sicurezza è così impegnato nelle operazioni antidroga che mentre 1 processo per droga su 2 si conclude con una condanna, solo 1 su 9 per furto o rapina riesce a portare all’individuazione di un responsabile e ad una condanna. Sprechiamo enormi risorse professionali ed economiche per non avere alcun risultato. Nè sul lato della diminuzione dell’offerta, con gli spacciatori che vengono facilmente sostituiti dopo poche ore, nè sul fronte della riduzione della domanda, come dimostrano i dati italiani, europei e mondiali”.

    “In particolare” – continua Fiorentini “negli ultimi 10 anni, mentre le operazioni delle Forze dell’ordine contro la cannabis sono aumentate del 36%, al contrario le operazioni con oggetto l’eroina sono diminuite addirittura del 46%. Siamo all’assurdo per cui la sostanza meno pericolosa è anche quella più oggetto di repressione, con un rapporto di 7 a 1. Dal 1990 quasi un milione di persone è poi stato segnalato per mero uso di cannabis, che rappresenta quasi l’80% del totale. Un’intera generazione, per lo più giovani, la cui vita è stata segnata, spesso con pesanti sanzioni amministrative, per aver consumato una sostanza che è meno pericolosa di alcol o del tabacco. E’ necessario porre fine a questa fallimentare ipocrisia ed avviare una seria riflessione sulla valutazione delle attuali politiche sulle droghe, a partire dalla cannabis.”

    Fiorentini, che rappresenta anche Forum Droghe all’ONU di Vienna, sottolinea inoltre come “laddove si è deciso di regolare legalmente un mercato come quello della cannabis – che oggi in Italia è più libero che mai – i risultati sono molto promettenti. Sia in termini di politiche di informazione e prevenzione degli abusi, finalmente realizzabili senza tabù, che in termini di riduzione della criminalità e di recupero di ingenti risorse economiche per lo Stato. Addirittura si verifica una riduzione dei consumi dei più giovani e non aumentano gli incidenti stradali. Senza dimenticare la nascita di un intero settore produttivo legale che potrebbe garantire in Italia almeno 300.000 posti di lavoro.”

    “Insomma – conclude Fiorentini – con i fatti della legalizzazione oggi si sono smontati tutti i miti proibizionisti. Occorre che il Parlamento italiano cominci a mettere in discussione le attuali politiche, a partire dai dati della realtà e della scienza. A Ferrara, nel 2016, raccogliemmo quasi 1500 firme a sostegno della proposta di legge per legalizzazione. Anche per questo chiediamo che inizi subito la discussione in commissione delle proposte di legge sulla regolamentazione legale della cannabis.”

     

    La registrazione di Radio Radicale della manifestazione, a 1h 29 minuti l’intervento di Leonardo Fiorentini in Piazza Montecitorio:

  • la città che vogliamo

    Prosegue il percorso di La Città Che Vogliamo e Coalizione Civica

    Lo scorso 16 settembre il gruppo civico La Città Che Vogliamo e la lista civica Coalizione Civica, hanno organizzato un’assemblea pubblica per proseguire il percorso condiviso iniziato un anno e mezzo fa.
    Una cinquantina di persone hanno preso parte all’incontro tenutosi al Consorzio Grisù, durante il quale è stata fatta un’analisi del post elezioni, una valutazione dei primi mesi di operato della nuova amministrazione grazie al contributo della consigliera Roberta Fusari e sono state avanzate e votate proposte per il futuro.

    Dai partecipanti all’assemblea è emersa la volontà di strutturare un’opposizione propositiva e costruire un’alternativa all’attuale governo locale.
    Il primo passo in questa direzione è la ripresa dei gruppi di lavoro, in continuità con quanto fatto fino alle scorse elezioni.
    La novità rispetto al passato è quella che, traversale a tutti i gruppi – che si riuniranno per approfondire tematiche diverse come lavoro, sviluppo, salute, paesaggio, inclusione, studio, eccetera – ci sarà la questione ambientale, indicato come prioritaria e ritenuta fondamentale per il presente ed il futuro.
    La suddivisione in gruppi dei cittadini parte del percorso partecipato, ha l’obiettivo di approfondire in modo più capillare i temi di interesse per il nostro territorio e formulare proposte, per poi passare ad azioni concrete a beneficio della comunità.

    Accanto a questo, l’assemblea ha votato un esecutivo provvisorio che traghetti La Città che Vogliamo e Coalizione Civica verso un assetto più strutturato nel corso dell’anno prossimo. Questa scelta è stata maturata per ragioni organizzative, politiche e di rappresentanza. Le persone che hanno accettato di impegnarsi per il futuro della città sono Adam Atik, Federico Battistini, Irene Bregola, Leonardo Fiorentini, Nicole Gallerani, Marco Gozzelino, Arianna Poli, Ingrid Prosser e Martina Turola.
    Già in questi giorni, l’esecutivo civico è impegnato per riunire i gruppi ed organizzare un’iniziativa di festa e riflessione entro la fine dell’anno. Oltre che impostare una scuola di politica e ricostruire le relazioni con gli altri soggetti che hanno una idea di città aperta, inclusiva, felice, coraggiosa e gentile.

  • Overdose. Prevenire le morti con “self test” e naloxone

    Overdose a Ferrara. Fiorentini si appella alle autorità: rendete pubblici i risultati e diramate un’allerta. Diffondere naloxone e “self test” sulle sostanze.

    Dichiarazione di Leonardo Fiorentini, consigliere comunale indipendente per Sinistra Italiana:

    Come le associazioni che si occupano di politiche sulle droghe hanno denunciato nell’ultimo Libro bianco sulle droghe sono cambiate non solo le sostanze, ma anche le modalità ed i contesti di assunzione, ma i servizi sono fermi al modello di consumo degli anni 80. Mentre si fanno campagne allarmistiche su sostanze senza effetti psicotropi (come la cosiddetta cannabis light) si ignorano pericolosi mutamenti dell’uso di sostanze molto pericolose, come l’eroina, in contesti individuali e occasionali e quindi dove è più difficile l’intervento in caso di overdose.

    La morte per sospetta overdose di questa settimana è una tragedia che ripone all’attenzione delle Istituzioni quali politiche pubbliche attuare per prevenire le morti per overdose che pur con numeri assolutamente incomparabili con le emergenze overdose in altri paesi, stanno ricominciando a crescere nel nostro paese. Una di queste è la diffusione del naloxone, il farmaco che usato in caso di sospetta overdose, permette di salvare vite umane. Questo salvavita, e le modalità di somministrazione, devono diventare patrimonio comune non solo delle persone che usano sostanze “più esperte”, ma anche dei consumatori occasionali e di amici e familiari di questi. Stessa cosa per il kit di “self testing” introdotto recentemente dalla Regione Emilia Romagna, che però non può rimanere limitato alla distribuzione nei SERD. In questa campagna di informazione e distribuzione può essere fondamentale il contributo del Comune con le sue Farmacie“.

    Il consigliere che ricorda una precedente interpellanza presentata il 4 ottobre 2017 e la relativa “insufficiente ed evasiva risposta” ha presentato ieri un question time per conoscere quali siano le modalità di distribuzione del naloxone in città.

    Fiorentini rivolge poi un appello alle autorità, sanitarie e di pubblica sicurezza: “rendano pubblici immediatamente i risultati dei test sulla sostanza rinvenuta, rivelando il grado di purezza e le presenze anomale, come fentanili (oppioidi sintetici che nel nord america sono complici di una epidemia di overdose che negli ultimi anni ha ucciso più che l’intera guerra del Vietnam) o altro. Così si salvano vite umane. Non certo diramando comunicati ad un anno di distanza come fatto dal “Sistema di Allerta Rapida” del Dipartimento nazionale antidroga, o parlando genericamente di “eroina gialla” – che significa solo identificare il luogo di provenienza (distretto di Helmand, in Afghanistan) e non certo il grado di purezza o la presenza di tagli pericolosi.

    Poi il consigliere comunale conclude con una piccola nota “è sicuramente positivo che il consigliere Balboni si preoccupi dell’abbandono di siringhe usate proponendo nuove macchine scambiasiringhe (una posizione davvero lungimirante, viste le posizioni storiche del suo partito su questi strumenti), che ovviamente mi vedono d’accordo. Aiuterà sicuramente da un lato la pulizia della città e dall’altro la prevenzione di HIV e HCV e altre malattie trasmissibili fra le persone che usano sostanze. Ma purtroppo nulla servono a prevenire le overdose. Mi piacerebbe ad esempio che a fianco a queste vi fossero anche distributori di naloxone gratuito e di “self test” delle sostanze.

  • forza nuova tagliani (FONTE ESTENSE.COM)

    Attacco di Forza Nuova: solidarietà al Sindaco Tagliani

    Dichiarazione di Leonardo Fiorentini, consigliere comunale indipendente per Sinistra Italiana sull’esposizione dello striscione di Forza Nuova a casa Tagliani.

    “Quattro sedicenti componenti del “dipartimento femminile” di Forza Nuova di Ferrara hanno compiuto un vile atto di intimidazione nei confronti del Sindaco di Ferrara Tiziano Tagliani Sindaco. E’ un atto vile perchè si sono aggirati di notte per le vie del centro medievale della città, un po’ come fanno i topi (che però a differenza loro non si incappucciano). E’ un atto intimidatorio perchè non hanno esposto questo striscione in piazza, su un ponte o sotto lo scalone municipale: hanno deciso, e non è la prima volta che compiono atti simili, di colpire la residenza privata del Sindaco, ricordando così metodi che non si usano in questa città da circa 74 anni. La colpa del nostro Sindaco è quella di aver, giustamente, riconosciuto il vincolo familiare di alcuni bambini e bambine ferraresi con i loro genitori. Ovvero averne tutelato anagraficamente i rapporti affettivi e familiari. E’ quindi anche un atto contro quelle bambine e quei bambini, le loro famiglie e i loro diritti di crescere serenamente e gioiosamente nella nostra città.A Tiziano Tagliani e alla sua famiglia va tutta la mia solidarietà, personale e politica. Ai nostri concitttadini invece l’invito a non farsi ingannare da chi oggi inneggia alla novità, ma l’unico cambiamento che vuole è tornare indietro.”

  • Richiedenti asilo. Il Sindaco deve iscriverli all’anagrafe

    Presentata interpellanza sulla base di una interpretazione del decreto sicurezza che consente l’iscrizione dei richiedenti asilo nelle anagrafi comunali.

    L’iscrizione anagrafica è un diritto soggettivo, non a disposizione di una legge incostituzionale o di una circolare del Ministro degli Interni del momento. Il disegno criminogeno del sedicente decreto “sicurezza” è quello di spingere all’illegalità e alla marginalità i migranti, così da poterli rendere oggetto poi di una campagna elettorale. A partire dall’impossibilità di registrarsi all’anagrafe, sino all’espulsione dai percorsi di tutela umanitaria, Salvini prepara il campo alle sue scorribande mediatiche, incurante della sofferenza inflitta alle persone e dello Stato di Diritto.

    Ma in un parere legale molto argomentato curato dal Prof. Emilio Santoro e pubblicato sul sito de L’Altro Diritto viene data una interpretazione attenta al dettato costituzionale del sedicente decreto sicurezza. Questa sostiene che “i sindaci debbano continuare a fare le iscrizioni anagrafiche dei richiedenti asilo [in quanto] il Decreto Salvini non prevede l’abolizione del diritto dei richiedenti asilo di iscriversi all’anagrafe, ma solo l’abrogazione della procedura semplificata di iscrizione”. Per fortuna è in corso un dibattito a livello nazionale sulla costituzionalità del decreto e sull’applicabilità delle norme da parte dei Comuni. Numerosi Sindaci hanno annunciato di non voler applicare la norma che negherebbe la residenza alle persone richiedenti asilo, anche con l’intenzione di sollevare in sede giurisdizionale l’eccezione di costituzionalità della stessa.

    Ho quindi presentato nei giorni scorsi una interpellanza a Tiziano Tagliani Sindaco per chiedere cosa intende fare l’amministrazione rispetto all’iscrizione all’anagrafe nel nuovo quadro giuridico, anche alla luce del parere legale che ho allegato. Il parere è reperibile qui: http://www.altrodiritto.unifi.it/adirmigranti/parere-decreto-salvini.htm.

  • Auto a sgommare in Piazza Municipale? no grazie

    A volte si scherza, come fosse uno spauracchio, sull’eventuale “arrivo dei barbari”. Poi si leggono i provvedimenti del Governo del cosiddetto cambiamento e si capisce che l’espressione comincia ad essere purtroppo più che attuale. Il Governo ha infatti previsto nella Legge di Bilancio, quella votata senza alcuna discussione con voto di fiducia negli ultimi giorni dell’anno scorso, di permettere “in ogni caso” l’ingresso alle auto ibride ed elettriche a ZTL ed Aree Pedonali previste dai Comuni.

    Una norma assurda, che consente a chiunque possegga un’auto a trazione anche solo parzialmente elettrica di entrare senza alcun titolo (o motivo reale) addirittura nelle aree pedonali. Una norma in contrasto con la ratio della normativa di tutela dei centri storici, di quella di tutela della qualità dell’aria e della sicurezza stradale. A Ferrara vorrebbe dire vedere quasi 600 auto (dati 2017) poter circolare un sabato pomeriggio di saldi in Bersaglieri del Po, Mazzini, Garibaldi e San Romano senza che nessuno possa fermarle. E poi magari vederle farsi una bella sgommata in Piazza Municipale.Perché se il tema è agevolare la transizione all’elettrico per la mobilità privata, la soluzione non è certo permettere ai SUV ibridi – che per dimensioni e motorizzazione consumano e inquinano quanto e più un’auto alimentata tradizionalmente – di entrare nei centri storici. Di fatto poi si promuove così un privilegio censuario, perchè anche la più piccola macchina elettrica o ibrida costa spesso molto di più, anche con gli incentivi governativi, dello stesso modello ad alimentazione fossile. Nei mesi scorsi abbiamo dibattuto anche in Consiglio Comunale sulla possibilità di permettere l’accesso alle sole ZTL ai veicoli elettrici. Era quella una discussione che – pur non convincendomi – forse poteva anche avere un senso, se limitata nel tempo, e visti i numeri molto limitati in ballo (6 auto elettriche nel nostro comune nel 2017).

    Ma oggi il Governo ha concesso alle vetture ibride ed elettriche di entrare addirittura nelle aree pedonali laddove, in teoria, anche le biciclette dovrebbero essere condotte a mano. Se ci aggiungiamo che la dotazione di fondi per la mobilità ciclabile è passata dai 372 milioni di euro per la rete ciclabile nazionale del Governo precedente ai 2 milioni per le “autostrade ciclabili” (pessimi anche nella forma) il quadro è chiaro. Attila forse non avrebbe fatto di peggio.

    Prendo atto del dietrofront di un Sottosegretario del M5S, che però conferma solo di governare a sua insaputa. Non sappiamo se, quando e come il provvedimento sarà abolito o modificato dai pentaleghisti. Nel frattempo è bene che il Comune trovi subito qualche escamotage per evitare il caos e salvare il nostro Centro Storico. Per questo ho presentato oggi un Question Time a cui sarà probabilmente data risposta già al prossimo consiglio comunale.

  • Sulla criminalizzazione delle prostitute e il Regolamento di Polizia Urbana

    Interpellanza di Leonardo Fiorentini sullo stato di applicazione e gli effetti delle recenti modifiche al regolamento di Polizia Urbana.

    Ieri l’allarme lanciato dalle operatrici del Centro Donna Giustizia che in occasione della giornata mondiale contro la violenza alle sex workers che ricorre il 17 dicembre hanno denunciato l’aumento delle richieste di prestazioni sessuali senza uso del preservativo o addirittura forme di violenza “stealthing”, in cui il cliente si sfila o rompe appositamente il condom durante il rapporto, aumento delle forme di aggressione fisica e verbale in strada e delle vessazioni legate a “puttanofobia” o razzismo.

    Oggi ho presentato questa interpellanza, perchè rimango convinto che le modifiche fatte al nostro Regolamento di Polizia Urbana siano parte del problema di “criminalizzazione, stigmatizzazione e discriminazione” che rischia di “impedire l’accesso alla giustizia e ai servizi sociali e sanitari”. Vorrei infatti capire se le misure introdotte localmente siano state applicate e come siano state valutate da chi doveva farlo. Chiedo anche conto delle sanzioni rispetto all’”allarme panni stesi” (sono ironico, ndr) che aveva porta al divieto in centro storico e, più seriamente, rispetto alle multe ai locali che pur rispettando le norme del Regolamento del rumore sono stati sanzionati per i suoni “percepiti” in strada la cui valutazione di disturbo è stata fatta senza alcun sistema di misurazione (a differenza delle autorizzazioni ricevute).

  • Giardino delle Capinere

    Salviamo il Giardino delle Capinere

    Salviamo il Giardino delle Capinere
    Presentato Question Time sulla situazione del Giardino delle Capinere, Centro di recupero della fauna selvatica di Ferrara gestito dalla LIPU.

    Dichiarazione di Leonardo Fiorentini, consigliere comunale indipendente per Sinistra Italiana:

    Sono apparsi in questi giorni sulla stampa locale gli appelli della LIPU rispetto all’insostenibilità economica dell’attività del Giardino della Capinere. Addirittura l’associazione avrebbe preso la decisione di dismettere il Centro visite dell’Oasi dell’Isola Bianca per recuperare risorse.

    Il ruolo del Giardino delle Capinere è importante non solo per la salvaguardia della fauna selvatica del nostro territorio, ma anche dal punto di vista didattico per la nostra città. I numeri, sempre crescenti, di visitatori (soprattutto scuole) ne fanno uno dei più importanti luoghi di educazione ambientale di Ferrara.
    Sarebbe scellerato perdere un tale patrimonio di cultura e sensibilità ambientale per l’incapacità della Regione di assicurare i fondi necessari al servizio di recupero della fauna selvatica. Il Comune ha infatti sempre garantito la propria parte, ma con la scellerata abolizione delle Province ed il passaggio della competenza alle Regioni, si è persa l’attenzione dovuta a quella che possiamo considerare tranquillamente un’eccellenza in città.

    E’ necessario che il Comune continui nell’opera di sensibilizzazione della Regione, e che i rappresentanti dei cittadini in consiglio regionale intervengano al fine di salvaguardare l’esperienza del Giardino delle Capinere di Ferrara. Per quanto mi riguardo cercherò di sensibilizzare tutti i colleghi del consiglio comunale in modo che nel prossimo Bilancio del Comune si possano trovare i fondi almeno per “tamponare” la situazione.

    Leonardo Fiorentini
    Consigliere comunale indipendente per Sinistra Italiana

    Vai al testo del Question Time.

  • Caos alloggi per studenti, intervengano le Istituzioni

    Viaggio in cambio di alloggio

    Una madre offre su Facebook un soggiorno a Selinunte in cambio della segnalazione di un alloggio per il figlio studente a Ferrara

    Caos alloggi per studenti, intervengano le Istituzioni
    Su Facebook offerte di soggiorni-vacanza in cambio di alloggi per studenti a Ferrara. Fiorentini: facilitare l’arrivo sul mercato dell’affitto per studenti delle migliaia di alloggi sfitti in città.

    Intervento di Leonardo Fiorentini, consigliere comunale indipendente per Sinistra Italiana:

    “E’ un’occasione che la nostra città non dovrebbe lasciarsi sfuggire, ed invece ci ritroviamo impreparati. L’assalto, riportato in questi dai giornali locali alle agenzie alla ricerca di alloggi per matricole, ed il caos conseguente rischiano di essere un brutto biglietto da visita per una città che vorrei fosse universitaria e accogliente.

    Le centinaia di studenti che sono iscritti ai corsi non più a numero chiuso della nostra Università hanno infatti generato una forte pressione sul mercato immobiliare di Ferrara. Un fatto che poteva essere solo positivo per la crescita culturale, sociale ed anche economica della nostra città, rischia ora di tramutarsi in un boomerang se non entreranno sul mercato le migliaia di immobili sfitti e invenduti. Infatti l’inevitabile aumento dei prezzi per gli alloggi, che pare sia già in corso, potrebbe compromettere la competitività della nostra città rispetto a quelle vicine. Un paradosso per una città dove, a seconda delle stime, ci sono fra i 6.000 e i 10.000 alloggi sfitti.

    Rimane evidente lo scollamento fra l’Università e la Città: l’arrivo di centinaia di matricole era probabilmente prevedibile e si poteva lavorare prima sull’accoglienza. Invece ci ritroviamo con genitori che su Facebook offrono soggiorni a Selinunte a chi procura loro un alloggio in locazione annuale per il proprio figlio studente a Ferrara. Bisogna da subito tirarsi su le maniche perchè le istituzioni intervengano nella facilitazione dell’incontro fra domanda e offerta di alloggi. Cose discusse e condivise nella commissione consiliare ex-Unitown, ma che purtroppo evidentemente non hanno avuto seguito.

    Per questo chiedo in una interpellanza presentata oggi che l’Agenzia Casa di ACER si faccia carico di un progetto da proporre all’Università, prendendo spunto da altre città, che permetta ai proprietari – tramite selezione degli inquilini e fondi di garanzia – di mettere sul mercato degli affitti che altrimenti rimarrebbero vuoti. E’ il caso ad esempio del nuovo “invenduto”, che piuttosto che rimanere anni fermo ad aspettare un fantomatico acquirente, potrebbe essere messo nel frattempo sul mercato degli affiti temporanei. Ma non solo.”

    Vai all’interpellanza.

     

  • Dell’esercito, della Gad e della politica

    A fag tut mi. L’annuncio del Ministro Franceschini dell’arrivo dell’esercito per presidiare la zona GAD è degno dello stereotipo del ferrarese nel mondo.

    Purtroppo a far le cose da soli spesso si fanno male. Pensando di erigersi a salvatore della città, in vista delle elezioni politiche del 2018 e forse per tutelare un suo candidato alle ancor più delicate amministrative 2019, il Ministro della Cultura è riuscito in un colpo solo a dar ragione alle destre che da 2 anni invocano l’arrivo dei mitra in GAD, sconfessare la politica di rigenerazione che questa amministrazione ha messo in campo sulla città (a partire dal Palaspecchi sino alla riqualificazione urbanistica di buona parte del quartiere) e infine conferire un alibi non richiesto a chi in questi anni non ha saputo gestire l’ordine pubblico in quella parte di quartiere. Per intenderci meglio, un quartiere degradato si rigenera con le scelte urbanistiche, gli interventi di riqualificazione e di ricostruzione della comunità e della socialità, mentre le organizzazioni criminali si sgominano con l’investigazione e con il controllo del territorio da parte delle Forze dell’Ordine; non certo con una settimana di controlli speciali interforze o con due militari fermi – turni permettendo – per 4 mesi davanti al MEIS e forse alla Stazione, in Piazzale Castellina e al Grattacielo.

    Far arrivare 12 militari per qualche mese è mettere in campo una inutile azione fintamente repressiva che – se va bene – forse aumenterà giusto la percezione di sicurezza nel quartiere ma sarà inutile rispetto alla risoluzione dei problemi alla base di questa. Se va bene avrà quindi avuto ragione la destra, come se l’impegno di questi anni dell’amministrazione locale fatto di investimenti a breve e lungo termine sul quartiere e sul suo capitale sociale non fosse servito a niente. Se va male, come credo andrà, sarà l’ennesima zappa sui piedi che il Partito Democratico si sarà dato in questa sua fase di confusione politica che dura da un po’ troppo tempo. Il duo Franceschini/Minniti riuscirà forse a conquistare il PD ma, almeno a Ferrara, riuscirà anche nella geniale operazione politica di non intercettare alcun voto a destra (anzi perdendone, perchè ricordatevi, è sempre meglio l’originale), chiudendo allo stesso tempo il dialogo a sinistra.

    Siccome in estate non ho seguito un corso di aggiornamento presso la Tass (o Sputnik), come forse qualche mio collega ha fatto, non mi resta che rilevare come questo atto del Ministro sia nei modi e nei tempi un atto in aperto contrasto con questa amministrazione. Non solo dal punto di vista politico ma anche istituzionale. Sul primo piano ho già detto. Mi tocca quindi solo prendere atto dello spregio del Governo nazionale per le Istituzioni locali. Risultando evidente la mia “inadeguatezza” rispetto alla linea politica del Governo sulla sicurezza e non volendo essere in alcun modo schermo istituzionale a decisioni che vengono prese altrove senza alcun confronto, ho appena inviato le mie dimissioni dalla carica di Presidente della III^ Commissione. Anche per poter continuare a dire in piena libertà ciò che penso debba dire la sinistra in questa città.

  • Allergie: esiste un servizio allergologico a Ferrara?

    Allergie: esiste un servizio allergologico a Ferrara?
    Interrogazione di Leonardo Fiorentini, consigliere comunale indipendente per Sinistra Italiana, sui tempi di attesa delle visite allergologiche a Ferrara.

    Dichiarazione di Leonardo Fiorentini, consigliere comunale indipendente per Sinistra Italiana

    E’ primavera ed è tempo, purtroppo, di allergie. Pare, da una segnalazione giuntami da una cittadina, che i tempi di attesa per le prime visite allergologiche a Ferrara siano lunghissimi: una richiesta fatta a fine febbraio ha avuto come prima data utile luglio 2018.
    E’ evidente che tempi di risposta del genere mettono in serio dubbio l’esistenza stessa di un servizio.
    E visto il noto aumento di patologie allergiche nella popolazione generale (confermato dall’OMS), se questi tempi fossero confermati ufficialmente, sarebbero inaccettabili per la nostra città. Anche perchè l’unica alternativa è rivolgersi privatamente, come fatto del resto dalla concittadina che aveva bisogno di una risposta in tempi ragionevoli.
    Per questo ho presentato una interrogazione che chiede di fare il punto sui servizi sanitari legati alle patologie allergologiche a Ferrara.

    Per leggere l’interrogazione:
    https://www.leonardofiorentini.it/consiglio/2017/04/21/tempi-attesa-delle-visite-allergologiche-ferrara/

    L’ufficio stampa

    Ferrara, 21 aprile 2017

  • OPG: non torniamo all’orrore degli Ospedali Psichiatrici Giudiziari

    In questi anni in Italia c’è stata una grande riforma di civiltà passata sotto silenzio, quasi che ce ne dovessimo vergognare. La legge 81/2014 ha infatti chiuso gli Ospedali Psichiatrici Giudiziari, orrore sopravvissuto alla riforma psichiatrica di Basaglia e colpevolemente giunto sino ai nostri tempi. Il passaggio alle Residenze per le Misure di Sicurezza (Rems) non è stato certo facile e indolore, ma è avvenuto senza incidenti e serenamente, anche grazie a chi – come l’ex commissario straordinario del Governo per il superamento degli OPG Franco Corleone – in questi anni ha posto la chiusura degli OPG come un obiettivo di civiltà da raggiungere al più presto.

    Un obiettivo centrato sul concetto di responsabilità e di cura, e non più di abbandono dietro le sbarre, raggiunto finalmente da poche settimane. Ma proprio in queste settimane è ricominciata la mobilitazione della società civile, raccolta nel comitato StopOPG, allarmata dal testo di un comma del Disegno di Legge “Modifiche al codice penale, al codice di procedura penale e all’ordinamento penitenziario” (art. 1 comma 16 lettera d AC 4368, approvato al Senato e ora in discussione alla Camera AC 4368) che, se confermato, rischia di riaprire la terrificante stagione degli Ospedali Psichiatrici Giudiziari (Opg). Viene infatti di fatto ripristinata la vecchia normativa disponendo il ricovero di detenuti nelle Residenze per le Misure di Sicurezza (Rems) come se fossero i vecchi OPG.

    Una tragicomica beffa: a pochi giorni dalla chiusura dei manicomi giudiziari, le Rems rischiano quindi di diventare a tutti gli effetti i nuovi Opg, travolgendone e stravolgendone la funzione. Vanificando, come scrive StopOPG “lo straordinario lavoro degli operatori che ha portato in questi mesi ad oltre 500 dimissioni. E smentendo la grande riforma che ha chiuso gli OPG, la legge 81/2014, che vede nelle misure alternative alla detenzione, costruite sulla base di un progetto terapeutico riabilitavo individuale, la risposta prevalente da offrire. Non abbiamo chiuso gli OPG per vederli riaprire sotto mentite spoglie.

    Per questo StopOPG  ha proposto una staffetta del digiuno, durante la discussione del DdL alla Camera, per ottenere lo stralcio della norma in questione a cui ho aderito. Oggi – mercoledì 19 aprile 2017 – digiunerò nella speranza che altri si possano unire alla mobilitazione e che il Parlamento ascolti le voci che si alzano a difesa di una conquista di civiltà e non torni, ancora una volta, indietro.

    Leonardo Fiorentini
    Consigliere comunale indipendente per Sinistra Italiana

    Ferrara, 19 aprile 2017

    L’appello
    “IO DIGIUNO perché non devono tornare gli Ospedali Psichiatrici Giudiziari. Per la Salute Mentale: uscire dalla logica manicomiale, diritti, doveri e cittadinanza”.

    “Esprimiamo grande preoccupazione a proposito del testo di un comma del Disegno di Legge “Modifiche al codice penale, al codice di procedura penale e all’ordinamento penitenziario” art. 1 comma 16 lettera d AC 4368, approvato al Senato e ora in discussione alla Camera AC 4368, che, se confermato, rischia di riaprire la stagione degli Ospedali Psichiatrici Giudiziari (Opg).  Viene infatti ripristinata la vecchia normativa disponendo il ricovero di detenuti nelle Residenze per le Misure di Sicurezza (Rems) come se fossero i vecchi OPG.

    A pochi giorni dalla chiusura dei manicomi giudiziari, così le Rems rischiano di diventare a tutti gli effetti i nuovi Opg, travolgendone e stravolgendone la funzione. Vanificando l’ straordinario lavoro degli operatori che ha portato in questi mesi ad oltre 500 dimissioni. E smentendo la grande riforma che ha chiuso gli OPG, la legge 81/2014, che vede nelle misure alternative al detenzione, costruite sulla base di un  progetto terapeutico riabilitavo individuale, la riposta prevalente da offrire. Non abbiamo chiuso gli OPG per vederli riaprire sotto mentite spoglie.

    Per questo stopOPG sta effettuando una nuova staffetta del digiuno, durante la discussione del DdL alla Camera, per ottenere lo stralcio della norma in questione e garantire davvero il diritto alla salute e alle cure dei detenuti.“ .

    Abbiamo chiesto alle/ai deputate/i di presentare emendamento (il termine per la presentazione degli emendamenti scade il 27 aprile).

    Leggi qui il testo completo dell’Appello

    la pagina web dedicata IO DIGIUNO

  • Panni e prostituzione. Emendamenti al nuovo regolamento di Polizia Urbana

    Ho presentato questa mattina due emendamenti al Regolamento di Polizia Urbana in approvazione oggi in Consiglio Comunale, entrambi cassativi.

    Panni stesi

    Il primo si propone di rimuovere il divieto, previsto dal nuovo regolamento, di stendere biancheria e panni “alle finestre e ai balconi che prospettano sulle vie all’interno dei centri abitati“. La motivazione è semplice: pur riconoscendo che in astratto la problematica potrebbe anche interessare un centro storico patrimonio dell’UNESCO come quello di Ferrara, non mi ricordo “emergenze panni” in giro per le vie monumentali della città tali da motivare tale intervento. Ed anche in commissione non è stato dato alcun riscontro in questo senso. E’ un divieto che assomiglia tanto – troppo – alle disposizioni di Silvio Berlusconi prima di Genova 2001. Poi la previsione di comprendere tutti i centri abitati del Comune rende evidente non solo l’assurdità della norma così scritta, in contrasto col buon senso comune, ma anche la sua inapplicabilità. Rimango disposto, in caso di effettive situazioni problematiche relativi all’esposizione della biancheria, a approvare provvedimenti più mirati, ma al momento il divieto sembra solo un regalo ai produttori di asciugatrici.

    Prostituzione

    La norma prevista dall’art. 41 del nuovo regolamento è un tentativo di seguire una strada che già altri comuni hanno intrapreso (quello di multare i clienti delle prostitute), che non mi vede concorde. Non solo perchè non mi risulta che laddove tale disposizione è stata assunta, il fenomeno della prostituzione si sia risolto, non solo perchè è giuridicamente discutibile, ma soprattutto perchè risulta negli effetti incoerente con il fine ultimo che si prefigge. Ovvero, come ci è stato detto più volte, la lotta alla tratta di esseri umani. Spingere la prostituzione anche più al buio non aiuta certo chi lavora tutti i giorni per liberare le persone dalla schiavitù, nè chi lavorando sulla strada ha ben poche tutele rispetto alla propria salute, alle violenze, furti, sopraffazione che sono purtroppo corollario della vita anche di chi non è vittima di tratta. Non lo dico io, lo dicono piani, programmi e rapporti dei principali organismi internazionali, e lo dicono le associazioni che si occupano, anche a Ferrara, di questi temi. Paradossalmente poi, il prevedere le multe su tutto il territorio del comune, disarma anche il Sindaco dal poter emettere ordinanze puntuali per gestire il fenomeno rispetto a spazi e tempi più definiti. E l’unica cosa certa è che non sarà grazie ad un Regolamento di Polizia Urbana che si risolverà il problema della prostituzione.

  • Disposizioni Anticipate di Trattamento e Testamento Biologico

    Ordine del Giorno sulle Disposizioni Anticipate di Trattamento e Testamento Biologico
    Presto la discussione in Consiglio comunale a Ferrara

    Dichiarazione di Leonardo Fiorentini, consigliere comunale indipendente per Sinistra Italiana:

    Venerdì 25 febbraio ho presentato questo ordine del giorno sulle Disposizioni Anticipate di Trattamento e Testamento Biologico per la discussione in Consiglio Comunale a Ferrara.

    Purtroppo in questo week end il tema del fine vita è tornato all’attenzione della stampa non per la presa di coscienza da parte del Parlamento dell’urgenza di un intervento legislativo – che invece è stato ulteriormente rinviato – bensì per la tragica decisione di Fabiano Antoniani di recarsi in Svizzera per porre fine con dignità alle sofferenze di un “inferno di dolore”, senza che il suo appello al Presidente della Repubblica abbia avuto nemmeno un cenno di risposta.

    Nelle ultime settimane mi sono messo più volte nei panni di Fabo. E tutte le volte mi mancava il respiro. La certezza è solo una: non si possono chiudere gli occhi ancora una volta, il nostro parlamento deve legiferare sul fine vita, subito.

    L’ufficio Stampa

    Ferrara, 27 febbraio 2017

    Ordine del giorno sulle Disposizioni Anticipate di Trattamento e il Testamento Biologico:
    https://www.leonardofiorentini.it/consiglio/2017/02/24/disposizioni-anticipate-trattamento-testamento-biologico/

    Ecco il testo approvato dal consiglio comunale.

  • Carcere: più fondi per le attività del Garante

    Carcere: più fondi per le attività del Garante
    Con l’emendamento dei consiglieri Baraldi (PD) e Fiorentini (Indipendente per Sinistra Italiana) il fondo passerebbe da 500 a 5000 euro.

    E’ stato presentato dai consiglieri Ilaria Baraldi (PD) e Leonardo Fiorentini (Indipendente per Sinistra Italiana) un emendamento al bilancio di previsione 2017/19 del Comune di Ferrara volto a reperire nuove risorse per le attività del garante dei detenuti.

    Si tratta – spiega Fiorentini – di un piccolo emendamento che non va ad incidere sull’attuale compenso del Garante, che pure rimane ormai puramente simbolico rispetto all’impegno del ruolo, ma che si prefigge di aumentare le risorse a disposizione del garante per iniziative non solo di sensibilizzazione ma anche di intervento diretto in attività di educazione, socializzazione e formazione professionale all’interno del carcere di Ferrara. Nell’ultima relazione il garante uscente Marighelli aveva illustrato al consiglio come i pochi fondi a sua disposizione (500 euro, che ora vogliamo portare a 5000) aveva acquistato la vernice per far verniciare ai detenuti alcune pareti del luogo in cui vivono e le marche da bollo per i diplomi dei carcerati che avevano seguito corsi di istruzione durante la detenzione. Mi piacerebbee se riuscissimo a rendere possibile ritinteggiare l’intero carcere entro al fine del mandato, e magari permetterci qualche diploma in più…

    Per la consigliera Ilaria Baraldi “il ruolo del garante è determinante per la diffusione della cultura della tutela dei diritti delle persone detenute. In essa rientra appieno l’idea che il tempo passato in carcere debba essere un tempo utile al detenuto, nella logica rieducativa e non solo punitiva, attraverso un percorso di cambiamento che renda efficace il suo reinserimento. I dati confermano che più il detenuto è occupato in attività formative e laboratori che lo aiutino ad acquisire nuove competenze, minori sono le probabilità che torni a delinquere perché maggiori saranno gli strumenti che avrà per affrontare il suo rientro nella comunità.” Per Baraldi infine “l’attività del garante serve, da un lato, a raccontare fuori quello che accade dentro al carcere, dall’altro a portare in carcere idee, attività, persone, volontari per uno scambio continuo che confermi il carcere come una parte della città.

    L’emendamento sarà ora oggetto di vaglio tecnico dell’ufficio Ragioneria e del Collegio dei Revisori per poi approdare al voto del Consiglio nella sessione di bilancio che avrà inizio lunedì 27 febbraio.

    L’ufficio Stampa

    Ferrara, 22 febbraio 2017

    Aggiornamento del 1 marzo 2017

    Emendamento approvato con 20 voti a favore (SI, FC e PD) e 5 astensioni (M5S). Contrari Forza Italia, Lega Nord, Fratelli d’Italia, GOL.

  • Canile: presentato emendamento al Bilancio dopo il bando andato deserto

    Canile: presentato emendamento al Bilancio dopo il bando andato deserto
    20mila euro in più proposti dai consiglieri Fiorentini (Indipendente SI) e Bertolasi (PD)

    E’ andato deserto, lunedì scorso, il bando per l’assegnazione della gestione del Canile Municipale per il 2017. Condizione questa che lascia grandissima incertezza sulle sorti di un servizio che le amministrazioni comunali sono tenute, per legge, a fornire e che sul mercato non ha trovato riscontro da parte di nessuno, compresa l’associazione (AVEDEV) che da quasi 30 anni gestisce il canile anche grazie alla propria capacità di autofinanziarsi.

    Vista la situazione, e la necessità di dare anche garanzie ai lavoratori che vi lavoreranno, i consiglieri comunali Leonardo Fiorentini (indipendente per Sinistra Italiana) e il consigliere Davide Bertolasi (PD) hanno presentato ieri un emendamento al Bilancio di previsione 2017 che stanzia ulteriori 20.000 euro per la gestione del Canile.

    Si tratta di 20.000 euro veri, a differenza di altri emendamenti intrisi di demagogia e opportunisti presentati dall’opposizione, trovati andando a spulciare le voci del bilancio comunale una per una” commenta Fiorentini che aveva presentato nelle settimane scorse un’interpellanza che aveva messo in evidenza la criticità della situazione della gesione del Canile. “Sono risorse – continua Fiorentini – che permettono di dare un minimo orizzonte di sicurezza alla gestione del canile, nell’augurio che, a seguito della regolare gara che andrà ora ripetuta, il gestore – vecchio o nuovo che sia – abbia le risorse per riuscire a renderla sostenibile anche economicamente. Per adesso va ringraziata AVEDEV che responsabilmente ha continuato a prendersi cura dei cani ospiti accettando le ripetute proroghe, pur nelle evidenziate difficoltà di copertura dei costi.”

    Per Davide Bertolasi “con questo emendamento vogliamo tutelare maggiormente un servizio, come quello del canile, che da sempre è un fiore all’occhiello per il nostro comune. Occorrono sicuramente maggiori risorse per mantenere standard qualitativi elevati, per la vita dei nostri amici a quattro zampe, che non hanno ancora avuto la fortuna di trovare una famiglia. Sarebbe bellissimo non aver più bisogno del canile, ma sebbene il fenomeno del randagismo sia sensibilmente in diminuzione, non si può ancora dire estinto. In questi 28 anni AVEDEV ha svolto un lavoro superlativo e per questo vanno ringraziati“.

    L’emendamento sarà ora oggetto di vaglio tecnico dell’ufficio Ragioneria e del Collegio dei Revisori per poi approdare al voto del Consiglio nella sessione di bilancio che avrà inizio lunedì 27 febbraio.

    Aggiornamento del 1 marzo 2017

    Emendamento approvato con 16 voti a favore (SI e PD) e 4 astensioni (Maresca, Vitelletti PD, Balboni FdI, Rendine Gol) Non hanno partecipato al voto i gruppi consiliari di Ferrara Concreta, Forza Italia, Lega Nord e Movimento 5 Stelle e il consigliere Talmelli (PD).

  • Onori senza oneri

    Dopo aver contestato l’istituzione della Tassa di Soggiorno, senza che il tessuto economico cittadino – pur ampiamente sollecitato – abbia nemmeno provato a dare un’alternativa percorribile per il finanziamento delle mostre di Ferrara Arte, ora Ascom chiede una cabina di regia. Ovvero vorrebbe in qualche modo avere voce in capitolo sulla destinazione di quelle risorse.
    Risorse che hanno consentito al Comune, lasciato solo nell’onere, di garantire un’offerta espositiva di alto livello qualitativo e quantitativo, come dimostrato dal successo delle ultime due mostre.
    Oggi che è evidente a tutti che la Tassa di Soggiorno non ha influito sulle presenze, cosa vuole Ascom? Onori senza oneri? O forse intercettare qualche spicciolo?
    Il Comune non ha mai rifiutato il confronto, anzi l’ha sempre stimolato. Ma per confrontarsi servono idee e risorse.

    E poi ci saranno oneri e onori.

  • Abusivo chi?

    Oggi su il Resto del Carlino è stato pubblicato un articolo a firma di Stefano Lolli in cui in soldoni mi si chiede conto della mia “non appartenenza” a Sinistra Italiana.

    E’ evidente che chi si sorprende del mio mancato tesseramento a Sinistra Italiana era molto distratto alle scorse elezioni (forse perchè impegnato a dar vita e sostenere una lista contro il candidato Tiziano Tagliani) quando mi candidai nella lista di SEL come indipendente, chiarendolo esplicitamente prima dell’accettazione della candidatura anche alla segretaria provinciale di allora e poi pubblicamente durante tutta la campagna elettorale. E così non ho mai preso la tessera di SEL, neanche con la quota agevolata per i “disoccupati” (come curiosamente fatto da altri). Nonostante questo – a differenza di altri amministratori di questa città – ho contribuito puntualmente al partito che mi ha eletto con una quota delle indennità percepite, nonostante i regolamenti interni di SEL mi “esentassero” dall’obbligo.
    La mia etica politica mi fa apparire corretto, iniziato un mandato istituzionale da indipendente, terminarlo come tale. Comprendo però che in un mondo composto da gattopardi, trasformisti e saltapoltrona questa possa apparire un’eresia.

    Sicuramente appare incomprensibile a chi oggi mi contesta di non essere iscritto a Sinistra Italiana, quando sino a ieri mi accusava proprio della “scellerata” scelta (compiuta peraltro in accordo con i vertici nazionali, regionali e provinciali di SEL) di rinominare il gruppo in Sinistra Italiana (sigh!), riteneva “il passaggio da Sel a Sinistra Italiana un’operazione ridicola” (sigh!) e che giusto a fine novembre ha fondato un comitato di sostegno al Sì al referendum costituzionale (sigh!).

    Giudichino oggi i lettori (e gli elettori nel 2019) chi è più abusivo, nella sinistra e nella maggioranza che governo questa città, fra il sottoscritto e il responsabile politico – giusto per dirne 4 – del Piano Regolatore Generale che ha distrutto la campagna periurbana della città Unesco lasciandoci in eredita quasi 8.000 alloggi sfitti, un intero comparto economico al collasso e intere aree della città da riqualificare, il Palaspecchi, la metropolitana di superficie (il cui progetto quest’anno diventa maggiorenne) e l’Ospedale di Cona.