Incontro con Gaetano Sateriale
Gaetano Sateriale intervistato da
Stefano Lolli, Carlino Ferrara
Ruggero Veronese, Estense.com
Sergio Gessi, Ferraraitalia.it
Marcello Pradarelli, La Nuova Ferrara
Stefano Ravaioli, Telestense
Prima iniziativa: Cerchiamo di leggere la realtà ferrarese attraverso tre incontri pubblici con i sindaci degli ultimi 31 anni: 16 anni di Roberto Soffritti, 10 anni di Gaetano Sateriale e 5 di Tiziano Tagliani. Evidenziando gli aspetti centrali, positivi e negativi, che hanno caratterizzato il loro mandato e cercando di leggere come è cambiata Ferrara negli ultimi 6 lustri nelle dinamiche sociali, politiche, economiche, relazionali, di qualità di vita, ecc.
Incontro con Roberto Soffritti
Roberto Soffritti intervistato da
Stefano Lolli, Carlino Ferrara
Marco Zavagli, Estense.com
Sergio Gessi, Ferraraitalia.it
Stefano Scansani, La Nuova Ferrara
Stefano Ravaioli, Telestense
Prima iniziativa del Think Tank Pluralismo e Dissenso: Cerchiamo di leggere la realtà ferrarese attraverso tre incontri pubblici con i sindaci degli ultimi 31 anni: 16 anni di Roberto Soffritti, 10 anni di Gaetano Sateriale e 5 di Tiziano Tagliani. Evidenziando gli aspetti centrali, positivi e negativi, che hanno caratterizzato il loro mandato e cercando di leggere come è cambiata Ferrara negli ultimi 6 lustri nelle dinamiche sociali, politiche, economiche, relazionali, di qualità di vita, ecc.

Come dire no alle spese militari
Anche quest’anno Rete Lilliput Ferrara propone di aderire ALLA CAMPAGNA OSM (OBIEZIONE ALLE SPESE MILITARI).
UN’AZIONE SEMPLICE PER UN GESTO CONCRETO DI PACE.
Mai come oggi la campagna assume un significato particolare: il nostro Paese sta sopportando ripetute e pesantissime manovre economiche che colpiscono con misure mai viste prima d’ora la parte più debole della popolazione e le spese sociali, mentre tocca in maniera irrisoria l’ammontare delle SPESE MILITARI. Tutto questo è assolutamente inaccettabile e oggi l’adesione alla campagna rappresenta l’occasione per manifestare il rifiuto di questa logica e pretendere a voce alta che i sacrifici siano equamente distribuiti e coinvolgano con drastici tagli la produzione e il commercio delle macchine da guerra
Con i contributi raccolti dalla rete di Ferrara viene finanziato il progetto “Adopt Srebrenica”. Nel maggio scorso peraltro Srebenica è stata sconvolta da una catastrofica alluvione che ha spazzato via anni di sacrifici e progressi. I nostri fondi sono sempre stati fondamentali per l’attività del progetto, ora, dopo l’alluvione lo sono ancora di più.
Campagna di Obiezione alle Spese Militari per La Difesa Popolare Nonviolenta
La Campagna di Obiezione alle Spese Militari per La Difesa Popolare Nonviolenta si pone i seguenti obiettivi:
- Riduzione delle spese militari a favore delle spese sociali
- Cambiamento del sistema di difesa offensivo attuale in un modello difensivo non armato e nonviolento (Difesa Popolare Nonviolenta)
- Approvazione di una legge per l’opzione fiscale, ovvero la possibilità per ogni cittadino
- di devolvere la parte delle tasse pagate allo Stato per il militare, per un modello di difesa non armato e nonviolento.
Alla campagna Osm può aderire qualsiasi cittadino/a che vuole concorrere alla costruzione di un’alternativa alla difesa armata e perché lo Stato costruisca percorsi coerenti per la Pace. Negli ultimi anni le spese militari sono in costante aumento e occorre cambiare modello di difesa e operare perché la Pace non sia pensata solo durante e dopo i conflitti, perchè la difesa non rimanga in mano solo ai militari, perchè lo Stato crei apparati per la Pace e un modello di difesa nuovo che difenda non gli interessi economici, ma le persone e la democrazia di un territorio
Le forme di adesione sono diverse, fra queste anche l’obiezione di coscienza totale con relativo procedimento di fronte alle commissioni tributarie, quella che viene proposta a Ferrara è la più facile da realizzare.
Il nodo locale di Ferrara, in contatto con la Fondazione Langer) ha confermato la scelta di sostenere anche quest’anno il progetto di pace “Adopt Srebrenica”, seguito dalla stessa Fondazione, che ha come obiettivo l’aggregazione dei giovani di Srebrenica delle diverse etnie presenti sul territorio, attraverso la diffusione di una cultura di gestione nonviolenta dei conflitti. Questa scelta consente alla Fondazione Langer di avere una continuità anche economica a sostegno del progetto e al territorio ferrarese di consolidare un legame con Srebrenica che dura da anni.
Il progetto ADOPT SREBRENICA
Srebrenica è stata per molto tempo una città internazionale, con una vita culturale intensa, con relazioni tra etnie diverse che si svolgevano quotidianamente. Poi la guerra ha portato via… molto.
Sono ancora visibili le tracce della guerra sulle case, la divisione persistente tra i gruppi, il dolore ancora impresso sui volti delle persone, dei bambini ….
Per intervenire su questa situazione è nato Il progetto “Adopt Srebrenica”, è un’iniziativa avviata nel luglio 2005 dalla Fondazione Alexander Langer di Bolzano e dall’associazione Tuzlanska Amica.
Per perseguire gli obiettivi del progetto la Fondazione Alexander Langer Stiftung ha promosso:
- la nascita a Srebrenica di un Centro di documentazione della memoria, con il contributo decisivo di un gruppo multiculturale di giovani che a Srebrenica che hanno aperto nel settembre 2011 una piccola sede, che ha ottenuto il sostegno attivo del Comune di Bolzano-Archivio storico;
- dal 2007 ogni anno a Srebrenica, la Settimana Internazionale della Memoria, con incontri, laboratori, iniziative culturali, in stretta collaborazione con l’associazione Tuzlanska Amica; dal 2008, per tre edizioni, vi hanno preso parte anche i corsisti del Master per Operatori di Pace e Mediatori internazionali, realizzato dalla Formazione Professionale di Bolzano e l’Università di Bologna, che hanno fatto di Srebrenica e della Bosnia Erzegovina un loro caso di studio e il luogo di una significativa esperienza di stage;
- ogni anno dal 2005 viaggi di studio e di conoscenza in Bosnia e a Srebrenica, in particolare per la partecipazione alla cerimonia di commemorazione e di seppellimento delle vittime del genocidio l’11 luglio, dichiarata dal Parlamento Europeo “giornata internazionale della memoria”;
- un intenso lavoro d’informazione e di formazione alla conoscenza del contesto, dedicato particolarmente a centinaia di giovani ed educatori, con la presentazione di testimonianze, film, video, mostre fotografiche sulla realtà di Srebrenica e della BiH, anche nell’ambito dei progetti di “educazione alla mondialità sostenuti dalla Provincia di Bolzano;
- la costituzione di una rete di collaborazioni, a sostegno del progetto, di decine di giovani e volontari, di istituzioni pubbliche e a associazioni, come nel tempo le Regioni Abruzzo e Trentino Alto Adige-Südtirol, le provincie di Bolzano e Ferrara, i Comuni di Pescara, Venezia, Penne, Caramanico Terme, Cesena, Trieste, l’Aiccre Abruzzo, l’Istituto per le minoranze e autonomie regionali delldell’Eurac di Bolzano, le associazioni Mila/Donnambiente, Sagapò Teatro e Tandem di Bolzano, la rete Lilliput di Ferrara
Tenendo presente che secondo stime del Comune di Srebrenica, in città si contano circa un centinaio di giovani sotto i 25-27 anni, il potere di coinvolgimento del progetto sul territorio è significativo. Il contesto nel quale si inserisce il progetto è davvero difficile, sia dal punto di vista del rientro e permanenza dei profughi a Srebrenica, che dal punto di vista del processo di rielaborazione del recente passato, a livello collettivo. Attualmente il dato più attendibile a proposito della popolazione rientrata, stima intorno alle 6.000 le persone che sono rientrate e vivono stabilmente nella municipalità Per quanto riguarda l’ipotesi di messa in funzione delle strutture termali e dell’impianto di imbottigliamento, che garantirebbero una svolta per il futuro occupazionale dei rientrati a Srebrenica, siamo ad un punto molto delicato.
Il governo della Republika Srpska sta cercando in ogni maniera di far desistere gli investitori che si trovano in uno stato avanzato dei lavori (a inizio estate era prevista l’apertura dell’impianto di imbottigliamento e di una delle strutture ricettive collegate, che insieme avrebbero garantito 100-120 nuovi posti di lavoro) con il preciso scopo di impedire che Srebrenica torni a vivere.
Ci troviamo indubbiamente in una fase cruciale per il futuro del progetto Adopt Srebrenica ..si tratta sempre più della scelta di vita di un gruppo di giovani. Significativa la loro scelta di esporsi in maniera così decisa, con il tentativo di aprire un centro interculturale e di documentazione. Si tratta di un momento in cui il sostegno, a qualsiasi livello, da parte degli amici, gruppi, associazioni e istituzioni della rete italiana, risulta determinante per garantire continuità e prospettive di radicamento sul territorio delle attività fin qui svolte e di quelle in programma.
Come procedere
Nel 2013 la campagna ferrarese ha avuto 143 adesioni e raccolto 3400 euro. Come lo scorso anno, ognuno può destinare all’iniziativa un contributo in denaro (cifra minima 15 euro a testa). Si firma il modello di adesione alla campagna che si trova in allegato (OSM_modulo_2014_ferrara.pdf ), indicando la cifra di contributo al versamento, e la si consegna al referente locale della Rete Lilliput (contattabile a questa e-mail: davide.scagliantiATposte.it) che provvederà ad effettuare un unico versamento e a spedire tutti i moduli al presidente della Repubblica e al coordinamento nazionale OSM.

Il 9 maggio si firma anche a Ferrara per la Campagna sulle 3 leggi
Tre leggi per la giustizia e i diritti. Tortura, carceri, droghe
Il 9 maggio si firma per la Campagna nelle Università di tutta Italia
Bari, Campobasso, Roma, Bologna, Ferrara, Napoli, Milano, Parma, Pescara, Modena, Torino, Trento, Padova, Cassino, Reggio Emilia, Lecce e tante altre città ancora: il 9 maggio 2013, dalle ore 9 alle ore 14, nelle Università di tutta Italia i promotori della Campagna Tre leggi per la giustizia e i diritti. Tortura, carceri, droghe raccoglieranno le firme per le tre proposte di legge di iniziativa popolare depositate lo scorso gennaio in Cassazione. Proposte che costituiscono un vero e proprio programma di governo per ripristinare la legalità nel nostro sistema penale e penitenziario.
A Ferrara l’appuntamento è dalle 9 alle 13 di Giovedì 8 maggio presso il banchetto in Corso Martiri, a fianco del Volto del Cavallo, mentre si puo’ firmare in Comune all’Ufficio Protocollo negli orari di apertura (dal lunedì al venerdì dalle ore 9:00 alle ore 13:00; martedì e giovedì pomeriggio dalle ore 15:00 alle ore 17:00).
La prima, Introduzione del reato di tortura nel codice penale, vuole sopperire ad una lacuna normativa grave. In Italia manca il crimine di tortura nonostante vi sia un obbligo internazionale in tal senso. Il testo prescelto è quello codificato nella Convenzione delle Nazioni Unite. La proibizione legale della tortura qualifica un sistema politico come democratico.
La seconda, Per la legalità e il rispetto della Costituzione nelle carceri, vuole intervenire in materia di diritti dei detenuti e di riduzione dell’affollamento penitenziario, rafforzando il concetto di misura cautelare intramuraria come extrema ratio, proponendo modifiche alla legge Cirielli sulla recidiva, imponendo l’introduzione di una sorta di “numero chiuso” sugli ingressi in carcere, affinché nessuno vi entri qualora non ci sia posto. Insieme alla richiesta di istituzione di un Garante nazionale per i diritti dei detenuti, viene anche proposta l’abrogazione del reato di clandestinità.
Infine la terza proposta, Modifiche alla legge sulle droghe: depenalizzazione del consumo e riduzione dell’impatto penale, vuole modificare la legge sulle droghe che tanta carcerazione inutile produce nel nostro Paese. Viene superato il paradigma punitivo della legge Fini-Giovanardi, depenalizzando i consumi, diversificando il destino dei consumatori di droghe leggere da quello di sostanze pesanti, diminuendo le pene, restituendo centralità ai servizi pubblici per le tossicodipendenze.
Al sito www.3leggi.it la mappa di tutti luoghi dove sarà possibile sottoscrivere le tre proposte, che sono promosse da: A Buon diritto, Acat Italia, L’Altro Diritto, Associazione 21 luglio, Associazione difensori di Ufficio, A Roma, insieme – Leda Colombini, Antigone, Arci, Associazione Federico Aldrovandi, Associazione nazionale giuristi democratici, Associazione Saman, Bin Italia, Cgil, Cgil – Fp, Conferenza nazionale volontariato giustizia, Cnca, Coordinamento dei Garanti dei diritti dei detenuti, Fondazione Giovanni Michelucci, Forum Droghe, Forum per il diritto alla salute in carcere, Giustizia per i Diritti di Cittadinanzattiva Onlus, Gruppo Abele, Gruppo Calamandrana, Il detenuto ignoto, Itaca, Libertà e Giustizia, Medici contro la tortura, Naga, Progetto Diritti, Ristretti Orizzonti, Rete della Conoscenza, Società della Ragione, Società italiana di Psicologia penitenziaria, Unione Camere penali italiane, Vic – Volontari in carcere. (info@3leggi.it)
Vai all’elenco delle città dove si potrà firmare il 9 maggio:
www.3leggi.it/evento/3-leggi-il-9-maggio-si-firma-davanti-alle-universita-di-tutta-italia/
Vai all’elenco dei Comuni dove è possibile firmare negli orari d’apertura degli uffici:
www.3leggi.it/dove-firmare/
Vai all’elenco dei banchetti dove è possibile firmare:
www.3leggi.it/eventi/mese/
Quella non è la mia città
Oggi abbiamo avuto la prova che la crudeltà umana può non avere limiti, anche in un paese ed in una città che si definiscono civili.
Nel commentare la vergognosa azione di stamattina da parte del COISP a “sostegno” dei 4 poliziotti che hanno ucciso Federico Aldrovandi, non si può tralasciare il merito della questione; ovvero il fatto che quei 4 agenti di polizia siano stati condannati perchè “posero in essere una azione repressiva estrema e inutile nei confronti di un ragazzo che si trovava da solo, in stato di visibile alterazione psicofisica, errando gravemente nella valutazione dei limiti fattuali” (dalla sentenza della Corte di Cassazione) e che debbano scontare la pena residua di 6 mesi perchè “non è dato registrare un atto concreto, atto a indicare una effettiva comprensione della vicenda delittuosa” e “presa di distanza dalla stessa; nessuna manifestazione esplicita e concreta di resipiscenza; non un gesto anche solo simbolico nei confronti della vittima o dei suoi familiari, cui peraltro il risarcimento è stato pagato solo dallo Stato; non un gesto di riparazione sociale, e tanto meno di ricordo manifesto e di monito rispetto ai ripetersi di simili comportamenti da parte di altri” (dalla sentenza del Tribunale di Sorveglianza di Bologna).
Ma il punto più becero della vicenda è il veder sacrificato quel minimo di umanità che dovrebbe albergare in ognuno di noi (anche nei dirigenti di un sindacato di polizia) di fronte alla ricerca di notorietà e fama. Manifestare per l’impunità dei propri colleghi proprio sotto le finestre degli uffici in cui lavora la madre della vittima, prendere a male parole il Sindaco della Città sceso per invitare i manifestanti ad allontanarsi di qualche metro, ed infine costringere Patrizia Moretti a scendere in strada con la foto del figlio martoriato sul tavolo dell’obitorio, qualifica i dirigenti e gli attivisti del COISP, i parlamentari e gli ex parlamentari scesi in piazza con loro per quello che sono.
Esprimo la solidarietà a Patrizia, Lino, Stefano e agli amici di Federico, ma ringrazio anche il Sindaco di Ferrara Tiziano Tagliani che oggi, scendendo in piazza Savonarola, ha esplicitato che questa Città, la mia Città, non assiste muta al vilipendio della giustizia e dell’umanità.
Leonardo Fiorentini
Consigliere Circoscrizione 1

Sit in di solidarietà con la Famiglia Aldrovandi
Questa mattina, 27 marzo, il sindacato di polizia Coisp, che continua a solidarizzare con i quattro agenti riconosciuti colpevoli in via definitiva della morte di Federico Aldrovandi, ha manifestato provocatoriamente sotto le finestre dell’ufficio di Patrizia Moretti in Comune. I pochi partecipanti hanno verbalmente aggredito il sindaco di Ferrara, Tiziano Tagliani, colpevole di aver chiesto loro di allontanarsi da quel luogo, invitandolo ad andarsene. Solo dopo l’arrivo di Patrizia Moretti in piazza, i manifestanti si sono allontanati.
Venerdì ci riappropriamo di una piazza che è della città con un sit in di solidarietà alla famiglia Aldrovandi, senza bandiere e striscioni. Con le nostre facce e la nostra dignità.
Associazione Federico Aldrovandi
L’appuntamento è alle 18 in Piazza Savonarola, a Ferrara.
L’evento su Facebook: https://www.facebook.com/events/437250359696433/