
Panni e prostituzione. Emendamenti al nuovo regolamento di Polizia Urbana
Ho presentato questa mattina due emendamenti al Regolamento di Polizia Urbana in approvazione oggi in Consiglio Comunale, entrambi cassativi.
Panni stesi
Il primo si propone di rimuovere il divieto, previsto dal nuovo regolamento, di stendere biancheria e panni “alle finestre e ai balconi che prospettano sulle vie all’interno dei centri abitati“. La motivazione è semplice: pur riconoscendo che in astratto la problematica potrebbe anche interessare un centro storico patrimonio dell’UNESCO come quello di Ferrara, non mi ricordo “emergenze panni” in giro per le vie monumentali della città tali da motivare tale intervento. Ed anche in commissione non è stato dato alcun riscontro in questo senso. E’ un divieto che assomiglia tanto – troppo – alle disposizioni di Silvio Berlusconi prima di Genova 2001. Poi la previsione di comprendere tutti i centri abitati del Comune rende evidente non solo l’assurdità della norma così scritta, in contrasto col buon senso comune, ma anche la sua inapplicabilità. Rimango disposto, in caso di effettive situazioni problematiche relativi all’esposizione della biancheria, a approvare provvedimenti più mirati, ma al momento il divieto sembra solo un regalo ai produttori di asciugatrici.
Prostituzione
La norma prevista dall’art. 41 del nuovo regolamento è un tentativo di seguire una strada che già altri comuni hanno intrapreso (quello di multare i clienti delle prostitute), che non mi vede concorde. Non solo perchè non mi risulta che laddove tale disposizione è stata assunta, il fenomeno della prostituzione si sia risolto, non solo perchè è giuridicamente discutibile, ma soprattutto perchè risulta negli effetti incoerente con il fine ultimo che si prefigge. Ovvero, come ci è stato detto più volte, la lotta alla tratta di esseri umani. Spingere la prostituzione anche più al buio non aiuta certo chi lavora tutti i giorni per liberare le persone dalla schiavitù, nè chi lavorando sulla strada ha ben poche tutele rispetto alla propria salute, alle violenze, furti, sopraffazione che sono purtroppo corollario della vita anche di chi non è vittima di tratta. Non lo dico io, lo dicono piani, programmi e rapporti dei principali organismi internazionali, e lo dicono le associazioni che si occupano, anche a Ferrara, di questi temi. Paradossalmente poi, il prevedere le multe su tutto il territorio del comune, disarma anche il Sindaco dal poter emettere ordinanze puntuali per gestire il fenomeno rispetto a spazi e tempi più definiti. E l’unica cosa certa è che non sarà grazie ad un Regolamento di Polizia Urbana che si risolverà il problema della prostituzione.
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Affermo che, anche con le nuove disposizioni legislative, le Ordinanze Sindacali ed i Regolamenti di Polizia Urbana devono essere conformi ai principi generali dell’Ordinamento, secondo i quali la prostituzione su strada non può essere vietata in maniera vasta ed indeterminata. Di conseguenza, i relativi verbali di contravvenzione possono essere impugnati in un ricorso. In più per le medesime ragioni, i primi provvedimenti suddetti non possono essere emessi per problematiche permanenti ed i secondi non possono riguardare materie di sicurezza e/o ordine pubblico.