Piano Casa: quali le conseguenze a Ferrara?
Ho protocollato in data odierna la prima interpellanza da consigliere dei Verdi in Circoscrizione 1 sugli effetti della deliberazione 91/2009 della Regione Emilia Romagna recante il titolo “GOVERNO E RIQUALIFICAZIONE SOLIDALE DEL TERRITORIO“. L’interpellanza trae spunto da un intervento pubblico dell’assessore all’Urbanistica della precedente legislatura Raffaele Atti, il quale metteva in luce alcuni aspetti della normativa regionale – che traduce l’accordo Governo-Regioni sul cosiddetto “Piano Casa” di Berlusconi – che potevano mettere in discussione la possibilità di intervento da parte dei Comuni, in particolare di quelli in fase di rinnovo, e quindi la loro stessa potestà pianificatoria.
Se da un lato è da apprezzare il tentativo delle regioni di depotenziare gli effetti sul territorio del Piano Casa di Berlusconi, limitandone fortemente gli ambiti di intervento e salvaguardando i centri e gli insediamenti storici, dall’altro lato vi sono aspetti, come la genesi stessa dell’iniziativa o come quelli messi un luce qualche settimana fa da Atti, che non possono non preoccupare. Per questo ho chiesto quali siano stati gli eventuali contatti intervenuti tra l’Amministrazione comunale e la Regione e soprattutto se gli uffici comunali stiano procedendo ad una verifica dell’impatto della nuova normativa nella nostra Circoscrizione ed in tutta la città.
Se infatti fosse confermato, così come pare il termine perentorio di 60g per escludere l’applicabilità delle norme sugli interventi di ampliamento e su quelli di demolizione e ricostruzione in relazione a immobili specifici o ambiti del proprio territorio, come recita la legge, “per ragioni di ordine urbanistico, edilizio, paesaggistico, ambientale e culturale ovvero stabilire limiti differenziati in ordine alle possibilità di ampliamento accordate da detti articoli, in relazione alle caratteristiche proprie dei singoli ambiti e del diverso loro grado di saturazione edilizia” sarebbe urgente una ricognizione dell’effettivo campo d’applicazione e l’assunzione di un provvedimento consiliare urgente onde evitare che un provvedimento che potrebbe anche avere positivi effetti sull’efficienza energetica e la qualità del costruito, non si tramuti in un aumento incontrollato e incontrollabile di cubatura nel perimetro urbano.
Peraltro vi sono anche interessanti opportunità che si potrebbero aprire, a seconda dell’interpretazione della norma, in particolare per quel che riguarda gli edifici già definiti incongrui all’interno del Centro Storico di Ferrara che potrebbero essere finalmente delocalizzati liberando aree e spazi – non più edificabili – all’uso pubblico.
Da scaricare, in formato pdf:
Interpellanza del consigliere Fiorentini: piano_casa
Lettera aperta del precedente assessore all’urbanistica: estensecom-piano-casa-atti-scrive-ad-errani-versione-stampabile
Deliberazione 91/2009 del consiglio regionale: governo_territorio_2009