
Intervento sul Bilancio consuntivo 2016 dell’Istituzione Scuola
Devo confessare che sono molto in imbarazzo nell’intervenire su questo bilancio consuntivo dell’Istituzione Scuola del 2016.
Per tre motivi.
Il primo motivo, recente e del tutto inaspettato, è l’assenza oggi dell’assessora all’approvazione della delibera del bilancio consuntivo dei servizi di propria principale competenza. Ovvero al momento in cui si da conto delle politiche e delle azioni intraprese dall’amministrazione, in questo caso nella forma Istituzione, sotto la propria responsabilità. Non è la prima volta che succede nel corso di questo mandato. E proprio per questo, senza nulla togliere alla presenza del Presidente dell’Istituzione, la trovo un’assenza grave, irrispettosa nei confronti dei colleghi di giunta, dei consiglieri, di maggioranza e di opposizione e quindi di tutti i cittadini.
Resta che ci è impossibile oggi un confronto con chi ogni giorno segue le politiche educative e scolastiche per conto dell’amministrazione comunale. Non credo peraltro sia un’assenza dovuta alle imbarazzanti notizie uscite oggi sulla stampa locale – pur subito smentite dagli organi nazionali di MDP – rispetto al nuovo presunto coordinatore locale della forza politica a cui ha recentemente deciso di aderire.
A questo però è legato il secondo motivo, tutto politico, di imbarazzo per me.
Peccato che l’assessora non sia qui, perché le avrei semplicemente chiesto chi rappresenta. Questo gruppo consiliare non credo l’abbia mai rappresentato, anche nella sua denominazione originale. E parlo di rappresentanza e condivisione nelle politiche applicate direttamente dall’assessorato, come del mancato contributo politico alla dialettica di giunta rispetto al governo complessivo della città. Non solo rispetto alla forza politica ma più in generale rispetto alla sinistra di questa città. Finché è stato nelle mie disponibilità, ho favorito le condizioni perché venisse impedito a personaggi politicamente incompatibili, certamente con me, credo anche con questa maggioranza, di assumere un ruolo decisionale all’interno della forza politica che rappresentavo e che rappresento. Oggi, a quanto ne so, non è ancora giunta alcuna smentita diretta rispetto al legame fra l’assessora e l’ex Sindaco di Ferrara, corresponsabile politico del Palazzo degli Specchi, del Piano Regolatore che ha distrutto la campagna periurbana e ci ha consegnato migliaia di alloggi vuoti ed un settore edilizio al collasso e della collocazione del nuovo Ospedale a Cona, giusto per citarne tre. E questo, per me, ma credo anche per altri, è un grosso problema. E non è, sia chiaro, un problema di rapporto con MDP che è una forza politica con la quale il sottoscritto ed il gruppo consiliare che rappresento ha interesse ad aprire dialogo, confronto e anche collaborazione. Ma con quei personaggi, che a prescindere da qualsiasi pensiero politico, passano da una parte all’altra pensando solo a salvaguardare sé stessi.
Il terzo motivo di imbarazzo è tutto amministrativo. Ci ritroviamo, per il secondo anno consecutivo, con un bilancio dell’istituzione in avanzo. Ed ovviamente il problema non è l’essere in avanzo in sé, bensì l’entità di questo. 1,8 milioni di euro di avanzo libero nel 2016, su un bilancio complessivo di competenza di 25 milioni fanno un avanzo, libero, che arriva a rappresentare oltre il 7% del bilancio (5% considerando l’avanzo accantonato dall’anno scorso). Quasi il doppio del dividendo di Hera. Ora il problema è proprio qui. Capisco le novelle frequentazioni (o del futuro molto prossimo) dell’assessora, ma i servizi scolastici non sono una spa. Noi infatti raccogliamo i soldi dei cittadini-utenti di quei servizi, aggiungiamo una quota – 5,5 milioni se non ricordo male (vuol dire che l’avanzo libero rappresenta oggi quasi metà del contributo del comune all’Istituzione), e forniamo appunto servizi, alcuni a pagamento, altri no.
Fondamentalmente da due anni abbiamo, per una serie di ragioni, in primis la nuova ISEE e il secondo processo di esternalizzazioni dei servizi scolastici, raccolto di più e speso di meno un avanzo strutturale di 1 milione di euro. E, riguardato velocemente il bilancio triennale, a dati endogeni ed esogeni invariati, replicabile da qui al 2019.
In commissione, a domanda, credo del consigliere Fornasini, l’assessora ha risposto che “si sta valutando”. Ora, detta come va detta, è davvero imbarazzante venire a sapere che chi ha la responsabilità politica di un servizio fondamentalmente non sappia ancora cosa farsene non solo dell’avanzo del 2016, ma anche di gran parte quello del 2015. Sarò di vecchia scuola ma, al netto di tutte le comprensibili prudenze di bilancio, se si hanno disponibilità di risorse – e si hanno idee – queste si usano. Si può decuplicare l’investimento in manutenzione ordinaria delle scuole e dei loro giardini, si possono diminuire le tariffe, si possono offrire maggiori aperture dei servizi per le famiglie, si possono aumentare i posti ai nidi e alle materne comunali, si possono investire in maggiore qualità di ciò che esce dalle mense oppure – dico quasi una cosa blasfema – venuto a mancare la principale motivazione, ovvero la mancanza di risorse, si può – se davvero vogliamo ragionare al di fuori delle ideologie – ripensare al processo di esternalizzazione che ha scaricato sui lavoratori, in termini di stipendi più bassi, i risparmi dell’amministrazione. Insomma, di cose se ne possono fare tante. Ed io fra queste preferirei offrire maggiori e nuovi servizi visto che finalmente, anche grazie ad una ritrovata equità contributiva, abbiamo le risorse per pensarli e realizzarli. Purtroppo però, sino ad oggi, c’è solo assenza e silenzio.
Per queste ragioni non parteciperò al voto su questo bilancio, uscendo dall’aula, e nel contempo chiedo al Sindaco e a tutta la maggioranza di aprire un confronto serio su questioni che non mi paiono più rimandabili.