• Alimentazione

    Basta robaccia nei nostri piatti. Un’agricoltura a KM ZERO, sociale, biologica e di qualità, per gli agricoltori in campagna e per gli orti in città.

    La Regione Emilia Romagna è stata fra le prime a dotarsi di una legge che promuovesse le mense biologiche nelle scuole. Però non ancora tutti i comuni e tutte le scuole assicurano agli studenti un pasto sicuro e buono.

    E’ solo un aspetto, quello della refezione scolastica, che interessa lo sviluppo di un’agricoltura di qualità, che investa sul biologico, sulle produzioni tipiche e sul ruolo sociale delle aziende, piccole o grandi che siano.

    E’ fondamentale, in pianura come in collina, il ruolo degli agricoltori nella tutela del territorio e nel tessuto sociale delle comunità. Per questo l’agricoltura va sostenuta e vanno incentivate tutte le forme di attività che, come l’accorciamento della filiera, aiutano i nostri contadini a mandare avanti la loro azienda, integrandone il reddito. La vendita in azienda, i mercatini, ma anche l’agriturismo, la piccola cogenerazione con gli scarti agricoli, la produzione di energia fotovoltaica sui tetti di capannoni e stalle.

    Orti in città
    Vanno inoltre incentivati gli orti cittadini. Che siano quelli degli anziani nei Centri Sociali, quelli familiari nei giardini di casa, o quelli collettivi in aree concesse gratuitamente dai comuni.

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