
Cariparma, Paglia invita alla cautela «No alla cessione senza condizioni»
Cariparma, Paglia invita alla cautela «No alla cessione senza condizioni»
DECRETO SALVABANCHE Per la Cassa di Ferrara è stato un provvedimento improvvido. Non ha risolto i guai e ha aperto il dramma dei risparmiatori Il deputato Sel dopo un incontro con i sindacati: «Va preteso un piano»
Il Resto del Carlino del 30/11/2016 ed. Ferrara –
« ATTENZIONE a non farsi prendere dall’euforia, per l’eventuale cessione a Cariparma: bisogna pretendere, sin d’ora, un piano industriale e non dimenticare che dietro c’è un gruppo straniero, Credit Agricole». Giovanni Paglia, deputato di Sel, ha incontrato ieri i sindacati di Carife. Non sarà, la sua, una forma di protezionismo? «Il mio timore è che una cessione senza condizioni possa comportare ripercussioni per i lavoratori, senza risolvere minimamente i problemi dei risparmiatori. Chi acquista Carife, come le altre tre ‘good bank’, vuol farlo senza spendere un solo euro, di fatto per fare un favore a Bankitalia e governo. In cambio potrebbe pretendere mano libera». Lei ha presentato varie interrogazioni e proposte di emendamento: che idea si è fatto? «Non parlo del passato, ma partendo dal ‘decreto salvabanche’ posso dire che l’inserimento di Ferrara è stato inspiegabile. Non ha risolto i guai della banca che era in commissariamento, ed ha aperto il dramma dei risparmiatori. Non solo: quell’intervento è stato come accendere alberelli in una foresta, quella del sistema bancario. Se non li spegni in fretta, e non è stato fatto, si incendia tutto. Come puntualmente è avvenuto». Il deputato Il deputato Giovanni Paglia Giovanni Paglia con il consigliere con il consigliere comunale comunale Leonardo Leonardo Fiorentini Fiorentini Spegnere cosa significa, per Carife? «Risolvere la situazione quando era possibile. Ed era possibile. Basta vedere la soluzione adottata per CariCesena, che ricalca quella che era stata approvata nel luglio 2015 dall’assemblea di Carife». C’era il veto dell’Europa. «Non ne sarei così sicuro. Con una battuta, penso piuttosto che, volente o nolente, il ministro Boschi non tollerasse che qualcuno avesse un trattamento migliore di quello previsto per Popolare dell’Etruria». Il Financial Times dice che la vittoria del No aggraverebbe la crisi di 8 banche, tra cui Carife. «Io non lo credo, perchè non immagino un vuoto di autorità poli” tica in Italia. Ma è evidente che in quest’anno non c’è stata una sola cosa. nella vicenda delle banche, che sia filata nel verso giusto». Pensiamo ai risparmiatori. Azionisti azzerati, obbligazionisti esclusi in modo bizzarro dai rimborsi. «Penso ai mille ferraresi, cointestatari dei ‘bond’, che al momento non possono accedere al risarcimento automatico: è assurdo. Ho presentato personalmente due emendamenti, appoggiati all’unanimità da tutte le forze presenti in Commissione Bilancio, e poi giudicati inammissibili. Adesso bisogna aspettare il decreto ‘milleproroghe’ del governo, che arriverà a fine anno. E sperare che ci sia anche la proroga della scadenza per le domande di rimborso». Insomma, un ‘decreto salvabanche’ da bocciare. «Peggio, è stato un vero disastro. Con un finale di partita inquietante. Se nessuno pagherà un euro per Carife e le altre tre ‘good bank’, come succederà, scatterà la garanzia della Cassa Depositi e Prestiti da 1 miliardo e 600milioni di euro a favore delle banche che hanno finanziato la risoluzione. Sorrido, pensando a chi vicino al governo diceva che con quel decreto si era fatto Bingo, e che lavoratori e risparmiatori dovevano solo dire grazie».
IL NEGOZIATO con Cariparma ‘mediato’ dal Fondo Interbancario. Le prospettive per i lavoratori, la situazione dei risparmiatori. Ad un anno dal decreto salvabanche, ma soprattutto nei giorni in cui sembra stringersi la trattativa per la cessione di Carife e delle altre tre ‘good bank’, il deputato ravennate di Sel Giovanni Paglia ha incontrato i sindacati della Cassa di Risparmio. Prima del colloquio, la conferenza stampa in Municipio assieme al capogruppo in Consiglio Leonardo Fiorentini: tra gli argomenti in discussione, oltre all’ipotesi di cessione anche la cronistoria di un anno dall’approvazione del ‘decreto salvabanche’. «Quel provvedimento, per Carife, è stato paradossale e improvvido», il commento del parlamentare romagnolo. Che ha presentato due emendamenti per risolvere il tema degli obbligazionisti cointestati (mille i ferraresi che rischiano l’esclusione dai rimborsi automatici): «Sono stati entrambi bocciati».