• Casapound davanti ai supermercati

    CasaPound, le forze dell’ordine e quel «ci vediamo presto»

    Il fondo di Stefano Scansani dalla Nuova Ferrara del 24 marzo 2016

    Documentare è un nostro dovere. Anche quando CasaPound compie azioni in strada e invia i suoi scatti fotografici con tre militanti girati di schiena. Sabato scorso alcuni esponenti ferraresi dell’organizzazione di ultradestra hanno presidiato l’ingresso di un supermercato in via Arianuova. Con pettorina-uniforme avrebbero fornito scopa e paletta a un mendicante perché pulisse il marciapiede.

    Lo straniero, assistito da una cliente dell’esercizio commerciale, ha chiamato i vigili urbani. Sono stati i carabinieri, pure loro intervenuti, a ricevere la segnalazione del mendicante. La notizia è uscita così, nuda e cruda, nella nostra edizione di martedì.

    Sempre l’altro ieri ha telefonato in redazione un referente di CasaPound, Fabrizio Florestano, per confutare la ricostruzione dei fatti, e dire la sua (immaginavo). Non è andata così, cioè come solitamente e civilmente capita con le richieste di smentita o col diritto di replica. Documentare è un nostro dovere, così primario che sono costretto a rendere pubbliche, le comunicazioni del signor Florestano. Il quale, semplicemente, nei tre contatti, non ha fatto altro che paragonare il giornale a carta igienica.

    Ma non è questa ordinaria analogia metabolica a fare incaponire me e la mia redazione. Piuttosto è l’avvertimento che il signor Florestano ha sillabato due volte e con un’ambiguità stentorea, un tono marziale d’antica storia. Gli dico: come crede, se vuole esprimere la versione dei fatti, come desidera, non abbiamo nessun problema. Lui replica: “Benissimo, benissimo, eccome se la vengo a esprimere. Ci vediamo presto… buona giornata”. In una seconda comunicazione l’esponente di Casa Pound rivolto a una redattrice: “Non ti preoccupare che quello che ti devo dire te lo verrò a dire… Ti verrò volentieri a dire quello che ti devo dire. Prima vado dalle forze dell’ordine, poi vengo da voi, non ti preoccupare”. Cioè, ci farà sapere, non mancherà di farci comprendere. Perché mai Florestano va dalle forze dell’ordine, quando dovrebbe avvenire il contrario?

    Nel senso che mi pare che questa storia del presidio di CasaPound, delle pettorine-uniformi, del mendicante e della sua segnalazione, rischino la sottovalutazione. Di tipo giuridico, considerando che non c’è ronda o mezza ronda che sul nascere non conosca l’alt immediato delle forze dell’ordine. Che non c’è denuncia o segnalazione che la magistratura non prenda in considerazione, fino in fondo.
    E c’è sottovalutazione di tipo politico. Sino a oggi a intervenire sono stati Sel e Rifondazione comunista, mentre il Pd, maggior partito che governa e presidia, sulla vicenda di via Arianuova neanche ha alitato. Per tutti gli altri. A quanto pare per farli soprassaltare deve capitare il contrario di ciò che è stato segnalato in via Arianuova (scambiare lo straniero con l’indigeno).
    Non so a che cosa volesse alludere il signor Florestano con l’avvertenza “ci vediamo presto…”. Credo per esprimere il suo punto di vista. Ma non di schiena (come nella foto del presidio che CasaPound fa circolare).

Leave a reply.