• Ferrara, i blitz antidroga a scuola dividono «Inutili e dannosi»

    Ferrara, i blitz antidroga a scuola dividono «Inutili e dannosi»

    Affondo antiproibizionista di Fiorentini (Sel): stop repressione Il preside Ipsia dice sì ai controlli se non ‘bollano’ gli studenti di Stefano Ciervo

    FERRARA. Controlli con cani antidroga dentro e fuori le scuole superiori, con l’aggiunta di operazioni mirate come quella di una decina di giorni fa di fronte all’Ipsia (arrestato uno studente con bilancino e 15 grammi di marjiuana nascosti in macchina) e dell’altro ieri tra i ragazzi in arrivo a piazzale Medaglie d’Oro e via Fornace. L’offensiva delle forze dell’ordine ferraresi contro la diffusione delle sostanze stupefacenti nelle scuole, che è coordinata a livello nazionale, non raccoglie l’unanimità di giustizi positivi.

    Un tweet di Leonardo Fiorentini, consigliere Sel, si è infatti incaricato di aprire anche in città una discussione finora rimasta all’interno del mondo antiproibizionista. “È primavera, arrestate i bambini. La folle caccia alle canne nelle scuole”c’è scritto nel tweet, collegato ad un articolo di Stradeonline con il medesimo titolo. Cosa non va in queste operazioni? «La risposta al consumo di droga tra i giovani non può essere repressiva, soprattutto se porta i cani antidroga all’interno delle scuole – argomenta Fiorentini, che è il referente ferrarese del Forum droghe – Le droghe sono disponibili a qualsiasi ora in stazione, sulle Mura e certo anche a scuola. Ma questi blitz non servono a nulla, perché i risultati concreti sono risibili, mandano ai ragazzi un messaggio di pura repressione, e non di uso cosciente di queste sostanze, e impiegano forze di polizia in una battaglia persa in partenza. Non si “bollano” i ragazzi con rilievi penali? Ma guardate che le sanzioni amministrative sono pesantissime, si va dal ritiro della patente o del passaporto all’obbligo di firma».

    I rilievi del consigliere Sel fanno il paio con quelli di Antigone Emilia Romagna («la spettacolarizzazione data a tale tipo di operazioni produce esclusivamente la stigmatizzazione degli studenti» con riferimento ai blitz bolognesi) e preparano lo sbarco del dibattito in Consiglio comunale: Fiorentini sta infatti lavorando a un documento in appoggio alla raccolta di firme per la regolarizzazione dell’uso della canapa indiana, «non è innocua per la salute, come non lo è l’alcol, che può essere mortale: ma le due sostanze vengono trattate in maniera molto differente».

    Non si sottrae ad una riflessione Roberto Giovannetti, dirigente di Iti e Ipsia: «Gli operatori delle forze dell’ordine seguono input nazionali, e ho avuto modo di confrontarmi con loro. Sappiamo che all’età dei miei studenti ci possono essere incidenti di percorso, e la droga ne fa parte, è una preoccupazione anche mia che questi incidenti non comportino conseguenze incancellabili. Bene, mi è stato garantito che questo non succederà, perché restiamo nell’ambito del consumo personale. Se quindi – è il ragionamento del dirigente – c’è un intento educativo e un collegamento con le famiglie dei minorenni, mi sta bene. Non bisogna ridurre tutto a “cani sì, cani no” nelle scuole, ma usare questi episodi per rendere sensibili i ragazzi a questo tema». La presenza di droga all’Ipsia è un fatto episodico o consolidato? «In un luogo dove si concentrano più di mille studenti è possibile che ci sia droga. Posso dire – risponde Giovannetti – che in 4 anni non è mai capitato di cogliere qualche studente sul fatto».

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