Palazzo degli Specchi. Fiorentini: «Gettata la maschera»

«SUL PALAZZO degli Specchi la Lega Nord si è talmente incartata che non può evitare di litigare con i fatti». S’infiamma la polemica politica, ed è Leonardo Fiorentini (Sel) a prendere posizione: «Alan Fabbri propone l’abbattimento del complesso, per poi ricostruirvi residenza e commerciale, come del resto già prevede il progetto di riqualificazione. Non si capisce bene dove il privato ricostruirebbe, e con che soldi (quelli della Cassa Depositi e Prestiti andrebbero altrove), ma soprattutto perchè dovrebbe prima abbattere quando il progetto su cui è stato fatto il piano economico dice altro». Non è l’unica contraddizione che Fiorentini imputa al Carroccio: «Il Fabbri improvvisamente ecologista fa abbattere il Palaspecchi, il Fabbri cementificatoire poi fa ricostruire tutto con altro cemento, benché il progetto di riqualificazione abbia vinto un premio di Sostenibilità Urbana in virtù del mancato abbattimento. Evidentemente recuperare il patrimonio edilizio va bene, basta che non sia il Palaspecchi. Anzi meglio: basta che i 32 milioni della Cassa Depositi e Prestiti siano spesi altrove. Il dove lo possiamo intuire, perchè anche se sono circa 6/8.000 gli alloggi non utilizzati nel nostro Comune, i 200/300 a cui pensa la Lega sono già individuati. Altrimenti non si spiegherebbe tutta questa tranquillità sul fatto che Cassa Depositi e Prestiti sia disponibile a spostare l’investimento. I casi sono due: o Fabbri non sa che fare, o lo sa anche troppo bene, e non sono certo gli interessi dei residenti vicino al Palaspecchi quelli che sta tutelando. In tutte e due i casi la Lega ha ormai gettato la maschera». Infine, rispondendo ad una ‘provocazione’ del segretario Pd Luigi Vitellio lanciata all’opposizione («Prima si chiedono le dimissioni del Prefetto, ora si attacca la Questura. Il rispetto per le istituzioni è ancora un valore comune?»), il capogruppo di Fratelli d’Italia Paolo Spath si dissocia in qualche modo dalla Lega: «Il rispetto e la serietà del proprio e per il proprio lavoro istituzionale passano imprescindibilmente dal rispetto per le istituzioni nelle quali e con le quali svolgi questo lavoro». s. l.