Girotondo per l’acqua pubblica
Girotondo per l’acqua pubblica
A Ferrara 1500 famiglie non riescono più a pagare le bollette
Articolo di Marco Zavagli da Estense.com
Tutti per mano per un “abbraccio difensivo” attorno alla fontanella di piazza Trento Trieste, assunta per una mattina a simbolo dell’acqua pubblica. Una cinquantina di persone del Comitato per l’acqua pubblica di Ferrara ha scelto di manifestare così per sensibilizzare l’opinione pubblica e lanciare la manifestazione dei movimenti per l’acqua, che vedrà i vari comitati riunirsi nella capitale per un forum nazionale in piazza della Repubblica (a partire dalle 14).
In attesa di sabato prossimo gli slogan riecheggiano già di fianco al Duomo. A partire da quelli mutuati dal padre comboniano Alex Zanotelli, tra i protagonisti a livello nazionale dei movimenti per l’acqua. Sono le sue parole che cita al megafono Marzia Marchi di Legambiente: “non avrei mai immaginato che il paese di Francesco d’ Assisi (patrono d’Italia) che ha cantato nelle sue laudi la bellezza di “sorella acqua” diventasse la prima nazione in Europa a privatizzare l’acqua”.
Padre Zanotelli si riferiva al Consiglio dei Ministri che aveva approvato il 9/09/2009 delle “Modifiche” all’articolo 23 bis della Legge 133/2008 . “Una prima parte di queste modifiche – spiega Marchi – riguardano gli affidamenti dei servizi pubblici locali, come gas, trasporti pubblici e rifiuti. La via ordinaria di gestione dei servizi pubblici locali di rilevanza economica è l’affidamento degli stessi, attraverso gara, a società miste, il cui socio privato deve essere scelto attraverso gara, deve possedere non meno del 40% ed essere socio “industriale”. In poche parole questo vuol dire la fine delle gestioni attraverso spa in house e della partecipazione maggioritaria degli enti locali nelle spa quotate in borsa. E’ la vittoria del mercato, della merce, del profitto”.
Una scelta politica “gravissima – accusa l’attivista di Legambiente – che sarà pagata a caro prezzo dalle classi deboli. Basti pensare che solo a Ferrara ci sono 1500 famiglie che non hanno più accesso all’acqua, perché non riescono a pagare le bollette. Chiediamo che siano garantiti almeno 50 litri di acqua al giorno per tutti”.
Viene poi il problema dei profitti delle spa, spesso distanti dai costi da sostenere per garantire la qualità del prodotto. “Con l’onda nera dei giorni scorsi – aggiunge Marchi – ci siamo accorti di quanto sia a rischio questo bene primario. Presto attorno a questa fontanella troveremo i poveri che non si potranno più permettere l’acqua in casa”.
Una fontanella quasi simbolica quella di piazza Trento Trieste. “Un impianto che appena 3 o 4 anni fa – ricorda Leonardo Fiorentini, allora presidente della Circoscrizione Centro – sprecava un milione e 200mila litri all’anno; abbiamo sostituito quella vecchia con sette nuove con rubinetto sparse per la città e in grado di consumare tutte insieme moltissimi litri in meno. Fu un buon esempio di gestione efficiente dell’acqua pubblica”.
Un esempio dal quale dovrebbe prendere spunto anche l’amministrazione comunale, secondo Davide Scaglianti, portavoce del comitato provinciale, che torna a chiedere la modifica dello statuto comunale nella direzione “di un riconoscimento dell’acqua come bene primario scevro da interessi economici. E su questo fronte è chiaro come la chiusura del laboratorio Hera di Pontelagoscuro abbia portato a una carenza notevole di possibilità di controllo; l’emergenza Po è finita ma le incertezze permangono nel lungo periodo”.
“Tutti gli scienziati che abbiamo interpellato – gli fa eco Marchi – sono concordi nel dire che lo sversamento di idrocarburi ha compromesso l’ecosistema del fiume. Non dimentichiamolo e manteniamo alta l’attenzione”.
Per prenotare il pullman è possibile telefonare ai numeri 0532/783154-783275.