«Il governo deve difendere quest’azienda»
Pure Fiorentini (Si) contro Marattin. Anselmi (FI) paventa distruzioni. Fabbri (Lega): basta ping-pong
Tutti contro Marattin e il Pd. Le dichiarazioni del consigliere economico di Palazzo Chigi sui dipendenti Carife hanno scatenato il centro-destra, ma anche Leonardo Fiorentini (Si), che sta in maggioranza nel consiglio comunale: «In effetti il governo Renzi ha già dato prova di riuscire a perdere un bel po’ di voti in pochi mesi, per cui non mi stupisco troppo che un suo consigliere economico pensi che sia un male difendere posti di lavoro – ha scritto Fiorentini – Solidarietà ai dipendenti Carife, che nel crac pilotato da Banca d’Italia e governo della banca ferrarese hanno spesso perso anche loro i risparmi di una vita, e una forte richiesta al governo di tener fede non solo agli impegni presi con i risparmiatori, ma anche all’impegno di difendere una delle più importanti aziende della nostra provincia. Un’azienda – conclude Fiorentini – portata al disastro da un management disastroso e da un governo nazionale incapace allora di percorrere la strada di una soluzione già pronta, incapace oggi di porre rimedio ai propri marchiani errori». Articolata la presa di posizione di Vittorio Anselmi, capogruppo di Forza Italia. I sacrifici fatti dai dipendenti («circa 400 in meno da inizio commissariamento a tutto il 2016»), secondo Marattin «non basteranno, per rendere appetibile sul mercato la banca occorrerà ridurre ulteriormente il numero dei dipendenti. Quindi, se la voce di Marattin è quella del governo – incalza Anselmi – ne dobbiamo dedurre che non è bastato deliberare l’intervento del Fitd poi bruscamente annullato, non è bastato svalutare i crediti e azzerare le obbligazioni subordinate, non è bastato cancellare con una spugna gli azionisti. La Carife evidentemente per il governo va letteralmente distrutta, e purtroppo ci stanno riuscendo perfettamente. Perché ciò che resterà alla fine di quella che una volta era una banca importante e solida del territorio, saranno solo “sportelli” e numeri di conto; ciò che accadrà ai dipendenti non è dato sapere, ma il tono infastidito usato da Marattin per commentare il numero di dipendenti della Cassa e il motivo per cui siano così “numerosi” non ci lascia per nulla tranquilli sulle sue idee in proposito». Anselmi chiama poi in causa il Pd, «Marattin è venuto a Ferrara per dirci che il governo ha fatto ciò che era giusto: ma a parte il sindaco che molto onestamente ha sempre fatto sentire la sua voce, nel Pd nessuno si vergogna di fronte a queste affermazioni? Non si vergognano quelli che (tutto l’apparato al completo) nell’incontro svoltosi al Teatro Comunale, si sono seduti in prima fila come al Politburo, per applaudire a scena aperta chi prima aveva definito “speculatori” gli azionisti e obbligazionisti, e poi hanno osannato Morando per il suo francamente inaccettabile discorso?». Parla di «imbarazzanti ping-pong all’interno del Pd» Alan Fabbri, capogruppo regionale Lega Nord, con riferimento al rovente scambio su Fb tra Marattin e il vicesindaco Massimo Maisto: «Roba da prima elementare, il Pd deve fare sapere cosa intende fare per i risparmiatori, in modo chiaro, senza schermaglie inutili sui social network». Fabbri ce l’ha anche con il Pd nazionale, «Carife è stata nel più totale silenzio, il banco di prova per far ricadere su risparmiatori, azionisti e obbligazionisti gli errori nella gestione della banca del territorio».