
«I migranti in casa mia? Sì ma al momento non ho posto»
«I migranti in casa mia? Sì ma al momento non ho posto»
QN – Il Resto del Carlino del 10/09/2015 ed. Ferrara p. 3
Articolo di MATTEO LANGONE per Il Resto del Carlino
OSPITARE i migranti? La Chiesa ha detto ‘sì’. Ma i cittadini ferraresi, ed in particolare chi li rappresenta, sarebbero disposti ad accogliere nelle loro case una famiglia di profughi? Una volta si sarebbe detto che questa è una domanda da ‘un milione di dollari’; senza ovviamente offrire tale cifra, l’abbiamo comunque posta a chi rappresenta i quasi 350mila residenti in città e provincia. L’esempio migliore arriva dall’assessore alla Pubblica Istruzione Annalisa Felletti: «Sarei disponibile ad ospitare a casa mia una famiglia perché l’accoglienza è un valore e, in questo caso, un dovere. Al tempo del terremoto abbiamo accolto una famiglia di sfollati di Sant’Agostino». Stessa sicurezza anche per il vicesindaco Massimo Maisto (che al tempo stesso tranquillizza tutti sottolineando come «le istituzioni stanno reagendo in maniera egregia al momento critico»), Leonardo Fiorentini (Sel) e Simone Merli. Il problema principale dell’accoglienza è, come già denunciato dal mondo del clero, lo spazio: lo stesso assessore allo Sport, come anche la consigliera regionale del Pd Marcella Zappaterra, sottolinea come l’ospitalità sia possibile anche in rapporto alle dimensioni della casa di ciascuno. Una questione, quella dei metri quadrati, che influisce anche sul giudizio dell’assessore alla Sicurezza Urbana Aldo Modonesi: «Vivo in un appartamento di 70 metri quadrati con moglie e figlia; trovare spazio è onestamente difficile». Poi, c’è chi valuta la questione più nel profondo, come l’assessore alle Politiche Familiari Chiara Sapigni: «Passo troppo poco tempo in casa per accogliere un rifugiato. Non basta dare un muro a questa gente, serve la condivisione. Cosa che io, lavorando, non potrei garantire». Ma la scelta di ospitare, dovesse un giorno diventare realtà, sembra comunque non essere la soluzione al problema: «Per quanto riguarda l’arrivo di profughi a casa chiedete alla mia fidanzata – scherza il segretario provinciale del Pd Luigi Vitellio, che poi torna serio -. Serve comunque una politica sistemica per risolvere il tutto alla base». Parole condivise anche dal segretario regionale del Partito Democratico Paolo Calvano che si augura che si arrivi a stabilire regole precise affinché non servino le iniziative dei singoli. Tutti, quindi, più o meno disponibili ad aprire le porte delle loro case. Anche se un punto di domanda rimane: ed è quello sull’idea del sindaco Tiziano Tagliani che ci risponde al telefono in maniera dura: «Non diciamo sciocchezze. Il problema è serio, affrontiamolo in modo serio».