• «I risparmiatori vanno tutti rimborsati»

    Vitellio (Pd): nessun speculatore di Wall Street. Anselmi (FI): commissariamento illegittimo
    «I risparmiatori vanno tutti rimborsati»
    Di Carife si è parlato ieri anche in consiglio comunale. Il caso l’ha portato la Lega Nord che mette nel mirino il decreto governativo del 22 novembre e Giovanni Cavicchi è arrivato in aula chiedendo un impegno alla giunta: «Va sollevata la questione di legittimità costituzionale di quell’atto alla Consulta». La mozione è stata tuttavia ritirata in seguito a un accordo intervenuto con Luigi Vitellio (Pd) e Leonardo Fiorentini (Sel) i quali avevano presentato due risoluzioni (a loro volta poi rimesse nel cassetto) con l’obiettivo di fare piazza pulita di quel punto, ritenuto impercorribile. Quindi nessun voto e confronto rinviato a una seduta di commissione, ancora da calendarizzare, cui ha promesso di intervenire Giovanni Capitanio, amministratore delegato della Nuova Carife. Vitellio aveva cercato di stoppare l’offensiva leghista con una contromossa: chiedere al governo di rimpolpare il fondo di solidarietà da 100 milioni a sostegno dei risparmiatori coinvolti dal sostanziale crac delle quattro banche coinvolte: «Chi ha sbagliato deve pagare e i soldi vanno tutti restituiti ai cittadini truffati, tra di loro io non ho visto speculatori di Wall Street», ha detto il capogruppo Pd. Ampie dimostrazioni di solidarietà ad azionisti e obbligazionisti da parte di tutti i consiglieri, poi ci si è divisi su diagnosi e colpevoli. Per Vittorio Anselmi (FI) «il decreto ha polverizzato le obbligazioni subordinate e consentito il crollo di fiducia nel sistema bancario, ma anche il commissariamento di Carife è stato illegittimo». Anche Ilaria Morghen (M5S) e Paolo Spath (Fdi) hanno picchiato duro sull’esecutivo, citando il ministro Franceschini; dai banchi opposti Fiorentini ha rincarato, «il governo Renzi si è mosso tardi e male», mentre Alberto Bova (FC) ha puntato l’indice sui tempi del premier Monti. «Chiaro che Carife non è stata gestita correttamente – ha detto Tiziano Tagliani – però Bankitalia ha responsabilità colossali: a quell’istituto spetta la tutela dei risparmiatori». Il sindaco ha anche chiamato in causa gli oltre due anni di gestione commissariale («il valore delle azioni erano sui 20 euro all’aumento di capitale, poi scese a 11,3 all’inizio del commissariamento e a 27 cent al 30 luglio scorso») e il presidente dell’Abi Patuelli. Fabio Terminali

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