
La maggioranza pensa a una mini-manovra “per maggiore equità”
La maggioranza pensa a una mini-manovra “per maggiore equità”
I gruppi di Sel, Pd e Ferrara Concreta in risposta alle critiche dell’opposizione propongono un emendamento alla manovra fiscale
Ruggero Veronese su Estense.com
Se ridurre le tasse a livello generale non è sostenibile, si può comunque intervenire sul bilancio con sgravi mirati e fondi di solidarietà per i più bisognosi. È questo il concetto portato avanti dai gruppi di maggioranza in consiglio comunale, che al ‘No Tax Day’ organizzato dai partiti di opposizione rispondono con una ‘mini-manovra fiscale’ da 480mila euro che, assicura il capogruppo del Pd Luigi Vitellio, garantirà “una maggiore equità sociale e una maggior tutela per le fasce di reddito più deboli”.
Pd, Sel e Ferrara Concreta porteranno in consiglio il proprio emendamento al bilancio previsionale 2015 lunedì, quando maggioranza e opposizione si confronteranno in quella che si preannuncia una vera e propria battaglia campale. Diatribe e rivalità politiche a parte, il succo del discorso ha poco a che fare con le ideologie ma parecchio con numeri e dati tecnici: dopo che su queste pagine è stata smentita una delle la tesi iniziali del sindaco Tagliani (l’innalzamento del patto di stabilità), i revisori dei conti contattati dall’opposizione hanno giustificato “gran parte della manovra fiscale” dell’amministrazione attraverso le nuove regole contabili che impongono notevoli accantonamenti in bilancio.
Rimane da capire dove reperire le risorse per pagare opere ordinarie e straordinarie, ripianare il bilancio dell’Asp e garantire i servizi pubblici. E se partiti come Forza Italia e Fratelli d’Italia puntano soprattutto sulla “vendita delle aziende partecipate e la razionalizzazione delle spese, andando a colpire le tante inefficienze e gli sprechi”, Pd, Sel e Ferrara Concreta puntano ora su un emendamento che, pur senza toccare la spesa pubblica, punta a rendere la manovra più leggera per i meno abbienti e per il comparto turistico.
Vediamo la proposta nel dettaglio: i gruppi di maggioranza propongono di eliminare le agevolazioni sull’Imu per gli immobili dati in comodato d’uso ai parenti stretti (che salirebbe quindi a 1,02% invece che diminuire a 0,8%), garantendo un gettito extra per il Comune di circa 480mila euro. Questa ‘mini-manovra’ consentirebbe la copertura di due diverse politiche: da un lato lasciare inalterata allo 0,9% l’Imu sulle strutture alberghiere (come richiesto nei giorni scorsi anche da Asshotel – Confesercenti e in seguito anche da Confcommercio) e sui terreni agricoli posseduti da pensionati e allocati in affitto o in comodato d’uso, dall’altro costituire un fondo di solidarietà per le fasce di reddito più basse a cui accedere attraverso un bando ad hoc. Il primo sgravio costerebbe al Comune circa 280mila euro, mentre altri 180mila del gettito extra andrebbero a confluire nel fondo.
“È un emendamento che nasce dall’esigenza di una maggiore equità sociale della manovra”, spiega Vitellio, assai critico verso l’opposizione e la “carambola di dati e numeri” con cui sarebbe stato attaccato il lavoro della giunta. “La realtà – afferma il capogruppo Pd – è un’altra: per poter procedere con gli investimenti e la manutenzione ordinaria è necessario purtroppo aumentare la tassazione. Per gli altri partiti è facile schierarsi contro, quando in realtà nelle commissioni si vota a favore delle proposte della giunta, ma con i ‘no’ non si riparano le scuole e le strade. Prima di fare comunicati stampa roboanti sarebbe il caso di studiare i numeri, visto che poi i cittadini più che preoccuparsi rischiano di andare in confusione”. Una critica che Vitellio rivolge soprattutto al Movimento 5 Stelle e alla lettura data della relazione dei revisori dei conti, ai quali il capogruppo Pd esprime “solidarietà per la strumentalizzazione”.
Concetti sostenuti anche da Leonardo Fiorentini di Sel, secondo cui “negli ultimi giorni da parte dell’opposizione c’è stato un po’ di panico nei numeri” e giudica positivamente “la scelta del Comune di toccare per un importo maggiore l’Imu, pur salvaguardando le prime case, aumentando quindi l’imposizione sul patrimonio senza penalizzare i redditi da lavoro più bassi”.
Tirando le somme di quanto accaduto nelle ultime settimane, una domanda sorge spontanea: tutto questo caos non si sarebbe potuto evitare se il sindaco Tagliani non avesse erroneamente parlato di un patto di stabilità più elevato rispetto allo scorso anno, innescando prima l’inchiesta di Estense.com e poi la rivolta dell’opposizione? Fiorentini e Vitellio replicano parlando della confusione normativa che vige a livello nazionale: “Veniamo da anni di tagli – afferma Vitellio -, non ci sono solo i 2,9 milioni di quest’anno e subiamo il trascinamento degli investimenti e l’armonizzazione contabile in vigore da quest’anno. Si prova a essere chiari, ma il contesto non è certo dei migliori”. Fiorentini ricorda come, pur per un lasso di tempo relativamente breve, si parlasse addirittura di un patto di stabilità azzerato e che anche il futuro non sembra portare maggior chiarezza: “L’anno prossimo potrà succedere di tutto, visto che non sappiamo ancora se ci sarà la Local Tax. Le amministrazioni navigano a vista”. E per Vitellio “è prematuro fare ulteriori valutazioni, ma speriamo che il governo premi i Comuni più virtuosi come Ferrara e non penalizzi chi in questi anni ha fatto politiche lungimiranti per ridurre il deficit”.