
Le colpe di Carife? «Crediti, non furti»
Le colpe di Carife? «Crediti, non furti»
L’ad Capitanio: anche regole violate, ora soldi ai ferraresi Tagliani: i risparmi restino qui. La delusione degli ‘azzerati’.
L’ad Capitanio: anche regole violate, ora soldi ai ferraresi Tagliani: i risparmi restino qui. La delusione degli ‘azzerati’.
La Nuova Ferrara del 03/02/2016 ed. Nazionale p. 14
La vecchia Carife è crollata «per la qualità del credito, che è stata negativa: nessuno ha rubato», considerato in aggiunta che «gli accantonamenti non erano stati fatti secondo le regole stesse della banca». Nuova Carife è «liquida, capitalizzata e solida», sta aprendo linee di credito per conti dipendenti e pensionati attivi da oltre un anno, scrive a quattro mani con le categorie le proposte di fido e «ha come missione dare soldi ai ferraresi», non fuori (ad eccezione delle province dov’è presente). La Cassa del post-acquisizione? «Chi farà una proposta sarà per la provincia di Ferrara: sindaco, vescovo, farmacista». Giovanni Capitanio è stato interrogato per oltre due ore e mezza, nella sala consiliare del Municipio trasformata in sede di audizione per la commissione Servizi sociali, ma il racconto dei concetti espressi su passato, presente e futuro della banca, può anche essere molto conciso. In effetti i consiglieri, smarriti di fronte a fatti puntuali e tecnicismi, speravano di stanare l’amministratore delegato di Nuova Carife su colpe e cause del dissesto, e sulle possibilità di rimborso degli ‘azzerati’ presenti in forze, ma per lui è stato semplice opporre il vincolo temporale («non rispondo di quando non ero presente» ha premesso il comunque ex commissario) e, al limite, glissare sugli argomenti più scivolosi. Sul passato, Capitanio ha aggiunto a quanto già si sapeva che «abbiamo saputo poche ore prima del 21 novembre che il Fitd aveva ricevuto un parere non positivo» sulla ricapitalizzazione: quindi, alla fine, una risposta Bce ci fu. Il periodo di commissariamento, sul quale incalzava tra gli altri Leonardo Fiorentini (Sel), è stato difeso: «Abbiamo ottenuto benefici a due cifre (e la prima è un 2) sui costi, le filiali di Roma e Farnese, che perdevano, le abbiamo vendute. I dirigenti sono gli stessi? A maggio 2013 ce n’erano 29, oggi 16 e quelli rimasti sono tutti skillati – ha detto così – e potrebbero lavorare in banche più grandi. Abbiamo provato a vendere le sofferenze, ma ci offrivano prezzi in linea con quelli applicati dalla Vigilanza», cioè supersvalutati. Ai risparmiatori ha offerto solo una consolazione, «1.031.000 euro di obbligazioni subordinate sono in mano a dipendenti e familiari, significa che erano appetibili al momento dell’emissione», promettendo di fornire i documenti per le cause «anche prima dei 90 giorni di legge». Per evitare la fuga dei correntisti si punta a «tassi d’interesse favorevoli e grande attenzione per i clienti che hanno perso soldi», oltre ad aperture extra come quella di sabato 13. Quanto alle partite deteriorate, da Deiulemar «portiamo a casa quattrini, perché il liquidatore ha venduto ai cinesi la nave» costruita con i soldi Carife; sul Mulino Stucky (Caltagirone) anche i crediti ipotecari saranno pagati al 100%. Il pubblico rumoreggiava, uno dei pochi ad essere applaudito è stato Giampaolo Zardi (FI), «è una situazione kafkiana, la gente è qui per capire come recuperare i propri soldi», «la situazione kafkiana è la mia…» ha risposto l’ad. Così ci ha provato il sindaco Tiziano Tagliani a risalire la corrente, anche per conto di una maggioranza in difficoltà nel difendere il decreto Salva-banche e la nuova gestione. «A creare problemi alla banca sono stati ferraresi come Mascellani, Cmr e Costruttori, aziende partecipate in città e investimenti stranieri, ma le azioni di responsabilità nei confronti degli ex amministratori non porteranno un soldo ai risparmiatori, semmai alla banca – ha azzardato una valutazione su una partita ancora in sospeso – Le uniche possibilità per loro sono le cause individuali (poche, secondo me) e l’arbitrato Cantone. Personalmente ho aderito al ricorso al Tar non sperando di recuperare soldi, ma in rappresentanza di un’idea di tutela dell’intera cittadinanza. Non ho esitato a sollecitare pubblicamente l’approvazione rapida del bail-in, ma nessuno ci aveva detto che c’era una fase B… Non sono abituato a farmi portare in giro (pure un’applauso, ndr). In ogni modo questa è la nostra banca, ha posti di lavoro e legami con le imprese. Chi arriverà dovrà evitare che i nostri risparmi vadano in altri territori più bravi a fare impieghi». La partita, per Tagliani, è ormai questa: chi se n’è andato arrabbiato («hanno distrutto un tesoro» ripeteva una signora in platea) dovrà rivolgersi ad altre aule. Stefano Ciervo