
Il mattone non tira ancora taglio al Piano del Comune
Il mattone non tira ancora taglio al Piano del Comune
Pesante la rinuncia della Sefim a tre interventi per 74 nuovi alloggi privati. Via libera al programma di abbattimento nutrie: «Ci sono rischi idraulici»
Pesante la rinuncia della Sefim a tre interventi per 74 nuovi alloggi privati. Via libera al programma di abbattimento nutrie: «Ci sono rischi idraulici»
La Nuova Ferrara del 10/05/2016 ed. Nazionale p. 16
Di questi tempi quando si mette mano alla programmazione urbanistica è per registrare rinunce e riduzioni, invece di nuove “colate di cemento”. La perfetta fotografia del settore è il secondo aggiornamento del Piano operativo comunale, presentato ieri in consiglio: a due anni dall’approvazione, su 42 interventi proposti ne risultano attuati 3, mentre la maggioranza è in itinere e diversi sono già abortiti. Tre, in particolare, sono «oggetto di rinuncia», tutti da parte della società Sefim: si tratta di un insediamento a Contrapò, in via Castalda, da 32 alloggi privati, un piccolo intervento a Baura (2 alloggi) e il nuovo insediamento residenziale di San Martino, con 40 alloggi privati. La coop ha comunicato la rinuncia in due occasioni, in aprile e ottobre 2015, il che comporta per il Comune il mancato pagamento di 120mila euro e aree verdi o da urbanizzare. Sono invece «oggetto di gravi inadempienze» quattro interventi, che il Comune ha pure stralciato dal Poc. Si tratta del cantiere dell’ex tipografia di piazza Verdi, che non potrà aggiungere negozi al piano terra, dell’ex raffineria Ferrarese Ligure alla Sitif di Pontelagoscuro, la riqualificazione dello specchio d’acqua in via del Parco e il Centro ricreativo di Bova di Marrara. L’aggiornamento contiene anche altre variazioni ma l’effetto totale è negativo: -54 abitanti insediabili, -31 alloggi, -15.846 metri quadri di insediamenti direzionali e terziari, -23.884 mq di attrezzature e spazi collettivi, -1.010 mq di dotazioni ecologiche. «Il rapporto attrezzature collettive per abitante è comunque di 43 metri quadri, superiore al limite regionale di 30 mq e a quello nazionale di 18 mq» si è consolata l’assessore Roberta Fusari, che ha ottenuto il via libera alla delibera. Per Fausto Facchini (Pd) il fatto che la giunta abbia modificato già due volte il Poc «è il segno della volontà di ascolto dei cittadini, avessimo fatto così anche prima…», e Leonardo Fiorentini (SI) ha annotato il ridimensionamento delle «previsioni bulimiche del periodo Soffritti». Per Vittorio Anselmi (FI), invece, «se mettiamo mano al Poc con troppa frequenza, la programmazione dove va? Sono più le uscite delle entrate, lascia Sefim, titolare di attività molto importanti nell’edilizia agevolata». Il Consiglio comunale ha poi varato il piano di abbattimento delle nutrie, assieme ad altre specie responsabile della «progressiva erosione di molte arginature con rilevanti conseguenti rischi idraulici potenzialmente in grado, fra l’altro, di mettere in serio pericolo l’incolumità di cose e persone», oltre che danneggiare i raccolti e danneggiare le risiere. L’anno scorso a Ferrara sono state abbattute 842 nutrie su 2000 avvistamenti, nel 2016 si spenderanno altri 14.998 euro. Sì anche all’altra delibera di Caterina Ferri, sul finanziamento di 16mila euro al “Giardino delle Capinere” Lipu, con rinnovo biennale della convenzione, e all’accordo con Masi Torello per il trasporto alunni, presentato da Annalisa Felletti. Respinte le mozioni Fdi, sulla gestione degli alloggi Acer, e Gol, sugli attraversamenti ciclopedonali pericolosi. (s.c.)