
«Palaspecchi, avrei detto le stesse cose»
Il questore dopo l’attacco della Lega: piena concordanza con la dirigente Digos. Calvano (Pd): Fabbri ha passato il segno
Nessuna “copertura” al Comune, ma la semplice esposizione della realtà dei fatti. All’indomani dell’attacco del consigliere regionale leghista Alan Fabbri, indispettito dalle dichiarazioni della dirigente della Digos Rosaria Broccoletti sul Palaspecchi, il Questore di Ferrara Antonio Sbordone conferma su tutta la linea quanto affermato dalla funzionaria. Invitata ufficialmente in Commissione Urbanistica in qualità di rappresentante della Questura, Broccoletti aveva infatti asserito che quelli del Palaspecchi sono problemi igienici e non di ordine pubblico. Da qui l’accusa dell’esponente del Carroccio di un atteggiamento volto ad assecondare la linea dell’amministrazione comunale. Il Questore replica in modo netto: «La dottoressa Broccoletti in Commissione ha detto quello che avrei detto anch’io, secondo un ragionamento tecnico: se mi si chiede se c’è una correlazione tra l’incidenza della criminalità e il Palaspecchi, io rispondo di no. Le zone calde della città, per furti e spaccio, sono altre». Certo, al Palaspecchi esiste una questione di emergenza sociale «destinata ad aumentare così come è destinato a crescere il fenomeno dell’immigrazione. E che va affrontata e risolta». Se la replica del Questore resta strettamente sul piano tecnico, secondo il segretario regionale del Pd Paolo Calvano «Alan Fabbri e la Lega Nord hanno proprio passato il segno» e parla di «grosso scivolone» da parte del Carroccio nell’ambito del rispetto delle istituzioni e di poteri dello Stato: «Se si mettono in discussione dati e fatti citati dalla Questura e si insinua che siano falsati per rispondere ai favori di un colore politico o di un’amministrazione pubblica, si è già fatto un grosso scivolone». Piacciano o no, siano o meno funzionali alla propaganda politica «questi sono i dati con cui confrontarsi . A chi fa politica capita tutti i giorni, a chi la fa con serietà non resta che adeguarvisi». Quelli forniti al Comune durante la Commissione, al contrario, provengono «dalle autorità competenti e sono importanti perché permettono a chi ha davvero interesse di risolvere un problema e non solo di usarlo per il proprio (o di quello degli amici) tornaconto personale, di capire quale possa essere la strada per farlo. E grazie all’impegno e alla responsabilità di molti, un progetto in campo c’è già». Fabbri e la Lega, continua il segretario regionale del Pd, «sono vittime di una doppia incoerenza. A Ferrara contestano i vertici della Polizia di Stato mentre Salvini gira l’Italia e gli studi televisivi ripetendo, ogni volta che gli si presenta l’occasione “noi siamo quelli dalla parte delle forze dell’ordine”. A Ferrara organizzano manifestazioni e sopralluoghi dentro edifici privati ma sbandierano ovunque la difesa della proprietà privata al punto di dire “se entri in casa mia in piedi, sai che puoi uscirne disteso”». L’ultimo segnale di insensibilità istituzionale, conclude Calvano, la Lega Nord di Ferrara lo ha dimostrato nel corso dell’ultima riunione del Consiglio comunale, quando «i suoi alleati e rappresentanti hanno voltato le spalle all’assemblea municipale in segno di disprezzo. A loro e ai loro elettori chiedo se i toni usati da Fabbri possono andare bene. Io in quei toni e in quelle parole non vedo nulla né di liberale, né di moderato». Nel frattempo Fabbri prova a spostare il bersaglio, passando dall’inedito copione della Questura sospettata di simpatie per l’amministrazione, ai “soliti” Tagliani e Sapigni, con una nota dove rispolvera il repertorio delle «percezioni soggettive», con le quali l’amministrazione nega e nasconde l’emergenza sicurezza. Ci pensa il capogruppo di Sel Leonardo Fiorentini a sottolineare la gravità delle accuse a Palazzo Camerini: «Ho dovuto rileggere quattro volte il comunicato stampa del segretario leghista Alan Fabbri per capire cosa vogliono fare del Palaspecchi di Ferrara. Un comunicato che già “stranisce” per lo scomposto attacco alla dirigente della Questura che è intervenuta martedì in Commissione consiliare, alla quale va invece il mio ringraziamento per la disponibilità e la correttezza istituzionale e professionale, nonchè la mia personale solidarietà. Insomma mentre Salvini a Roma si erge a estremo difensore delle Forze dell’Ordine, Fabbri a Ferrara attacca la Polizia perché semplicemente prende atto dei fatti e comunica al Consiglio comunale quale è la situazione al Palaspecchi, come confermato dal Questore».