
«Salvare i redditi bassi e gli alberghi»
«Salvare i redditi bassi e gli alberghi»
Emendamento della maggioranza per correggere la manovra da quasi mezzo milione
La Nuova Ferrara del 23/05/2015 ed. Nazionale p. 18
I tre gruppi Pd, Sel e Ferrara Concreta che sostengono la giunta Tagliani hanno messo a punto un emendamento da quasi mezzo milione di euro per correggere la manovra. L’entità di circa 8 milioni non viene toccata, ma 460mila euro prenderanno strade diverse con il duplice obiettivo di rendere la manovra più equa – peserà meno sui redditi molto bassi e sui pensionati dell’agricoltura – e politicamente più coerente per «una città a vocazione turistica» come hanno detto i capigruppo Luigi Vitellio (Pd) e Leonardo Fiorentini (Sel) che parlavano anche a nome del capogruppo di Fc Alberto Bova, il quale per impegni di lavoro non era presente ieri mattina alla conferenza stampa. I 460 mila euro salteranno fuori – in base alle stime fatte – dalla eliminazione della sgravio Imu che la manovra prevede per le seconde abitazioni concesse in comodato d’uso a parenti di primo grado. «Il nostro emendamento – spiega Vitellio – propone di mantenere l’aliquota come era nel 2014». Cioè allo 0,90% (9 per mille). Per la case date in comodato ai figli la delibera dell’assessore Luca Vacari prevede una riduzione da 0,9 a 0,8. Era l’unico sgravio previsto sul fronte Imu seconde case e la maggioranza ritiene che non sia il caso di fare sconti quando tutti gli altri proprietari sono chiamati a dare un contributo. L’emendamento stabilisce che i 460 mila euro andranno in tre direzioni. 1) 142 mila serviranno per lasciare intatta l’Imu su Alberghi e Pensioni; se la proposta sarà accolta l’aliquota resterà 0,90 e non salirà a 1,02. 2) 135 mila euro serviranno allo stesso modo per conservare a 0,90 anche l’aliquota Imu per i terreni agricoli posseduti da pensionati agricoli, a patto che i terreni stessi siano ceduti in affitto a scopi produttivi. 3)183 mila, infine, serviranno per agire indirettamente sull’addizionale Irpef, in particolare sul primo scaglione quello fino a 15 mila euro di reddito. Per questo scaglione la manovra porta l’aliquota da 0,45 a 0,60. Sull’aliquota non si può agire, poichè se venisse ridotta ne beneficerebbero anche i redditi più alti. L’ostacolo fiscale è stato così raggirato: i 183 mila euro finiranno in un fondo, che sarà redistribuito ai meno abbienti in base all’effettiva condizione economica misurata attraverso l’Isee e in base ai criteri fissati con un apposito regolamento. In materia fiscale gli emendamenti debbono essere compensativi (se levi soldi da una parte ne devi mettere dall’altra) e da qui parte Vitellio per un affondo diretto alle opposizioni: «Chiedono di ritirare la delibera, ma non avanzano proposte. Quando avranno deposto le bandiere e lasciato da parte il facile populismo, facciano delle proposte concrete e li ascolteremo, perché con le chiacchiere non si trovano i soldi nè per intervenire nelle scuolenè e per tappare i buchi nelle strade». Marcello Pradarelli