
Sì ferrarese allo Ius soli tra “tifoserie” e polemiche
Sì ferrarese allo Ius soli tra “tifoserie” e polemiche
Maggioranza più Psi a favore: «Spinta dal basso utile, coinvolti 1.600 bambini» Platea strapiena: di qua le associazioni Gad e destra, di là le comunità straniere
La Nuova Ferrara del 24/10/2017 p. 15
Anche Ferrara spinge per approvare «al più presto» la legge sullo Ius soli, in discussione al Senato. È questo il messaggio che arriva dall’ordine del giorno approvato ieri pomeriggio dal Consiglio comunale, con i voti della “vecchia” maggioranza di centro-sinistra (SI, misto cioè la socialista Deanna Marescotti e Fc, oltre al Pd) e la netta opposizione di Forza Italia, Lega, FdI; il M5s è uscito dall’aula all’avvio del dibattito e non ha partecipato al voto. Un dibattito bollato come «inutile» dalle opposizioni, che è risultato però uno dei più partecipati dal pubblico di tutta la legislatura, con gli spalti divisi esattamente a metà: da una parte le associazioni della Gad e i leghisti guidati da Naomo Lodi, reduci dalla manifestazione pre-consiliare sotto lo Scalone; dall’altra attivisti legati a Udi, Arci e Cgil, con diversi rappresentanti delle comunità straniere. Clima abbastanza elettrico, battimani da entrambe le “curve” repressi a fatica dal presidente Girolamo Calò, «è la terza volta, la prossima vi faccio sgombrare» ha detto ad un certo punto rivolto ai sostenitori del centrodestra; battibecco tra il sindaco Tiziano Tagliani e lo stesso Lodi. È naufragato immediatamente l’appello del relatore Tommaso Cristofori (Pd) di restare nel merito dell’odg. Il volume si è alzato al massimo quando l’insegnante Deanna Marescotti (Psi), appena transitata all’opposizione, «ma la mia parte è quella lì» ha chiarito indicando gli spalti pro-Ius soli, ha parlato con tutto il trasporto derivato dal vivere a scuola la disparità tra scolari stranieri-ferraresi e italiani: «Dite la verità, è il colore della pelle che vi disturba» è stata la sua accusa, che ha suscitato boati di dissenso sugli spalti e tra gli stessi consiglieri di opposizione; «per anni sono stato discriminato per aver fatto politica a destra, con sputi e gomme della bici bucate, e non tollero queste accuse» si è indignato Alessandro Balboni (FdI). Non è un caso che l’intervento forse più apprezzato dai pro-Ius sia stato quello dell’altra insegnante in consiglio, l’assessore all’Istruzione, Cristina Corazzari: «Qui stiamo discutendo dei bambini nati in Italia che non possono diventare italiani fino ai 18 anni, la metà dei ragazzi stranieri delle medie, il 70% di quelli delle primarie e l’80% dei nidi. Non è un’emergenza, ma una situazione strutturale. Come faccio a insegnare loro i doveri di buon cittadino, se poi neghiamo i diritti? E lasciamo stare i barconi, sono due cose diverse». Dall’altra parte si è preso molti «bravo» Francesco Rendine (Gol), rinunciando a continuare l’intervento per brusii e interruzioni varie, e la «prepotenza Pd».Discussione inutile e tema irrilevante per Ferrara? «Non è così – è l’opinione del sindaco – la legge era incagliata in Parlamento e proprio il movimento cresciuto dal basso ha avuto il merito di sbloccarla: e la pressione delle istituzioni locali, come la nostra, può dare un contributo». Sono 1.600 i bambini ferraresi interessati, fermandosi alle medie, ha poi informato Leonardo Fiorentini (Si), «parlano ferrarese e tifano Spal». E in 4 anni Ferrara ha concesso un numero contenuto di cittadinanze, 793. Minimizza Alberto Bova (Fc), «legge giusta che però cambia poco». «Ma noi voteremo contro perché siamo cattivi» è stata la conclusione sarcastica di Gianpaolo Zardi (FI).Stefano Ciervo