
«Capitanio, ho una domanda da farle»
«Capitanio, ho una domanda da farle»
La Nuova Ferrara del 30/01/2016 ed. Nazionale p. 1.13
«Capitanio, ho una domanda da farle» Di chi le colpe? Come trattenere i clienti? E se il Tar boccia Bankitalia? I quesiti dei consigliericomunali all’ad della banca
Egregio dottor Giovanni Capitanio, in arrivo dal Comune c’è posta per lei. L’amministratore delegato di Nuova Carife sarà ascoltato nel pomeriggio di martedì 2 febbraio dalla IV commissione sul futuro (con un occhio sicuramente interessato anche sul passato) dell’istituto di credito. Abbiamo chiesto ai consiglieri che fanno parte della commissione di scoprire le loro carte e formulare tramite il nostro giornale qualche domanda al manager bancario, peraltro già commissario straordinario della “vecchia” Carife. «Gli chiederei innanzitutto – anticipa Alessandro Talmelli (Partito democratico) – quali sono gli aspetti delle gestioni precedenti della banca che possano aver nuociuto. Perché il tema non è tanto dare la colpa al governo Renzi o all’Europa, bisogna fare come si fa in tutte le aziende e capire cosa non è funzionato al suo interno, lì sono le cause primarie del dissesto. Poi, per venire a tempi più recenti, interpellerei il dottor Capitanio su quali azioni sono state intraprese rispetto ai problemi posti dalla Fondazione e dal sindaco Tagliani». La palla passa a Paola Peruffo: «La mia domanda – spiega la consigliera comunale di Forza Italia – è sostanzialmente una: la banca avrà intenzione di essere più trasparente rispetto al passato e come organizzerà il lavoro dei suoi dipendenti? Sono questioni cruciali per chi come me non è d’accordo sugli esiti della vicenda e vede male chi gioca al rimpallo delle responsabilità, accollandole tutte su Bankitalia e “salvando” la politica». Giovanni Cavicchi (Lega Nord) mette in evidenza un forte timore: «Qui c’è una fuga generale dalla Cassa. E allora vorrei chiedere a Capitanio: cosa si potrà fare per venire incontro alle persone, e mi metto anch’io in quanto ex azionista, che hanno perso i loro soldi? Come poter richiamare agli sportelli della Carife quella gente? Il resto viene da sé, non è tanto una questione di attribuire colpe: si è capito che deve agire la magistratura e mi auguro che lo faccia». È vero che Alberto Bova (Ferrara Concreta) avrà il compito di presiedere la seduta, tuttavia non disdegnerà, se ne avrà l’opportunità di porre una questione all’attenzione di Capitanio. «Mi concentrerei sulle prospettive – premette – e quindi mi interessa sapere quali conseguenze ed eventuali contromisure potrebbero essere adottate nel caso il Tar del Lazio dovesse sospendere il provvedimento di nomina dei commissari. Sarebbe una cosa problematica poicè dovrebbero teoricamente tornare i vecchi dirigenti Carife». Chi non può anticipare nulla è l’M5S, «aspettiamo le richieste del comitato Vittime del Salva-banche cui daremo voce, e le indicazioni nazionali: parleremo comunque del futuro» dice Ilaria Morghen. Per Leonardo Fiorentini (Sel) «la domanda fondamentale verte su cosa è stato fatto sin dal commissariamento in poi, visto che Capitanio è parte di quella vicenda. E poi anche su cosa si farà nei prossimi mesi prima dell’auspicata vendita. La banca ha bisogno di un nuovo impulso e di una direzione che dia fiato: c’è volontà di cambiare oppure resta la calma piatta?». Ecco invece Paolo Spath (Fratelli d’Italia) e la sua raffica di domande: «Chi sono i veri responsabili di questo dramma? Cosa farà la Nuova Carife nei loro confronti? E quale copertura ci sarà in favore degli obbligazionisti ed eventualmente azioni che sono stati truffati? Siamo di fronte a qualcosa di più di una semplice banca, Carife è il mattone sotto cui i ferraresi hanno messo i loro risparmi». Con Capitanio parteciperà alla commissione (convocata alle 15.30) Gianluca Vitarelli, che nella Nuova Carife riveste il ruolo di referente del territorio; per Vitarelli l’ambiente di Palazzo Municipale non è nuovo avendolo frequentato come consigliere comunale della Margherita e come capogruppo del Pd. Fabio Terminali