L’abbraccio contro il nucleare
La Nuova Ferrara del 21/03/2011 , articolo di DAVIDE NANNI ed. Nazionale p. 7
L’abbraccio contro il nucleare
Centinaia di persone intorno al Castello per protestare e sensibilizzare
Un grande “abbraccio antinucleare” ha cinto ieri mattina il Castello estense. L’iniziativa, promossa dal neonato Coordinamento referendario antinucleare di Ferrara, ha visto un vero successo in termini di partecipazione, complice la primavera che sembra aver baciato in anticipo la nostra città.
«Abbiamo riscontrato un’adesione straordinaria nella società civile. Al di là delle opinioni politiche il rischio nucleare è reale non solo per l’Italia: la tragedia giapponese ha riportato l’argomento sulle prime pagine dei giornali purtroppo», spiega la coordinatrice Maria Teresa Pistocchi. «Ora ci impegneremo perchè l’attenzione su questo tema rimanga alta a prescindere dall’ondata emotiva suscitata dalla tragedia di Fukushima – promette Pistocchi – perchè il nucleare non è mai sicuro, soprattutto in un Paese ad alta sismicità qual è il nostro». L’impegno degli organizzatori, che da mesi si battono per fermare il ritorno dell’energia nucleare in Italia, è stato premiato dalla calorosa risposta della piazza: tanti cittadini, incuriositi dal variopinto girotondo, si sono avvicinati dimostrando la propria adesione alla causa. Il 12 giugno gli italiani saranno chiamati a decidere sul futuro del nucleare italiano con un referendum: se vince il “Sì”, come auspicato dai manifestanti, il programma nucleare voluto dal governo subirà un pesante stop. Gli organizzatori non hanno dubbi: «Sarà una grande prova di democrazia: i cittadini saranno chiamati a scegliere non solo sulla politica energetica del nostro Paese ma anche sulla qualità del nostro futuro». Non mancano le polemiche verso l’atteggiamento ondivago tenuto da governo su questo delicatissimo argomento: «Il ministro Prestigiacomo dovrebbe smettere di cambiare idea a seconda dei sondaggi elettorali e dimettersi: stanno giocando con la salute dei cittadini», taglia corto Leonardo Fiorentini (Verdi) da sempre schierato contro il nucleare. «Tornare ora al nucleare non ha senso: è triste ripeterlo avendo alla mente le tragiche immagini che vengono dal Giappone ma non dimentichiamo che gli italiani avevano già detto no all’atomo vent’anni or sono», gli fa eco l’on. Alessandro Bratti (Pd). Entrambi denunciano i gravi tagli del governo alle energie rinnovabili e la posizione ambigua sul nucleare stesso: «Spiace che si debba sempre attendere una tragedia prima di ragionare su determinate scelte energetiche: il nucleare non è sicuro né economico, sarebbe ora di investire seriamente su fonti pulite e rinnovabili».
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